«Veneto è territorio che attrae la criminalità...
Inviato: lun feb 17, 2020 3:50 pm
Venezia, mafie, Lamorgese: «Veneto è territorio che attrae la criminalità. Dossier Eraclea sul mio tavolo»
La ministra dell’Interno a Dolo per l’inaugurazione del centro di documentazione e inchiesta su fenomeni organizzati
Corriere Veneto
DOLO (Venezia) «Il tessuto economico di piccole e medie imprese è un richiamo per quelli che fanno parte della criminalità organizzata. E il Nord in questo non è esente». Così la ministra degli Interni Luciana Lamorgese, intervenendo all’inaugurazione del Centro di documentazione e d’inchiesta sulla criminalità organizzata a Dolo (Venezia). «Non sono più riconoscibili il ‘ndanghetista, il mafioso di una volta - ha continuato la responsabile del Viminale -. Serve uno sguardo più ampio, non soltanto limitato all’interdittiva; si tratta di una questione che investe tutto il tessuto sociale, la cultura della legalità, che deve essere dentro ognuno di noi perché tante volte si fa finta di non vedere». Quanto a Eraclea, comune che rischia di essere sciolto per mafia - sarebbe il primo di tutto il Nordest - «il dossier è sul mio tavolo - ha detto la ministra - abbiamo il termine del 18 marzo per la chiusura della procedura. Ne ho parlato con il Prefetto - ha aggiunto Lamorgese, riferendosi al fatto che si tratterebbe del primo scioglimento per mafia in Veneto - adesso è all’esame degli uffici. C’è sempre una prima volta, e se si dovesse verificare sarebbe un modo per sanificare un territorio, va visto come una ripresa del territorio sotto i principi della legalità», ha concluso.
L’importanza del centro
La presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese all’inaugurazione del Centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata in Veneto, «è un segnale di grande importanza in un momento delicato come quello come quello che sta attraversando il territorio veneziano». A dirlo è Nicola Pellicani deputato Pd e componente della Commissione parlamentare Antimafia. «Il Comune di Eraclea è a rischio scioglimento per mafia a seguito dell’inchiesta che un anno fa ha portato a più di più di cinquanta arresti. Ed è in corso in queste settimane nell’aula bunker di Mestre il maxi-processo relativo all’inchiesta. La decisione del governo è attesa entro il mese di marzo, ma il Comune di Eraclea sarebbe il primo sciolto per mafia di tutto il Nordest. L’apertura del Centro Antimafia, diretto da Gianni Belloni e Maurizio Dianese, rappresenta un fatto di grande importanza, in quanto per contrastare la criminalità organizzata è fondamentale un’attività di studio, di conoscenza dei fenomeni mafiosi. Nel Veneto troppo a lungo è stata negata l’esistenza delle mafie, in particolare in provincia di Venezia, dove la camorra ha un radicamento che risale ad alcuni decenni fa, com’è stato dimostrato dalla recente inchiesta «At Last». Accanto alla preziosa azione di repressione delle forze dell’ordine e della magistratura, è perciò fondamentale una capillare attività di informazione e prevenzione per sconfiggere anzitutto il negazionismo e l’omertà ancora molto diffuse nel litorale, dove la presenza della criminalità organizzata, soprattutto nel mondo dell’economia e delle professioni, è molto radicata». «Grazie perciò a Dianese e Belloni per il lavoro che stanno svolgendo e al ministro Lamorgese per essere stata qui con noi stamattina, dimostrando grande attenzione per il territorio veneziano. Un ringraziamento particolare al sindaco Alberto Polo e al Comune di Dolo, che hanno messo a disposizione una sede prestigiosa al Centro, dimostrando grande intelligenza e sensibilità. È di grande importanza che il cuore del Centro Antimafia sia a in Riviera del Brenta, un luogo che ha conosciuto per primo nel Veneziano la presenza delle Mafie alleate della Mala del Brenta del boss Felice Maniero», conclude il deputato.
17 febbraio 2020
La ministra dell’Interno a Dolo per l’inaugurazione del centro di documentazione e inchiesta su fenomeni organizzati
Corriere Veneto
DOLO (Venezia) «Il tessuto economico di piccole e medie imprese è un richiamo per quelli che fanno parte della criminalità organizzata. E il Nord in questo non è esente». Così la ministra degli Interni Luciana Lamorgese, intervenendo all’inaugurazione del Centro di documentazione e d’inchiesta sulla criminalità organizzata a Dolo (Venezia). «Non sono più riconoscibili il ‘ndanghetista, il mafioso di una volta - ha continuato la responsabile del Viminale -. Serve uno sguardo più ampio, non soltanto limitato all’interdittiva; si tratta di una questione che investe tutto il tessuto sociale, la cultura della legalità, che deve essere dentro ognuno di noi perché tante volte si fa finta di non vedere». Quanto a Eraclea, comune che rischia di essere sciolto per mafia - sarebbe il primo di tutto il Nordest - «il dossier è sul mio tavolo - ha detto la ministra - abbiamo il termine del 18 marzo per la chiusura della procedura. Ne ho parlato con il Prefetto - ha aggiunto Lamorgese, riferendosi al fatto che si tratterebbe del primo scioglimento per mafia in Veneto - adesso è all’esame degli uffici. C’è sempre una prima volta, e se si dovesse verificare sarebbe un modo per sanificare un territorio, va visto come una ripresa del territorio sotto i principi della legalità», ha concluso.
L’importanza del centro
La presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese all’inaugurazione del Centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata in Veneto, «è un segnale di grande importanza in un momento delicato come quello come quello che sta attraversando il territorio veneziano». A dirlo è Nicola Pellicani deputato Pd e componente della Commissione parlamentare Antimafia. «Il Comune di Eraclea è a rischio scioglimento per mafia a seguito dell’inchiesta che un anno fa ha portato a più di più di cinquanta arresti. Ed è in corso in queste settimane nell’aula bunker di Mestre il maxi-processo relativo all’inchiesta. La decisione del governo è attesa entro il mese di marzo, ma il Comune di Eraclea sarebbe il primo sciolto per mafia di tutto il Nordest. L’apertura del Centro Antimafia, diretto da Gianni Belloni e Maurizio Dianese, rappresenta un fatto di grande importanza, in quanto per contrastare la criminalità organizzata è fondamentale un’attività di studio, di conoscenza dei fenomeni mafiosi. Nel Veneto troppo a lungo è stata negata l’esistenza delle mafie, in particolare in provincia di Venezia, dove la camorra ha un radicamento che risale ad alcuni decenni fa, com’è stato dimostrato dalla recente inchiesta «At Last». Accanto alla preziosa azione di repressione delle forze dell’ordine e della magistratura, è perciò fondamentale una capillare attività di informazione e prevenzione per sconfiggere anzitutto il negazionismo e l’omertà ancora molto diffuse nel litorale, dove la presenza della criminalità organizzata, soprattutto nel mondo dell’economia e delle professioni, è molto radicata». «Grazie perciò a Dianese e Belloni per il lavoro che stanno svolgendo e al ministro Lamorgese per essere stata qui con noi stamattina, dimostrando grande attenzione per il territorio veneziano. Un ringraziamento particolare al sindaco Alberto Polo e al Comune di Dolo, che hanno messo a disposizione una sede prestigiosa al Centro, dimostrando grande intelligenza e sensibilità. È di grande importanza che il cuore del Centro Antimafia sia a in Riviera del Brenta, un luogo che ha conosciuto per primo nel Veneziano la presenza delle Mafie alleate della Mala del Brenta del boss Felice Maniero», conclude il deputato.
17 febbraio 2020