Fermate il massacro del popolo curdo
Inviato: gio ott 24, 2019 9:38 am
Fermate il massacro del popolo curdo
Manifestazione a Roma in solidarietà con il popolo curdo
L'appello di Roberto Saviano per Repubblica, firmato da intellettuali e premi Nobel, in difesa degli abitanti del Nord della Siria attaccati da giorni dalle forze militari turche. Con un impegno: "Non possiamo abbandonare i curdi al loro destino"
di ROBERTO SAVIANO
18 ottobre 2019
Firme dei lettori a quota 40mila:
In Turchia la parola guerra è vietata: Erdogan e i suoi seguaci hanno attaccato i civili curdi ma hanno chiamato l'invasione militare "operazione": anzi, Operazione Fonte di Pace, con uno sfacciato disprezzo della verità.
Chi parla di guerra dunque è un traditore. Per le poche voci libere in Turchia ci sono ritorsioni atroci, carcere, diffamazione, morte civile. Non è permessa alcuna dissidenza. Il massacro dei curdi, la cancellazione della loro indipendenza, dei loro diritti, dei loro sogni, è presentata da Erdogan come una necessità vitale per il popolo turco.
Ecco, contro tutto questo, contro il racconto falso della realtà l'Europa deve essere unita, forte e coesa. Non possiamo abbandonare i curdi al loro destino. Dopo il tradimento di Trump, l'Europa è l'unico argine possibile per il presente e il futuro.
La causa curda ci riguarda perché le guerre si combattono con armi fabbricate e vendute da noi (tardiva anche se necessaria la presa di posizione dei ministri contro la vendita delle armi), ci riguarda perché i curdi sono stati gli unici in grado di fermare l'avanzata di Isis, ci riguarda perché
la Turchia riceve soldi dall'Europa per fermare i migranti siriani.
Tutto questo ci riguarda perché l'Europa, che qualcuno vorrebbe distruggere, deve dimostrare di esistere come entità politica, territoriale, economica e soprattutto culturale. Un luogo in cui la democrazia esiste e, per quanto in pericolo, resiste.
Hanno promosso l'appello:
Svetlana Aleksievic
Fernando Aramburu
Marc Augé
Martin Caparros
Annie Ernaux
Elena Ferrante
Eugenio Scalfari
Bernard-Henry Levy
Hanif Kureishi
Herta Mueller
Salman Rushdie
Luis Sepúlveda
Mario Vargas Llosa
Levante
Alessio Boni
Irvine Welsh
Catherine Dunne Valeria Luiselli
Erri De Luca
Gino Strada
Cecilia Strada
Francesco Vignarca (portavoce Rete Disarmo)
Petros Markaris
Alain Touraine
Gilles Kepel
Mimmo Jodice
Jane Goodall
Yann Arthus-Bertrand
Manifestazione a Roma in solidarietà con il popolo curdo
L'appello di Roberto Saviano per Repubblica, firmato da intellettuali e premi Nobel, in difesa degli abitanti del Nord della Siria attaccati da giorni dalle forze militari turche. Con un impegno: "Non possiamo abbandonare i curdi al loro destino"
di ROBERTO SAVIANO
18 ottobre 2019
Firme dei lettori a quota 40mila:
In Turchia la parola guerra è vietata: Erdogan e i suoi seguaci hanno attaccato i civili curdi ma hanno chiamato l'invasione militare "operazione": anzi, Operazione Fonte di Pace, con uno sfacciato disprezzo della verità.
Chi parla di guerra dunque è un traditore. Per le poche voci libere in Turchia ci sono ritorsioni atroci, carcere, diffamazione, morte civile. Non è permessa alcuna dissidenza. Il massacro dei curdi, la cancellazione della loro indipendenza, dei loro diritti, dei loro sogni, è presentata da Erdogan come una necessità vitale per il popolo turco.
Ecco, contro tutto questo, contro il racconto falso della realtà l'Europa deve essere unita, forte e coesa. Non possiamo abbandonare i curdi al loro destino. Dopo il tradimento di Trump, l'Europa è l'unico argine possibile per il presente e il futuro.
La causa curda ci riguarda perché le guerre si combattono con armi fabbricate e vendute da noi (tardiva anche se necessaria la presa di posizione dei ministri contro la vendita delle armi), ci riguarda perché i curdi sono stati gli unici in grado di fermare l'avanzata di Isis, ci riguarda perché
la Turchia riceve soldi dall'Europa per fermare i migranti siriani.
Tutto questo ci riguarda perché l'Europa, che qualcuno vorrebbe distruggere, deve dimostrare di esistere come entità politica, territoriale, economica e soprattutto culturale. Un luogo in cui la democrazia esiste e, per quanto in pericolo, resiste.
Hanno promosso l'appello:
Svetlana Aleksievic
Fernando Aramburu
Marc Augé
Martin Caparros
Annie Ernaux
Elena Ferrante
Eugenio Scalfari
Bernard-Henry Levy
Hanif Kureishi
Herta Mueller
Salman Rushdie
Luis Sepúlveda
Mario Vargas Llosa
Levante
Alessio Boni
Irvine Welsh
Catherine Dunne Valeria Luiselli
Erri De Luca
Gino Strada
Cecilia Strada
Francesco Vignarca (portavoce Rete Disarmo)
Petros Markaris
Alain Touraine
Gilles Kepel
Mimmo Jodice
Jane Goodall
Yann Arthus-Bertrand