altri imprenditori denunciano (Mattino)

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altri imprenditori denunciano (Mattino)

Messaggioda lidia.pege » mer giu 29, 2016 4:09 pm

(Enrico Ferro)
Raffica di nuovi interrogatori nella caserma della Guardia di finanza di Padova. Ieri i militari delle fiamme gialle hanno sentito numerosi imprenditori coinvolti in quella che è stata definita la “tangentopoli delle Terme”. Il protagonista dei racconti è sempre lui, quello che per 15 anni ha governato da sindaco nei Comuni di Montegrotto e Abano: Luca Claudio. Le nuove persone convocate in caserma sono state individuate grazie all’incrocio di testimonianze e intercettazioni telefoniche, ma non solo. C’è anche chi ha scelto di presentarsi spontaneamente in caserma dopo aver assistito al terremoto che ha fatto crollare il sistema messo in piedi da “mister 15%”. Il muro di omertà riscontrato nelle prime fasi dell’indagine è definitivamente crollato. Gli investigatori al lavoro sono quelli del Gruppo della Guardia di finanza di Padova, sotto la guida del tenente colonnello Luca Lettere. Oltre un anno di indagine è culminato il 23 giugno scorso nell’arresto di cinque persone, tra cui appunto il sindaco di Abano appena rieletto e l’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin, entrambi accusati di corruzione e concussione. Con la prima retata sono stati arrestati (ai domiciliari) anche tre imprenditori: Massimo Trevisan 45 anni, Saverio Guerrato 53 anni, e Luciano Pistorello 52 anni. L’impianto accusatorio è stato costruito grazie ai racconti e all’auto-denuncia di sette imprenditori, che hanno dovuto pagare per avere accesso ad appalti pubblici nei Comuni di Abano e Montegrotto. Secondo quanto emerso, il pagamento delle mazzette era ormai strutturato alle Terme. Altri imprenditori, in questi giorni, stanno raccontando ai finanzieri la loro personale esperienza. E tutti i racconti sembrano ricondurre a lui, il destinatario finale di questo sistema di tangenti esteso a tutti gli ambiti: dal verde pubblico all’edilizia, anche scolastica. Gli uomini del comando provinciale diretto dal colonnello Gavino Putzu hanno aperto “il vaso di Pandora” e forse anche per questo c’è chi sta decidendo spontaneamente di parlare, di vuotare il sacco per smantellare il sistema di Luca Claudio.

«Dalle grandi speculazioni i favori più consistenti»
L’assessore di Montegrotto catturato mentre incassava una mazzetta ha indicato la via delle bustarelle e citato le operazioni Zeus, Cristallo ed ex cava

