Il Papa ai politici: “Scegliete il bene della gente e non il dio denaro”
Il Pontefice nella messa di Pasquetta a Santa Marta: «Non torniamo al sepolcro della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione»
Il Papa ai politici: “Scegliete il bene della gente e non il dio denaro”
GIACOMO GALEAZZI
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13 Aprile 2020
CITTÀ DEL VATICANO «Signore, aiuta i politici a scegliere il bene della gente», invoca Francesco nella messa di Pasquetta a Santa Marta. E precisa: «Quando non serviamo Dio, il Signore, serviamo l’altro dio, il denaro. Ricordiamo quello che Gesù ha detto: sono due signori, il Signore Dio e il signore denaro. Non si può servire ambedue». Il Papa prega perché i governanti e gli scienziati imbocchino la strada giusta alla crisi provocata dal coronavirus, prendendo decisioni che siano a favore della gente. «Adesso la scelta è tra la vita dei popoli e il dio denaro- afferma il Pontefice-. Se si sceglie il denaro, si sceglie la via della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione». Quindi, prosegue Jorge Mario Bergoglio, «preghiamo oggi per i governanti, gli scienziati, i politici, che hanno incominciato a studiare la via d’uscita, il dopo-pandemia, questo “dopo” che è già incominciato: perché trovino la strada giusta, sempre in favore della gente, sempre in favore dei popoli».
Poi, a partire dai brani delle Scritture proposte dall’odierna liturgia, osserva: «E’ vero che tanta gente non crede in Gesù perché non lo conosce, perché noi non lo abbiamo annunciato con coerenza; e questo è colpa nostra. Ma quando davanti alle evidenze si prende questa strada, è la strada del diavolo, è la strada della corruzione. Si paga e stai zitto». E, prosegue, «anche oggi, davanti alla prossima, speriamo che sia presto, prossima fine di questa pandemia, c’è la stessa opzione: o la nostra scommessa sarà per la vita, per la risurrezione dei popoli o sarà per il dio denaro: tornare al sepolcro della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione. Lì c’è il sepolcro». Perciò «il Signore, sia nella nostra vita personale sia nella nostra vita sociale, sempre ci aiuti a scegliere l’annuncio: l’annuncio che è orizzonte, è aperto, sempre; ci porti a scegliere il bene della gente. E mai cadere nel sepolcro del dio denaro». Infatti, afferma commentando il Vangelo, «i sacerdoti, i dottori della Legge hanno scelto l’altra strada, quella che offriva loro il dio denaro e hanno pagato: hanno pagato il silenzio delle guardie e dei testimoni della Risurrezione. Non è una tangente: questa è corruzione allo stato puro, lì c’è il sigillo del sepolcro».
Papa Francesco conclude la celebrazione con l'adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la comunione spirituale. Da qui la supplica diffusa da Vatican news: «Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te».