In Italia nel 2019 solo 435 mila nascite, è il “ricambio...
Inviato: mar feb 11, 2020 6:09 pm
In Italia nel 2019 solo 435 mila nascite, è il “ricambio naturale” più basso in 102 anni
Per cento persone decedute arrivano soltanto 67 bambini (dieci anni fa erano 96)
Pubblicato il
11 Febbraio 2020 STAMPA
ROMA. Continua a diminuire la popolazione: al primo gennaio 2020 i residenti ammontano a 60 milioni 317mila, 116mila in meno su base annua. Lo rende noto l'Istat nell'annuale rapporto sugli indicatori demografici. Aumenta il divario tra nascite e decessi: per 100 persone decedute arrivano soltanto 67 bambini (dieci anni fa erano 96).
Nel 2019 è stato registrato il livello più basso di "ricambio naturale" degli ultimi 102 anni. A fronte di 435mila nati vivi, sono stati registrati 647mila decessi. Il numero medio di figli per donna è di 1,29, mentre è di 32,1 anni l'età media al parto. Circa un quinto delle nascite registrate nel 2019 è da madre straniera. Tra queste, pari a un totale di 85 mila, 63 mila sono quelle prodotte con partner straniero (che quindi incrementano il numero di nati in Italia con cittadinanza estera), 22 mila quelle con partner italiano.
I nati da cittadine italiane sono invece 349 mila, di cui 341 mila con partner connazionale e circa 8 mila con partner straniero. Al pari di quella generale, la natalità risulta in calo per tutte le tipologie di coppia. Le donne straniere, che di solito evidenziano "un comportamento riproduttivo più marcato e che sono favorite da una struttura per età più giovane", hanno avuto in media 1,89 figli (contro 1,94 del 2018). Le italiane con 1,22 figli sono rimaste all'incirca allo stesso livello dell'anno precedente (1,21). Nel 2019, come ormai da qualche anno, la fecondità più elevata si manifesta nel Nord del Paese (1,36 figli per donna), ben davanti a quella del Mezzogiorno (1,26) e del Centro (1,25). Il primato della zona più prolifica spetta alla provincia di Bolzano con 1,69 figli per donna, che precede Trento con 1,43.
A parte queste due specifiche realtà del Nord-est, la zona dove la propensione ad avere figli risulta più alta è nel triangolo Lombardia (1,36), Emilia-Romagna (1,35) e Veneto (1,32), "evocando - si legge nel report dell'Istat - una discreta correlazione tra intenzioni riproduttive e potenzialità garantite da un maggior sviluppo economico e sociale di tali regioni".
Per cento persone decedute arrivano soltanto 67 bambini (dieci anni fa erano 96)
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11 Febbraio 2020 STAMPA
ROMA. Continua a diminuire la popolazione: al primo gennaio 2020 i residenti ammontano a 60 milioni 317mila, 116mila in meno su base annua. Lo rende noto l'Istat nell'annuale rapporto sugli indicatori demografici. Aumenta il divario tra nascite e decessi: per 100 persone decedute arrivano soltanto 67 bambini (dieci anni fa erano 96).
Nel 2019 è stato registrato il livello più basso di "ricambio naturale" degli ultimi 102 anni. A fronte di 435mila nati vivi, sono stati registrati 647mila decessi. Il numero medio di figli per donna è di 1,29, mentre è di 32,1 anni l'età media al parto. Circa un quinto delle nascite registrate nel 2019 è da madre straniera. Tra queste, pari a un totale di 85 mila, 63 mila sono quelle prodotte con partner straniero (che quindi incrementano il numero di nati in Italia con cittadinanza estera), 22 mila quelle con partner italiano.
I nati da cittadine italiane sono invece 349 mila, di cui 341 mila con partner connazionale e circa 8 mila con partner straniero. Al pari di quella generale, la natalità risulta in calo per tutte le tipologie di coppia. Le donne straniere, che di solito evidenziano "un comportamento riproduttivo più marcato e che sono favorite da una struttura per età più giovane", hanno avuto in media 1,89 figli (contro 1,94 del 2018). Le italiane con 1,22 figli sono rimaste all'incirca allo stesso livello dell'anno precedente (1,21). Nel 2019, come ormai da qualche anno, la fecondità più elevata si manifesta nel Nord del Paese (1,36 figli per donna), ben davanti a quella del Mezzogiorno (1,26) e del Centro (1,25). Il primato della zona più prolifica spetta alla provincia di Bolzano con 1,69 figli per donna, che precede Trento con 1,43.
A parte queste due specifiche realtà del Nord-est, la zona dove la propensione ad avere figli risulta più alta è nel triangolo Lombardia (1,36), Emilia-Romagna (1,35) e Veneto (1,32), "evocando - si legge nel report dell'Istat - una discreta correlazione tra intenzioni riproduttive e potenzialità garantite da un maggior sviluppo economico e sociale di tali regioni".