(Cristina Genesin)
C’era un solo “credo” cui dovevano attenersi piccoli artigiani e imprenditori nell’area Termale: paga e potrai lavorare. A svelare il meccanismo è l’assessore al Verde di Montegrotto, Ivano Marcolongo.
Il sistema. Il 14 aprile 2015 Marcolongo, fresco d’arresto con una mazzetta appena incassata, racconta tutto al pm Federica Baccaglini: «È un sistema che impera a Montegrotto. So di una ditta che non ha pagato ed è stata eliminata… Ci sono ditte che non pagano danaro contante ma che forniscono prestazioni ai sindaci Claudio e Bordin, facendo lavori nelle loro abitazioni».
Speculazioni e tangenti. Sono le grandi operazioni immobiliari che stanno a cuore ai due sindaci Bordin e Claudio. Il motivo è chiaro: «Non porta nulla all’amministratore la realizzazione di case da parte del singolo, per esempio il proprietario del terreno che fa la casa al figlio. Diversamente l’imprenditore che realizza un grande complesso ha un notevole beneficio economico e ciò può essere allettante per un amministratore non corretto che, in questo modo, pensa di guadagnarci». Insomma grandi operazioni, grandi macchine produci tangenti. Ma come guadagnarci? Alla domanda del pm, Marcolongo risponde: «Ricevendo appartamenti o danaro… So che Bordin e Claudio hanno proprietà immobiliari in edifici che sono nati negli ultimi anni a seguito delle perequazioni. Ad esempio il sindaco Claudio ha un appartamento nell’edificio Zeus, costruito da Borile (Aldo Borile titolare del Grand Hotel Trieste Vittoria di Abano e al vertice del gruppo alberghiero omonimo) e Rigodanzo (l’architetto Roberto Rigodanzo, consigliere di Immobiliare Zeus srl per il 37% in mano al gruppo Borile, ex capogruppo Ds oggi Pd nel consiglio comunale di Abano e nel consiglio dell’ente Parco Colli)».
Operazione Zeus. Nell’area a nordovest di Montegrotto, tra corso Terme e il territorio di Abano, dal 1973 c’era lo scheletro di una struttura alberghiera mai completata. Il 5 luglio 2004 la proprietà (Immobiliare Zeus srl) propone il Piruea (Programma di riqualificazione urbanistica) al Comune di Montegrotto e, a tempo di record, il 5 agosto arriva l’approvazione del sindaco Claudio. Il risultato: in cambio di un sostanziale raddoppio della volumetria (passa da 33 mila metri cubi termali-alberghieri a 72 mila metri cubi residenziali, di cui 18.354,32 commerciali da concretizzare nella costruzione di sei condomini da trenta metri), la proprietà s’impegna a garantire una serie di opere pubbliche. Tra queste, il restauro di un edificio del Comune, Villa Draghi, per due milioni e mezzo di euro. Peccato sia stabilito in convenzione che se «il costo del restauro… dovesse aumentare per effetto di prescrizioni impartite dalla Soprintendenza, l’amministrazione nulla più avrà da pretendere dal soggetto attuatore (Immobiliare Zeus)… impegnandosi a finanziare l’eccedenza…». Nel settembre 2014 l’inaugurazione della storica dimora il cui cantiere era stato affidato all’architetto Rigodanzo, nominato direttore dei lavori. Ma il costo del recupero era lievitato a quasi tre milioni di euro. Conseguenza: il Comune ci ha rimesso quasi un milione, come denunciato (e preannunciato) da alcune forze di opposizione. Forze che avevano criticano quella convenzione destinata a favorire i privati. Anzi, alcuni privati eccellenti.
Altri due affari. Marcolongo denuncia altre due speculazioni, «Il sindaco Bordin vuol dare 24 mila metri quadrati edificabili ai proprietari dell’ex cava Bonetti a Turri (una frazione di Montegrotto) in cambio di 8 ettari di bosco e di migliorie che per me sono solo un costo per la città» confessa. C’è un’altra mega-operazione sospetta: «Il progetto dell’abbattimento dell’hotel Cristallo che prevede la costruzione di edifici a uso residenziale e commerciale» continua Marcolongo. Per concedere maggior cubatura agli artefici delle due operazioni, insiste l’ex assessore, «Bordin cerca di far desistere alcuni privati dall’utilizzo della cubatura a loro precedentemente concessa dicendo che altrimenti devono pagare un’Imu elevata».

Bordin, Pistorello e Trevisan non collaborano, perciò restano ai domiciliari
Nessun arrestato parla con il giudice

(Cristina Genesin)
Bocche cucite. Come è accaduto l’altro ieri per il sindaco-sospeso di Abano, Luca Claudio, detenuto in una cella della casa di reclusione Due Palazzi dove, per la cronaca, si trova anche Freddy Sorgato. Identica linea difensiva, almeno per ora, per l’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin, (difensore l’avvocato Ferdinando Bonon, lo stesso di Claudio), e per i due imprenditori Luciano Pistorello (avvocato Davide Druda) e Massimo Trevisan (avvocati Sergio Dal Prà e Alessandro Baldina), tutti agli arresti domiciliari. Ieri mattina scena muta davanti al gip padovano Margherita Brunello nel corso dell’interrogatorio di garanzia previsto entro cinque giorni dal clic di manette: i tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. E così farà con ogni probabilità l’imprenditore Saverio Guerrato domani (avvocato Fabio Pinelli): per quest’ultimo l’interrogatorio è slittato su richiesta del difensore impegnato in un processo. Eppure, a parole, erano tutti pronti a difendersi. Ma, per ora, sono stati tutti pronti a stare zitti. Tramite i legali, i protagonisti dell’inchiesta sostengono di voler studiare bene la voluminosa ordinanza di custodia cautelare, e i 5 faldoni di documenti allegati che contengono gli interrogatori degli accusatori e le intercettazioni telefoniche. Bordin (già vice di Claudio e poi primo cittadino a Montegrotto) è accusato di concussione continuata e aggravata, anche se più a buon mercato rispetto al ”collega” (lui è mister 10%, Claudio pretendeva il 15% su tutti gli appalti o i lavori dati in affidamento). Nell’aprile 2015 le dimissioni, una settimana dopo l’arresto del “suo” assessore Ivano Marcolongo mentre riceveva una mazzetta da mille euro. Marcolongo aveva confessato di essere l’esattore per conto del sindaco Bordin nell’ambito di una “sistema” inventato da Claudio. «Le dimissioni (di Bordin) non sono un estremo atto di onestà del politico nei confronti degli elettori-cittadini» hanno scritto il procuratore capo Matteo Stuccilli e il pm Federica Baccaglini nella richiesta di misura cautelare trasmessa (e accolta) dal gip Brunello, «ma un mezzo per evitare che gli si contesti il pericolo di reiterazione del reato». In pratica una delle esigenze cautelari che fanno scattare l’arresto. Tuttavia Bordin «non si è limitato di farsi da parte ma ha mantenuto i contatti con i funzionari comunali anche dopo le dimissioni come attestano le sue frequenti visite in Comune». Un comportamento che conferma il rischio di inquinamento delle prove, ecco perché è stato messo agli arresti domiciliari.

