Vandalizzato il Giardino dei giusti inaugurato da Liliana Segre
Era appena stato inaugurato per celebrare chi ha lottato contro i totalitarismi salvando vite umane
francesco rigatelli
10 Novembre 2019 Stampa
Il Giardino dei giusti di Milano, appena inaugurato da Liliana Segre, è stato vandalizzato con scritte e vernice rossa. I vandali hanno imbrattato l'illuminazione dell’anfiteatro e scritto sulla segnaletica «Via le ruspe dal Monte Stella».
A denunciare l’accaduto è stato sabato il presidente del Municipio 8, Simone Zambelli, annunciando un esposto contro ignoti. Non è la prima volta che nella zona appaiono scritte simili, dato che l’ampliamento del giardino è stato sempre contestato da una parte dei cittadini del quartiere, ma per Gabriele Nassim, il presidente di Gariwo, l’associazione che lo gestisce, «non è un caso che questa provocazione sia avvenuta il giorno dopo la decisione del Prefetto di dare una scorta alla senatrice a vita», per mano di «quanti cercano di creare un clima d’odio nel Paese».
Di «tempistica sospetta» parla anche il Pd, mentre l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran paragona l’accaduto a un atto fascista. Dura anche la reazione del ministro della Cultura Dario Franceschini, secondo cui «ogni violenza, minaccia o atto vandalico contro persone e luoghi che rappresentano la diversità culturale e religiosa nel nostro Paese è un attacco alla Repubblica Italiana e non va sottovalutato». E nell’occasione il ministro ha annunciato di aver ripristinato il finanziamento di 25 milioni di euro per il Museo dell’antisemitismo di Ferrara, cancellato dal precedente governo.