Quest’anno Padova scala di quindici posizioni in Ecosistema urbano,“fotografia ambientale” scattata annualmente da Legambiente in collaborazione con il Sole 24 Ore.
Secondo Legambiente Padova hanno contribuito le nuove politiche dell’Amministrazione in carica, ma per invertire la rotta oggi serve ancora più coraggio.
La posizione di Padova (36 su 100) dipende dai 18 parametri ambientali che il dossier dell’associazione ambientalista rileva ogni anno in tutti i capoluoghi italiani grazie ai dati forniti dai Comuni e dall’ISTAT. A livello regionale la nostra città si trova a metà, dopo Treviso (7), Belluno (8), Venezia (16) e prima di Vicenza (51), Verona (67) e Rovigo (76).
La fotografia di Ecosistema Urbano descrive una Padova che ha 10 parametri stazionari, 4 peggiorano e 4 migliorano: «Serve – dichiara Lucio Passi di Legambiente Padova – che l’Amministrazione acceleri le politiche e rilanci il dibattito sui temi della sostenibilità, smettendola di lasciare spazio alle lobby e ai potentati che hanno condizionato la città per decenni.».
Sul fronte inquinamento atmosferico si alternano miglioramenti e peggioramenti: se peggiorano gli sforamenti dell’ozono che arrivano con 70 a quasi tre volte il limite di legge nel 2018, si riduce la concentrazione di biossido di azoto (NO2), la cui media annuale scende dai 34,2 microgrammi per metro cubo d’aria. Miglioramento invece per gli sforamenti del PM10 che passano dai 102 a 60 giornalieri del 2018, ma la nostra città rimane una media annua di 35 μg/mc che la rende ultima in Italia: un dato confermato anche dall’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria in Europa a cura dell’Agenzia Europea dell’ambiente.
Per quanto riguarda la mobilità c’è sia una significativa ripresa del trasporto pubblico locale (129 viaggi annuali per abitante nel 2018) insieme un arretramento delle piste ciclabili che dopo anni scendono a 17,70 metri ogni cento abitanti rispetto al 18,80 dell’anno precedente; rimangono invece stazionari i morti e feriti negli incidenti stradali (7,2 ogni 1000 abitanti), le 60 auto circolanti ogni 100 abitanti e le isole pedonali (0,85 mq per abitante).
Dopo anni di crescita si registra invece un arresto della raccolta differenziata, che rimane stazionaria mentre peggiora la produzione pro capite annuale dei rifiuti urbani che dai 587 chilogrammi del 2017 arriva a 602 dell’anno scorso. E se va meglio con le perdite dell’acquedotto al 28%, cinque punti in meno rispetto arrivando a che nel 2017, peggiorano però i consumi idrici che superano i 150 litri giornalieri.
Luca Cirese – redazione ecopolia