Situazione dell’Unità sanitaria per i disabili
1 situazione nei Distretti per la disabilità: nel nostro distretto non esiste più la figura del neuropsichiatra infantile, per la cura del disagio nella crescita, al primo livello, poiché ci risulta che ben 4 distretti su 6 ne siano privi. Il neuropsichiatra dovrebbe esser presente nelle riunioni scolastiche per definire il piano educativo individuale cioè il P.E.I., in sua vece la psicopedagogista che segue il bambino. Nei casi più gravi, per il PEI dovrebbero esserci rappresentanti della neuropsichiatria infantile del complesso dei Colli (è il secondo livello)
2 La neuropsichiatria infantile del 2^ livello si trova nel complesso socio sanitario ai Colli, ma da tempo manca di psicologi, di logopediste, di educatori ed ora, per maternità, le sole 2 neuropsicomotriciste sono assenti. Per questo, ben 36 bambini restano senza terapia ed a giugno, per fine contratto, se ne va anche il medico specialista nelle cure per i bambini affetti da disagio comportamentale (autistici, iperattivi, ecc.) Ora già una cinquantina di bambini ed adolescenti sono senza cure.
3 Il sollievo: la retta del sollievo è ora completamente a carico delle famiglie: si basa sulla quota alberghiera, distinta da quella sanitaria che viene rifusa dalla Regione in ogni singola residenzialità Nella grande struttura è di 51 euro, nella piccola data dalle cooperative, varia da 92 a 98 euro, cifra ben più importante e che grava su 750 euro di pensione (cioè pensione più assegno di accompagnamento) che i ragazzi disabili ricevono. Se per una famiglia sopportare la spesa di 50euro è ancora possibile, per 93 o 98 euro è praticamente impossibile. Piccolo e bello è molto più costoso, e dovrebbe essere dato ai soggetti più lievi e che vivono il territorio.
4 Il Centro Diurno sta diventando una chimera. Nel territorio padovano i ragazzi rimangono a casa per mancanza non soltanto di posti, da di finanziamenti ai Centri Diurni. I possibili utenti sono molti, ogni anno in questa ULSS ne arrivano dalla fine dell’obbligo scolastico, dai 15 ai 20, tutti certificati. Sarà necessaria una compartecipazione familiare al trasporto ed alla spesa del vitto, per alleggerire situazioni, basandosi solamente su ciò che lo Stato dà, cioè assegno di accompagnamento più pensione, e non sui beni familiari, come dice la legge 328/2000. Altrimenti familiari e fratelli sentiranno il peso di aver avuto una disgrazia in casa e non una disavventura di vita.
5 Il dopo di noi: o le cooperative fanno rete tra loro, per rassicurare ai loro ospiti che nella nuova casa, alias residenzialità, verranno aiutati fino alla loro morte, come fossero figli o parenti stretti o debbono informare le famiglie che a 65 anni, i loro cari andranno in una casa di riposo per non autosufficienti e se si aggraveranno saranno messi in una RSA, cioè malconci verranno allontanati dalla loro residenza, dove, convivendo con altri amici, hanno ripristinato il senso di appartenenza e di famiglia.