Biglietti anonimi ai commercianti di piazza Sacro Cuore

(Elena Livieri)
Il clima ad Abano Terme è sempre più caldo. Pare che l’arresto del sindaco Luca Claudio stia alimentando rancori e dissapori nella comunità termale. Ieri mattina, denuncia una negoziante di piazza Sacro Cuore, sono stati recapitati dei biglietti anonimi ai commercianti che nelle scorse settimane si erano opposti, dando vita a una vivace protesta, alla scelta di Claudio di chiudere la piazza al transito dei veicoli. Prima in via definitiva, poi con una Ztl. Piazza Sacro Cuore, quella che, sempre Claudio, ha voluto far colorare, dandone una connotazione tutta particolare. “Hai la tua piazza. Il tuo amico Cosentino non conta nulla”: suona più o meno così il contenuto dei biglietti che molti commercianti ieri mattina si sono trovati affissi alle proprie vetrine. «Riteniamo sia un gesto di qualche sostenitore di Claudio, che ci rinfaccia l’istituzione della Ztl contro cui ci eravamo opposti, temendo che riducendo il passaggio di veicoli si possa ridurre per tutti noi di piazza Sacro Cuore anche il volume di lavoro». Non è il tono del messaggio a preoccupare i negozianti, quanto i riferimenti politici: «La campagna elettorale è finita, le vicende giudiziarie parlano da sole. Crediamo sarebbe ora di smetterla con i sotterfugi e gli attacchi. Il clima avvelenato fa solo male alla nostra città».

Calvello si dimette, prima seduta martedì

(Federico Franchin)
La maggioranza rimane compatta e decisa a non mollare, nonostante il sindaco Luca Claudio sia destinato a rimanere in carcere ancora per un pezzo. «Noi non molliamo e andiamo avanti per la nostra strada», dice il consigliere di maggioranza Massimo Barcaro «Andiamo avanti consapevoli di non aver fatto nulla di male. Siamo qui perché il popolo ci ha votati. Non abbiamo nulla da temere. Siamo fiduciosi che il sindaco possa dimostrare la sua estraneità ai fatti a lui contestati». Lunedì il commissario prefettizio Pasquale Aversa ha proclamato con un atto formale l’elezione del sindaco Luca Claudio (ora sospeso) e del consiglio comunale. Da allora i componenti del consiglio comunale hanno la possibilità di rassegnare le loro dimissioni, che molta parte della città reclama. Lo ha fatto ieri Claudio Calvello della lista Claudio sindaco: al suo posto entrerà in Consiglio Martina Pillon. La seduta di insediamento è stata fissata per martedì alle 17. Per far cadere il sindaco debbano esserci le dimissioni in contemporanea di almeno nove consiglieri comunali. Quindi, dando per scontate quelle dei sei componenti la minoranza, per porre fine al “Claudio quater” servono almeno tre dissidenti della maggioranza. «Dato che il sindaco Luca Claudio non appare al momento deciso a rassegnare le dimissioni, ci auguriamo che i consiglieri di maggioranza facciano un passo indietro» osserva la deputata del Pd Vanessa Camani «Le dimissioni dei consiglieri sarebbero un atto di amore verso la città, che verrebbe tolta da questo imbarazzo».

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29 giugno 2016
Lidia Pege
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Località: Abano Terme

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