Intervento rendiconto 2014 e: il re Mida

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Intervento rendiconto 2014 e: il re Mida

Messaggioda lidia.pege » gio mag 21, 2015 8:38 am

L’esercizio finanziario 2014 si chiude con un avanzo di amministrazione di euro 4. 490.972,12 ovvero con circa 9 miliardi delle vecchie lire
Miracolo! mi verrebbe da gridare, se non ricordassi l’avanzo dell’anno scorso con 2 . 200.000 e dell’anno precedente con 1. 500.000..
Il mio pensiero va immediatamente a tutti i cittadini che si sono rivolti al comune per chiedere qualche aiuto ed ai quali è stato risposto..non ci sono soldi..il bilancio non è stato approvato..bisogna aspettare..bene abbiamo aspettato e abbiamo visto!
E alle associazioni con le quali ci si faceva fotografare con un mega assegno con i rappresentanti del comune: sindaco, assessore, che ricevevano benignamente per i bisognosi l’obolo … salvo poi in qualche caso restituirlo come beneficio per le stesse..
Che dire agli assessori dei servizi sociali e delle associazioni? Vi siete resi conto che i soldi c’erano e che vi siete dati da fare per far pagare tutto alle persone,compresa l’occupazione delle sale comunali dove far svolgere attività sociali, che fino a che non siete arrivati voi erano gratuite, per incrementare la salute psicofisica e la socializzazione, quote non indifferenti che vanno ad alleggerire le tasche dei pensionati e delle donne.
Che dire all’assessore al bilancio che proprio perché ragioniera era stata scelta (riporto le sue parole) per tenere in ordine i conti, salvo poi scatenare le ire del capo supremo sulla correttezza della funzionaria che non aveva avvisato che c’era il patto di stabilità
Orbene questo fatidico patto di stabilità c’è dal 2008 e da quel periodo in poi il Sindaco che tale era dapprima a Montegrotto poi ad Abano per ben 7 anni ma non si è più ricordato del patto di stabilità..
Ora io propongo che si faccia un bell’assegno di 4.490.972,12 e ci si faccia fotografare, naturalmente bisogna che per caso ci sia un giornalista compiacente in modo che tutti capiscano quanta necessità abbiamo di tali amministratori, e si faccia in modo che una parte di questi denari tornino nelle tasche dei cittadini, visto che da lì provengono e non dalle tasche di Sindaco e maggioranza..non sono loro i risparmi ma il frutto dell’esagerata tassazione che vede il comune di Abano aver aumentato la pressione tributaria da 405,18 del 2010 al 783,78 del 2014…praticamente il doppio! E non lo dico solo io ma la relazione dei revisori dei conti allegata al bilancio a pag.13.
E che dire sempre per far memoria del “sapere infuso” di tale scelte? La messa in vendita di più della metà del patrimonio immobiliare del comune, nel caso specifico le case per anziani e per i meno abbienti di via primo maggio, condominii Ballatoio e corticella per i quali si era messo a bilancio l’introito di circa un milione di euro, dopo aver visto andare deserte due gare per la vendita,non so se si è capito che la gente anziana che abita in quelle case non possiede i soldi per acquistarle…ma lo avevamo detto più e più volte in questo Consiglio… con che esiti? che non abbiamo mai fatte proposte concrete..
Voglio soffermarmi a pag 15 della relazione dei revisori..lo sapete quanti abitanti ha Abano Terme? 19.966,e lo sapete quante case ha Abano Terme? 21.351 .. ci sono ben 1385 case in più anche se ogni abitante, neonati compresi, avesse un appartamento singolo.
Abano non ha bisogno di case,non ha bisogno di ulteriore cemento, ma di verde, dei suoi alberi sani che ci avete tagliato incuranti delle proteste, della tranquillità propria di un centro termale che al secondo consiglio avete trasformato in luogo caotico , di rumori e odori fino alle tre di notte, dove il passeggiare è orribile perché tra due fila di auto in sosta, dove l’andare in bici è pericoloso perché parallelo alle aperture delle auto in sosta, e dove l’unica preoccupazione per l’assessore al turismo era di portare i barbari a gozzovigliare, portare giostre e casette a destra e a manca, non certo ad attirare i turisti.
Vogliamo qualità di vita nella nostra città, vogliamo che la gente apra gli occhi su questa Amministrazione che ci ha depredato, che ci ha lasciato una città meno accogliente, meno verde, meno umana perché tesa ad un unico programma..non quello elettorale con cui si è presentata alle elezioni del 2011, che ho dimostrato non essere stato attuato, già precedenza l’anno scorso, con il confronto tra il dire ed il fare … ma dove l’unico programma era..il vile denaro..

racconto la storia di Mida, re della Frigia. Narra il mito che un giorno Mida ritrovò il vecchio satiro Sileno, precettore del dio Dionisio e a lui molto caro, mentre vagava ubriaco nei suoi giardini. Avendolo riconosciuto ed essendo un seguace del culto di Dioniso lo accolse a braccia aperte e diede per lui una festa come non se ne vedevano da tanto tempo. Alla fine della festa lo stesso re Mida riaccompagnò personalmente Sileno da Dioniso che al rivederlo, avendolo dato per morto, non stava in sè dalla gioia.
Dioniso per ricompensare Mida, gli chiese di esprimere un desiderio e lui l'avrebbe esaudito. Mida ci pensò un attimo e alla fine decise di chiedere al dio la facoltà di tramutare in oro ogni cosa che toccasse. Grande fu la gioia di Mida mentre sperimentava il suo dono mentre faceva sogni di gloria e di potere. Ma quando arrivò a casa e venne l'ora di cena, i servi iniziarono ad apparecchiare la tavola e fu a quel punto che Mida si rese conto del vero significato di quel dono.
Ecco come Ovidio ci narra quello che successe (Metamofosi, Libro XI):
"(...) E mentre esulta, i servi apparecchiavano la tavola, imbandendola di vivande Ma, ahimè, ora, come tocca i cibi con la mano, questi diventano rigidi; se poi con avidità cerca di lacerare con i denti qualcosa, appena l'addenta una lamina d'oro ricopre la pietanza; mischia ad acqua pura il vino del suo benefattore Bacco: oro liquido gli avresti visto colare dalla bocca. Terrorizzato per l'inaspettata sciagura, ricco e povero insieme, vuol sottrarsi all'opulenza e odia ciò che aveva un tempo tanto sognato. Tanta abbondanza non può calmargli la fame, arida di sete gli arde la gola e, come è giusto, inizia a odiare l'oro (...)"

Grande fu lo sgomento e il terrore tanto che corse da Dioniso per pregarlo di togliergli il dono nefasto, altrimenti sarebbe morto di fame e di sete
Lidia Pege
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