Ambiente: regolamento di utilizzo per i prodotti fitosanitari
Un ringraziamento innanzitutto all’Associazione Salviamo gli alberi di Abano Terme al suo presidente arch.Paolo Merlini e alla sua precedente presidente dr.ssa Cristina Bressan che in questi anni con il prof.Giulini ci hanno fatto crescere nella sensibilità, nella conoscenza e nella salvaguardia del nostro patrimonio arboreo
La particolare situazione climatica, l’inquinamento ambientale e l’impiego non corretto in agricoltura di prodotti fitosanitari sta determinando numeri elevati di moria di api in tutto il territorio padovano. Le ripercussioni sulla produzione di miele, sull’apicoltura e sull’agricoltura in generale sono gravi. I numeri e le iniziative per contrastare la moria di un insetto fondamentale per l’ecosistema ambientale e per il comparto agrario, sono stati presentati in un convegno l’anno scorso dal presidente della Provincia di Padova Bui
«L’apicoltura sta soffrendo perché parliamo di un insetto di valore inestimabile per l’esistenza stessa dell’umanità, per la salute ambientale e per tutto il settore agricolo. il nostro patrimonio apistico va preservato allo scopo di migliorare l’agricoltura, l’ambiente e la salute».
Le perdite economiche sono pari a 40-50 milioni di euro
Le api rappresentano un valore economico per la produzione di miele e non solo, si pensi al polline, alla cera, ai veleni, alla propoli e alla pappa reale. In Europa la produzione del miele vale oltre 1 miliardo di euro all’anno. Solo in Italia si producono 50 varietà diverse con 150 milioni di euro di produzione, mentre è di oltre 2 miliardi di euro il beneficio diretto alla agricoltura per la impollinazione delle piante. Quindi molto di più valgono le api per la loro funzione di insetti pronubi (il valore indiretto dato dalle api alla agricoltura in Europa è pari a 22 miliardi di euro e nel mondo è di oltre 140 miliardi di dollari). Le api impollinano circa 84% delle specie vegetali e il 76% delle specie ad uso alimentare (frutta e verdura). In Italia si stimano tra i 50.000 e i 65.000 apicoltori con un patrimonio che oscilla tra 1.300.000 -1.600.000 alveari, con una produzione di miele stabilizzata nel 2018 a 23.000 tonnellate. L’apicoltura è quindi un settore zootecnico di fondamentale importanza per l’attività agricola e la salvaguardia della biodiversità ambientale. Il comparto sta tuttavia attraversando un momento difficile che si ripete ormai da diversi anni con pochi segnali di ripresa. Le api sono sempre più in difficoltà anche per morie dovute ad avvelenamenti e alla difficoltà di debellare la varroa (un acaro parassita). «Le probabili cause delle frequenti morie di api registrate in questa stagione vanno ricercate nella particolare situazione climatica nell’inquinamento ambientale e nell’esecuzione di trattamenti antiparassitari nelle colture agricole e nelle aree pubbliche e private, a volte effettuati senza la dovuta attenzione
I numeri
In Veneto ci sono 6.951 apicoltori che gestiscono 11.981 apiari e oltre 100.000 famiglie di api. Nella sola provincia di Padova, gli apicoltori sono 1.274, con 2.071 apiari e gestiscono oltre 16.000 famiglie di api.
Un convegno a Conselve durante il convegno “Agricoltura, apicoltura e ambiente”, banco di prova che ha sancito la rinnovata collaborazione tra apicoltori e agricoltori. Durante la giornata di lavoro era emerso l’impegno a
Sensibilizzare gli agricoltori al rispetto delle api, dedicando uno spazio riservato alla tutela degli insetti pronubi (che trasportano polline da un fiore all'altro) durante i corsi di formazione per il rilascio delle autorizzazioni all’impiego dei fitofarmaci;
Realizzare un opuscolo tecnico-informativo dove vengono riportate le regole fondamentali da rispettare per la salvaguardia delle api. La pubblicazione sarà poi distribuita agli agricoltori e a tutti gli utilizzatori di antiparassitari, inclusi i Comuni e i cittadini privati;
Diffondere nelle aziende agricole informazioni relative alle buone pratiche agronomiche tra le quali la rotazione delle colture oltre alla coltivazione delle cosiddette piante mellifere. Si tratta di un’esperienza già proposta in provincia di Treviso con l’utilizzo di varietà che forniscono nettare alle piante (facelia, fiordaliso, trifoglio, ecc.) e che possono essere seminate nelle bordure dei campi, lungo gli argini dei fossi, ma anche nelle cosiddette “superfici ecologiche” che le aziende con oltre 15 ettari di seminativi devono riservare per poter avere il contributo della Pac. Le stesse aziende che producono biomasse a fini energetici (es. biogas) stanno sperimentando l’inserimento di una nuova coltivazione perenne (il Danau Silphie) che presenta una lunga fioritura estiva molto utile per alimentare le api in un periodo con scarsità di altri fiori. L’obiettivo è di raggiungere in poco tempo almeno 100 ettari di campi fioriti a servizio delle api e dell’ecologia del territorio.;
È prevista anche la diffusione di comunicazioni informative rivolte a tutti i Comuni su un uso corretto dei trattamenti antiparassitari per il controllo delle zanzare, possibili vettori di malattie trasmissibili all’uomo. Infine, si cercherà di ottenere anche l’approvazione da parte dei Consigli comunali che aderiranno al progetto, di un ordine del giorno che preveda delle azioni volte a sensibilizzare la cittadinanza ad un uso corretto dei prodotti antiparassitari
Termino ricordando don Albino Bizzotto un prete controcorrente fondatore dei Beati Costruttori di Pace che durante l’ennesimo digiuno a favore dell’ambiente affermava che: “L’ambiente ed il territorio sono diventati i luoghi di maggiore speculazione finanziaria:
la Terra che ci ha generato, è considerata una cosa e non un organismo vivente.. la situazione è fuori controllo
Bisogna avere un atteggiamento diverso nei confronti della produzione, perché questa non è una crisi economico -strutturale, ma antropica. Il pianeta così come si trova non ce la fa più
Bisogna smettere di considerare l’economia il motore di tutto: Anche la terra ha la sua grammatica: il nostro sistema aiuta a creare la vita o a distruggerla?”