La crisi e l’incertezza hanno delle ripercussioni sul nostro benessere mentale e quindi sulla nostra salute. La maggioranza degli italiani ritiene che l’aggravarsi della crisi finanziaria abbia contribuito ad accentuare la condizione di disagio psicologico e ad aumentare la diffusione di disturbi psichiatrici. Lo confermano i risultati dell’indagine “Gli italiani e l’impatto percepito della crisi sulla psiche” condotta nel 2013 dall’ISPO e commissionata dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Dipartimento di Salute mentale. I dati rivelano che nel periodo compreso tra il 2009 e il febbraio 2014 la percezione di un peggioramento della situazione economica è passata dal 53% al 62%. E un analogo aumento riguarda la percezione della situazione economica della propria famiglia: se nel gennaio 2009 quasi un intervistato su tre si aspettava un “futuro nero”, nel febbraio 2013 a pensarla così è il 58%.
Due gli effetti principali fin qui osservati nella popolazione italiana: un aumento dei disturbi dell’adattamento e delle condotte di abuso e i dei disturbi dell’umore, che se non trattati con tempestività possono portare anche ad esiti nefasti. Infatti, la crisi ha determinato un aumento di patologie legate all’abuso di sostanze, dipendenza dal gioco, shopping compulsivo in fasce di popolazione alquanto eterogenee. Eppure, non tutti gli individui hanno le stesse risorse e non reagiscono allo stesso modo alla difficoltà.
A fronte di questi dati si osserva che nel nostro territorio esistono:
l'ambulatorio del 1° Servizio Psichiatrico con sede in via Plinia, 1 a Montegrotto e il suo Centro Diurno
- questi due Servizi sono aperti per dare risposta ai problemi di Salute Mentale dei cittadini di Abano Terme, Montegrottto, Torreglia (ex Distretto n° 5).
- il Centro Salute Mentale è aperto 5 giorni alla settimana dalle ore 8.00 alle 16.00; il Centro Diurno è aperto 4 giorni alla settimana e un giorno anche con servizio mensa; il personale è composto da 2 psichiatri, 4 infermieri, 1 educatore, e da 1 assistente sociale.
- le attività del CSM sono di tipo medico: visite, colloqui, urgenze (TSO-Trattamento Sanitario Obbligatorio), prescrizione farmaci specialistici,ecc. e di tipo infermieristico: consegna e somministrazione di farmaci, accoglienza, valutazione (triage), visite domiciliari, TSO, ecc.
- le attività del Centro Diurno sono di tipo riabilitativo e prevedono varie attività sia al mattino che al pomeriggio con la presenza continua di un educatore e di un infermiere e con la presenza programmata di uno psichiatra.
Dall’ estate scorsa il 1° Servizio è in condizioni di forte stress per una situazione di carenza di personale; è andato in pensione il primario, una psichiatra, l'assistente sociale, e non sono stati sostituiti.
Da circa tre mesi l'ambulatorio di Montegrotto è stato chiuso un giorno alla settimana a causa di questi problemi organizzativi e questo è stato fatto in via ufficiale con comunicazione da parte del Direttore dei Servizi Sociali dell'Ulss 16 ai tre sindaci interessati.
Si prevede la totale chiusura dell'ambulatorio e il trasferimento nella sede centrale cioè in Via Berchet (laterale di via Scrovegni) a Padova.
Questo fatto per i cittadini dei tre comuni interessati comporterebbe di perdere la presenza di un Centro Diurno, e per tutte le persone seguite l'obbligo di recarsi a Padova per tutte le cure di cui necessitano; inoltre non ci sarebbe più un team disponibile in territorio per tutte le urgenze psichiatriche.
Conoscendo le tristi abitudini del nostro sistema italiano la preoccupazione è che da una situazione che ha caratteristiche provvisorie, si determini un cambiamento molto negativo dal quale poi sarebbe molto difficile rientrare.
La territorialità è uno degli elementi fondamentali della legge 180 (riforma Basaglia) e per chi conosce o, ha avuto modo di confrontarsi con situazioni di problemi di salute mentale, sa che rispettare questa condizione è motivo sufficiente per determinare una cura valida e accettata dai pazienti.
Le chiedo sig.Sindaco di attivarsi in tutti i modi possibili per il mantenimento di una struttura così fondamentale per la salute mentale dei cittadini e che i tre Comuni interessati e i loro rappresentanti istituzionali (sindaci e consigli comunali) facciano sentire la loro voce sia in modo informale (contatti con i Direttori dell'Ulss 16) che con interventi ufficiali .
Lidia Pege Cittadini per il cambiamento