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nella "casa" di Todi dove si curano anoressia e bulimia

MessaggioInviato: ven mar 13, 2020 9:36 pm
da lidia.pege
Fiocchetto Lilla, nella "casa" di Todi dove si curano anoressia e bulimia


In Italia sono più di tre milioni le persone che soffrono di queste patologie. Viaggio in una stuttura d'eccellenza alla vigilia della giornata dei disturbi alimentari
Repubblica VALERIA PINI
13 marzo 2020
TODI - Sui mobili del salotto ci sono gomitoli di lana colorata e ferri per lavorarla. Maria, 16 anni, è molto concentrata. Soffre di anoressia nervosa e intrecciare quei fili la aiuta nelle sue lunghe giornate verso la guarigione. "Mi diverto a fare una sciarpa. Mi fa bene dare vita a qualche cosa". Nella stanza ci sono tre ragazze, fra oro c'è chi vuole parlare della malattia, chi si allontana. Sono 18 gli ospiti di Palazzo Francisci, a Todi, la prima struttura pubblica dedicata ai disturbi alimentari. Fra loro c'è anche un maschio. Come vi trovate con lui? "Bene, anche se a volte discutiamo su quello che c'è da vedere alla televisione", spiega Cassandra. Ha 15 anni e soffre di bulimia nervosa, mangiava in modo eccessivo e incontrollato. Uno sguardo triste quando racconta la sua storia e i pomeriggi di solitudine. "Ora sto molto meglio, - spiega - quando vado a casa nel fine settimana riesco a controllare il cibo. Prima avevo raccontato queste cose solo ai miei genitori, consideravo tutto un segreto, mi facevo schifo. Ora non mi vergogno più".
I disturbi alimentari in Italia
Alla vigilia della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, che si tiene il 15 marzo, scopriamo che in Italia sono più di 3 milioni le persone che soffrono di queste patologie. Il 95,9% sono donne e il 4,1% uomini. Ma preoccupa l'aumento dei bambini, fra gli 8 e i 9 anni, fra loro il 20 % è maschio. "Se ne è parlato molto poco tempo, dopo la morte del ragazzo di Torino. Il problema - spiega Simonetta Marucci, endocrinologa che da anni lavora a Palazzo Francisci- è che ora i maschi sono di più ma che per loro la diagnosi è più complicata perché l'anoressia è considerata una malattia femminile. Se una femmina dimagrisce troppo ci si pone il problema, per un maschio no. E fare una diagnosi tardi fa diminuire le possibilità di guarigione o comunque rende la terapia molto più lunga".

Il pasto
A Palazzo Francisci, i ragazzi hanno smesso di mangiare da poco. Un pasto completo: primo, secondo e frutta. Per loro si tratta di una conquista. I pasti si fanno in una sala con pochi tavoli a gruppi di tre o quattro. I primi giorni c'è chi non finisce quello che ha nel piatto, ma piano piano le cose cambiano. "Con l'aiuto della nutrizionista, ho imparato a mangiare la pasta senza sentirmi in colpa. Quello che ci aiuta qui - racconta Sara, 18 anni - è che qui possiamo condividere il nostro problema. Ci capiamo e siamo solidali tra noi. Si sono create molte amicizie. Per me è stato moto importante il sostegno della mia famiglia".
Il team di esperti
I medici, nutrizionisti, psichiatri e infermieri di Palazzo Francisci (in tutto 25 persone) non indossano il camice. Nulla deve ricordare una struttura sanitaria. L’idea è una casa dove affrontare ogni aspetto della malattia. I pasti sono cinque: colazione, a metà mattina uno spuntino, poi il pranzo e nel pomeriggio la merenda, più tardi si cena. Molti di loro arrivano a Todi in condizioni difficili, dopo lunghi digiuni. "In questi casi - aggiunge Marucci - puntiamo sempre a salvare la vita della persona. Se c'è malnutrizione il cervello va in cortocircuito e non può pensare, è inutile provare a insegnare nuove regole, a quelle si pensa dopo. Facciamo capire a questi giovani che il cibo è come un farmaco. Se sei malata non conta il sapore di quello che metti a tavola, è una terapia da assumere".
Karate e poesia
Le giornate sono scandite da tante attività.Si studia, perché ognuno, quando sta meglio, continua il programma scolastico o universitario, poi ci sono le attività: yoga, karate, poesia o nutrizione. C'è chi esce per andare a seguire una lezione di musica. "C'è un gruppo di poesia Haiku - spiega ancora Marucci - che ha dato ottimi risultati. I ragazzi devono scrivere una breve poesia di 17 sillabe per esprimere un'emozione. Aiuta a prendere contatto con le sensazioni del proprio corpo. Una ragazza ha scritto: 'Sono un'ortica che muore tra spighe di grano'".

L'obiettivo è aiutarli a prendere una nuova consapevolezza del proprio corpo e la terapia dello specchio va in questa direzione. La malattia spinge a vedersi grassi anche quando non lo sono. "E' quello che definiamo 'dispercezione del corpo', si vedono grassi anche quando non lo sono - aggiunge ancora Marucci - . Tutto ruota intorno al discorso della consapevolezza del corpo. All'inizio

"Ma servono altri centri di cura"
I medici, nutrizionisti, psichiatri e infermieri di Palazzo Francisci offrono un percorso di cura a misura di paziente, ma in Italia sono poche le strutture come questa e curarsi non è così semplice. Gli esperti di Palazzo Francisci ricordano quanto sia importante esportare quest'Anoressia nervosa e bulimia non conoscono confini e colpiscono persone di ogni Regione in maniera uguale, ma i servizi pubblici o convenzionati a disposizione sono invece distribuiti sul territorio a macchia di leopardo. E per questo in occasione del Fiocchetto Lilla 2020 gli esperti lanciano un appello: "Più strutture per curare i disturbi alimentari". Per mettere a tanti altri ragazzi "in bilico" di ritrovare se stessi ed essere aiutati in un ambiente adatto.