Le cure termali dr.Raffaele Bottin

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Le cure termali dr.Raffaele Bottin

Messaggioda lidia.pege » dom dic 10, 2017 4:47 pm

(Spero che nessuno abbia dubbi quando si chiede quale debba essere il futuro di Abano fra 15-20 anni.Il suo futuro non può che essere collegato alle terme).

Per alcuni parlare di termalismo oggi può sembrare anacronistico. Ciò può apparire comprensibile per chi ha lo sguardo rivolto al passato e non analizza il possibile promettente futuro cui il termalismo può essere chiamato.

Lo stato di crisi che ha colpito in questi ultimi 20 anni questa branca del settore sanitario dipende in parte certamente dalla crisi economica generale che ha riguardato tutti i comparti, ma soprattutto perchè il termalismo ha faticato a riconoscere il suo nuovo ruolo all'interno della medicina che sempre più velocemente evolve.

Questo non vuol dire non riconoscere i meriti che la medicina termale ha svolto per molti anni o peggio ancora abbandonare le vecchie efficaci cure termali.

La cura termale non può prescindere dalla costante evoluzione medica in campo diagnostico-terapeutico, preventivo e riabilitativo. Non possiamo chiedere al termalismo ciò che solo ancora pochi decenni fa promettevamo, spesso molto empiricamente, circa l'efficacia terapeutica contro una serie di patologie che avevano in comune solo la sintomatologia e non l'eziologia.

Un sempre più corretto inquadramento nosologico consente di prescrivere un sempre più efficacace trattamento terapeutico.

II "passa parola" dei pazienti che venivano alle nostre terme è stato per molti decenni è il più valido strumento promozionale.
Grazie all'evoluzione medica oggi il comportamento è cambiato. II paziente si rivolge al medico di fiducia per un sempre più preciso inquadramento clinico-terapeutico.

La cura termale in questo caso può al massimo avere una funzione ancillare in ambito riabilitativo e preventivo. A tale riguardo non si comprende il ruolo fino ad ora tenuto dalla Regione Veneta in ambito riabilitativo sanitario. Alla sempre più richiesta di riabilitazione in acqua, la regione ha risposto individuando in piccole e decentrate strutture convenzionate dove l'acqua deve essere riscaldata, le piscine sono_piccole e la possibilità di trovare un soggiorno, anche per i familiari che volessero accompagnare i pazienti, sono pressochè nulla.

( I contatti già avviati daI Sindaco con la regione potrebbero portare quest'ultima a riconsiderare la zona termale aponense come il luogo più idoneo per dare adeguata risposta a questo bisogno sanitario e nel contempo avere un notevole risparmio economico ed energetico.)

Questo non è davvero poco considerando che l'allungamento della vita porterà ad una sempre maggiore richiesta di questi ambiti.

La terapia termale ha incontrato particolarmente in un recente passato e, in parte, incontra tutt'oggi qualche difficoltà, ad inserirsi a buon titolo nel contesto dei moderni protocolli terapeutici. Da un punto di vista dottrinale appare evidente come la cultura termale sia scarsamente diffusa nelle varie categorie mediche, ed in ogni caso, affidata a nozioni superficiali e pertanto poco scientifiche. Ciò finisce per alimentare quella sorte di scetticismo che molti colleghi manifestano nei confronti di questa antica risorsa curativa.Tra le possibili cause inoltre è da annotare che buona parte della trattatistica medica è di origine anglosassone. E' noto come le cure termali non abbiano cittadinanza , in tali paesi soprattutto per una mancata tradizione culturale, dovuta anche alla scarsità di fonti termali strutturate. A tale riguardo bisogna però sottolineare un recente e sempre più crescente interesse proprio nei paesi anglofoni circa l'utilizzo della balneoterapia termale, quale coadiuvante di nuove terapie medico-chirurgiche. Numerose sono le pubblicazioni in prestigiose riviste a tale riguardo in ambiti medici specialistici (reumatologia,fisiatria, ortopedia, otorinolaringoiatria, pneumologia, medicina vascolare, medicina dello sport.
Circa la fangoterapia associata alla balneoterapia la fa da padrona ii settore atro-reumopatico che da più lungo tempo ha sviluppato studi in questo ambito

(Il recente incontro del sindaco Barbierato con il Rettore della nostra Università può essere un valido aiuto per sostenere con energia l'attivazione di una cattedra in medicina Termale. Ciò servirà a portare più efficacemente la conoscenza della medicina termale nel corso di studi per i futuri medici.)

Riabilitazione e prevenzione in ambiente termale. Le nostre terme hanno il vantaggio da sempre, di curare i pazienti facendoli sentire in un ambiente più rilassante rispetto ad un ambiente eccessivamente medicalizzato.
Da questo dobbiamo riconoscere che cure, relax, piacevolezza ambientale e soprattutto professionalità possono riportare ai fasti le nostre città termali
lntendiamo città termali perchè rivolti al comprensorio termo-euganeo compresa la città di Padova (acque patavine) Bene ha fatto il nostro Sindaco a promuovere e spingere in questa direzione.
A questo proposito credo sia una idiozia chiamarle terme di Venezia, solo perchè questa ha una maggiore notorietà. Quando parliamo della stazioni termale di Baden-Baden non sappiamo in quale Land della Germania si trovi, così dicasi per la Francia per Vichy o Aix-les-Bains
Noi dobbiamo mantenere "Abano­ Montegrotto" nel nostro brand.


Questo Documento Unico di Programmazione 2018-2020 specifica, anche se non sempre puntualmente, la volontà che questa amministrazione ha di operare con tenacia perchè Abano città termale e turistica ritorni ad essere il tuogo in cui sia godibile vivere, dove i nostri ospiti possano rientrare nelle loro case con il desiderio di ritornare a soggiornare ad Abano per godere delle nostre bellezze, della nostra ospitalità e delle nostre cure.

Circa poi al tesoro dell'acqua termale che la legge tutela ai fini terapeutici, crediamo sia arrivato ii tempo che questa ricchezza possa, grazie a nuove tecnologie in campo geotermico,e senza compromettere minimamente la sua vocazione primaria sanitaria, essere utilizzata per avviare un progetto di più ampio utilizzo.

Questo richiederà anni, studi e condivisione sociale. Noi vogliamo contribuire ad avviare anche questo ambizioso progetto.
Lidia Pege
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