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Giorno della memoria dr. Filippo Maragotto

MessaggioInviato: dom feb 04, 2018 9:29 pm
da lidia.pege
Pare opportuno ricordare anche in questa assemblea il Giorno della memoria celebrato in tutto il mondo dal 2005: quando le Nazioni Unite scelsero una data per invitare tutti a sostare su una delle più orribili pagine della storia umana decisero che sarebbe stato il 27 gennaio di ogni anno il giorno più opportuno perché in quel giorno le truppe sovietiche entrarono nell’abisso di Aushwitz.
Come ha ricordato il Presidente della Repubblica Mattarella lo scorso 25 gennaio: “Il cammino dell'umanità è purtroppo costellato di stragi, uccisioni, genocidi” e “Tutte le vittime dell'odio sono uguali e meritano uguale rispetto. Ma la Shoah - per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà di sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale - resta unica nella storia d'Europa”.

In questo 2018 il Giorno della memoria appare tanto più significativo per il nostro Paese.
Non solo perché riemergono toni, atteggiamenti, linguaggi che speravamo di aver relegato nel passato, ma anche perché le italiane e gli italiani saranno chiamati a studiare ancora una volta o a scoprire – in occasione dell’80° anniversario – quella pagina tragica e vergognosa della storia patria che riporta la legislazione razziale. Dice ancora Mattarella: “Le misure persecutorie messe in atto con le leggi razziali del 1938, la schedatura e la concentrazione nei campi di lavoro favorirono enormemente l'ignobile lavoro dei carnefici delle SS. Le leggi razziali - che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare "leggi razziste"- rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia”.
È un dovere fare memoria dei milioni di deportati e uccisi nei campi di sterminio con l’unica colpa di essere nati.
Non possiamo non esprimere un ricordo particolare per quanti, anche da questo paese, furono strappati ai loro affetti, deportati e costretti a subire le atrocità dei lager. A loro in modo particolare – loro che seppero, una volta tornati – impegnarsi per il bene della nostra città ricordando e testimoniando fattivamente il valore della libertà e della democrazia va oggi la nostra memoria. La memoria, unico antidoto ai fantasmi del passato.
Filippo Maragotto