ECOPOLIS Finalmente ratificata la Convenzione di Faro

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ECOPOLIS Finalmente ratificata la Convenzione di Faro

Messaggioda lidia.pege » ven ott 09, 2020 1:54 pm

Finalmente ratificata la Convenzione di Faro
Posted on 7 ottobre 2020 by ecopolisnewsletter

L’Italia si aggiunge ai 19 paesi che hanno ratificato la Convenzione di Faro e apre la strada a una nuova concezione del patrimonio culturale

Il 23 settembre 2020 la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva, la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, stipulata a Faro il 27 ottobre 2005: è stata finalmente ratificata la Convenzione di Faro.

Il percorso di approvazione è stato lungo, ha subito molti arresti e ripartenze, e in molti si sono mossi per sensibilizzare e segnalare l’urgenza di questa ratifica nel corso degli anni.

La Convenzione presentata nel 2005, è stata firmata dall’Italia nel 2013, e solo un anno fa, ad ottobre del 2019, passava al Senato, con 147 a favore, 46 contrari e 42 astenuti, si giungeva così all’ultimo step, alla Camera dei Deputati, per la seconda lettura del disegno di legge di ratifica, avvenuto il 23 settembre scorso con 237 voti favorevoli, 119 contrari e 57 astenuti.

Con questa ratifica, secondo le parole del ministro Dario Franceschini abbiamo importato una: “definizione sovranazionale di patrimonio culturale, che verrà accolta nel nostro ordinamento senza cancellare, ma anzi integrandosi con tutte le definizioni già esistenti”.

Siamo stati i primi a darci leggi sul tema di tutela del paesaggio e del patrimonio culturale, in un articolo, Salvatore Settis, ci ricorda come già prima dell’unificazione del Paese, gli Stati italiani si erano dotati di regole e istituzioni pubbliche in questo campo. L’Italia, poi, è stata la prima a integrare la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale nei principi fondamentali della sua Costituzione, art.9, e proprio sull’esempio italiano si sono sviluppati i modelli europei e di tutti gli altri paesi, era fondamentale, quindi, che questo documento venisse accolto.

La Convenzione di Faro introduce nuovi significati nell’ambito della tutela, e intende promuovere una comprensione più ampia del patrimonio culturale e del suo rapporto con le comunità che lo hanno prodotto ed ospitato.

Il testo è composto di un preambolo e di 23 articoli, divisi in cinque parti, in cui vengono definiti gli obiettivi, le responsabilità e modelli di cooperazione, per la promozione di un processo partecipato per la valorizzazione del patrimonio culturale, come risorsa per lo sviluppo durevole e per la qualità della vita.

Il concetto fondamentale che viene introdotto da questa convenzione, e presentato nella Parte I, è quello di eredità culturale, di cui si dà definizione nell’articolo 2: “è un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato del l’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi”.

Ogni persona, di conseguenza ha il diritto a partecipare alla vita culturale, ma allo stesso tempo tutti hanno una responsabilità individuale e collettiva nei confronti di questa eredità, come ci è giunta dal passato, tutti noi dobbiamo trasmetterla alle generazioni future. Per questo all’art.4 della convenzione vengono elencati diritti e responsabilità:

“chiunque, da solo o collettivamente, ha diritto a trarre beneficio dall’eredità culturale e a contribuire al suo arricchimento”.

“chiunque, da solo o collettivamente, ha la responsabilità di rispettare parimenti la propria e l’altrui eredità culturale e, di conseguenza, l’eredità comune dell’Europa”.

Nel testo, Parte II, poi, si esplicita come il patrimonio culturale contribuisce allo sviluppo dell’essere umano e della società, e chiarisce quale deve essere l’impegno delle Parti ad utilizzare tutte le caratteristiche del patrimonio culturale per contribuire ai processi di sviluppo economico, politico e sociale, per rafforzare la coesione sociale e per promuovere obiettivi di qualità nelle modificazioni dell’ambiente.

La Parte III affronta il tema della responsabilità condivisa nei confronti del patrimonio culturale e alla partecipazione del pubblico, indica l’impegno delle Parti a promuovere un’organizzazione congiunta e ad incoraggiare l’accesso al patrimonio culturale, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali.

La Parte IV sviluppa la questione dei meccanismi di controllo e di cooperazione in relazione al patrimonio culturale, impegnando le Parti a sviluppare un esercizio di monitoraggio in tema di legislazione e di politiche. A conclusione, la Parte V con le clausole finali, che vanno ad indicare le modalità per la firma, per l’adesione, per l’applicazione territoriale, per la denuncia e per l’emendabilità del testo convenzionale.

Leggendo il testo della Convenzione di Faro, si capisce che questo documento si rivolge ai cittadini, a tutti noi, che grazie alla valorizzazione del patrimonio culturale possiamo creare una società pacifica e democratica.

Tiziana Mazzucato, Responsabile Salvalarte Legambiente Padova
Lidia Pege
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