neuropsichiatria infantile di Padova

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neuropsichiatria infantile di Padova

Messaggioda lidia.pege » ven nov 29, 2013 5:17 pm

Alla Neuropsichiatria di Padova dopo quasi 5 mesi di assenza, è stata incaricata il 18 novembre scorso una Fisiatra, dott.ssa Ilenia Strumendo, che proviene dall'Ospedale di Conselve, e che sarà presente per 27 ore la settimana.
Chiusa questa falla, se ne apre un'altra: non è stato fino ad ora rinnovato il contratto annuale dello psicologo Dott. Ronchese, che ha in carico più di 120 bambini e ragazzi e che lascia a fine mese..
Certamente, viste le numerose esperienze di professionisti a cui sono stati negati i rinnovi dei contratti e che sono spariti nel nulla, lasciando vacanti i loro impegni (Dott. Bianchin, dottssa Greggio, dott. Ramaglioni, dott. La Gamba, e la psicoterapista solo negli ultimi 2 anni) , mi chiedo se e quando un così delicato compito verrà ancora ripreso.
Si lasceranno tutti questi assistiti da soli?
C'è un'altro grossa lacuna: 3 anni fa la Regione Veneto aveva dato il suo consenso a che venisse rimpinguato lo staff di specialisti ed operatori: ben 10 soprattutto per i disturbi di comportamento quali l'autismo e l'iperattività::
le richieste di cure erano in aumento e ben 50 ragazzini attendevano cure ed attenzioni.
Non sono mai arrivati.
I genitori, stanchi di non essere ascoltati, se ne sono andati o facendo curare i propri figli privatamente o rinunciando alle cure, vista la crisi economica che ci preseguita. Ora il prossimo anno ben 3 "storiche " fisioterapiste" se ne andranno in pensione e non vorrei venisse a mancare, visto che abbiamo conquistato una fisiatra, la fisioterapia.
La Neuropsichiatria Infantile è un Centro di 2° livello, cioè per casi gravi, poichè le cure per casi più lievi dovrebbero essere realizzate nel distretto di appartenenza. Ma il Neuropsichiatra infantile non c'è in 5 dei 6 distretti, quindi tutti i bimbi vengon inviati o alla Nostra Famiglia o al Centro pubblico di NPI.
Insomma un Centro potenzialmente ben efficiente è ridotto in questo modo, con pochi operatori stabilizzati che danno la sicurezza della continuità del progetto di cura, altri con contratti di 6 mesi, altri assolutamente non rimpiazzati, nemmeno quelli andati in pensione.
Chi affiderebbe un figlio ad un Centro di riabilitazione di questa fatta?
Lidia Pege
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