A. Camilleri:Un intellettuale impegnato e anticonformista
Inviato: ven lug 19, 2019 7:07 am
Eretici, su Loft l’omaggio di Tomaso Montanari ad Andrea Camilleri: “Un intellettuale impegnato e anticonformista”
di F. Q. | 17 Luglio 2019
Quando la puntata su Andrea Camilleri viene registrata per la seconda stagione di “Eretici” (disponibile su sito e app di Loft da settembre), il Maestro siciliano è ancora in ospedale. Tomaso Montanari decide di parlarne comunque al presente, convinto com’è che il papà del Commissario Montalbano sia una di quelle figure di intellettuale destinate a non tramontare mai nella mente e nel cuore dei suoi lettori e spettatori. “E’ un intellettuale civile e impegnato che non si è mai tirato indietro – spiega lo storico dell’arte – Il grande successo di Camilleri cozza con un Paese che è il contrario di quello che Camilleri vorrebbe. La domanda così diventa: quanto profondo è il conflitto che le parole del Maestro instillano nel cuore dei suoi lettori? Un germe di ribellione verso l’Italia com’è oggi per andare, invece, verso un’Italia più giusta, più solidale, più di sinistra, un’Italia secondo il cuore della Costituzione”. Il successo per Camilleri è arrivato tardi, rendendolo immune da quelle forme di divismo così tipiche di chi raggiunge la fama: egli è rimasto rude, è rimasto “contro”, è rimasto profondamente anticonformista. “In fondo il Camilleri-Tiresia che si identifica con il veggente cieco dice proprio questo: la sua vista, il suo sguardo va in profondo e va lontano, non si deve accomodare con gli interessi del presente – racconta Montanari – Ma può scavare in una prospettiva diversissima”.
Camilleri non si è mai sottratto dalla riflessione sul compito dell’intellettuale che ricalca quello del cittadino consapevole che lotta per affermare i valori della Carta costituzionale. Un intellettuale, quindi, può dirsi tale, se prende posizione, se usa il privilegio che gli deriva dalla propria posizione per mandare dei messaggi. Così, nell’ottobre 2017, Camilleri scrive: “Noi italiani siamo razzisti, perché non lo vogliamo dire? Negli anni ’60 ho visto a Torino cartelli con scritto: ‘Non si affitta a meridionali’. Ora accade con gli extracomunitari. Altro che ‘Italiani, brava gente’”. C’è una critica feroce verso l’indole nazionale, c’è lo scardinare una retorica buonista verso la nostra presunta bontà. “Non lo siamo stati al tempo delle leggi razziali, non lo siamo stati nell’antimeridionalismo e oggi continuiamo a fare il bagno nello stesso Mediterraneo dove galleggiano i corpi dei migranti – sottolinea Montanari – Chi se non il Camilleri-Tiresia, l’indovino cieco può rivolgersi così alla coscienza nazionale?”. “Non credete a Renzi o ai 5 Stelle, sono già cadaveri, già fuori dalla vostra storia e dal vostro avvenire, teneteli lontani dal vostro avvenire. Voglio darvi un consiglio: rifate la politica che è quasi diventato un sinonimo di disonestà”, così parlava Camilleri rivolgendosi agli studenti del liceo Empedocle di Agrigento. Non c’è quindi solo la critica al razzismo di Matteo Salvini, ma anche il dito puntato contro due leader popolari, Matteo Renzi da un lato, Luigi Di Maio dall’altra. E’ un linguaggio duro, provocatorio, un linguaggio della verità. “E’ la grande eresia di chi per statura morale e per età, può sentirsi davvero libero di dire quello che pensa”, spiega lo storico dell’arte. “La cattiva salute dell’Italia di oggi è dovuta a questa sorta di melassa dentro la quale ci rotoliamo tutti e dall’omologazione che ne consegue. Un giovane intellettuale che comincia a emergere oggi, non emerge perché rappresenta una voce fuori dal coro, ma proprio perché sa raccogliere meglio di tutti un desiderio dominante di non impegno, di non partecipazione”, scriveva Camilleri pensando all’acquiescenza al potere che dimostrano molti pseudo intellettuali di oggi. Esattamente il contrario dell’impegno e della partecipazione che il papà di Montalbano ha dimostrato in tutta la sua vita.
La prima stagione di “Eretici” (10 episodi in cui lo storico dell’arte ha raccontato Socrate, Giorgio La Pira, Paolo Veronese, Tina Anselmi, Francesco Borromini, Don Milani, Piero Calamandrei e Hannah Arendt, Papa Francesco e Danilo Dolci) è un programma originale realizzato da Loft Produzioni in esclusiva per la piattaforma Loft (www.iloft.it e app Loft). La seconda stagione, di cui la puntata su Andrea Camilleri è stata anticipata e resa gratuita, sarà disponibile sempre su sito e app a settembre
di F. Q. | 17 Luglio 2019
Quando la puntata su Andrea Camilleri viene registrata per la seconda stagione di “Eretici” (disponibile su sito e app di Loft da settembre), il Maestro siciliano è ancora in ospedale. Tomaso Montanari decide di parlarne comunque al presente, convinto com’è che il papà del Commissario Montalbano sia una di quelle figure di intellettuale destinate a non tramontare mai nella mente e nel cuore dei suoi lettori e spettatori. “E’ un intellettuale civile e impegnato che non si è mai tirato indietro – spiega lo storico dell’arte – Il grande successo di Camilleri cozza con un Paese che è il contrario di quello che Camilleri vorrebbe. La domanda così diventa: quanto profondo è il conflitto che le parole del Maestro instillano nel cuore dei suoi lettori? Un germe di ribellione verso l’Italia com’è oggi per andare, invece, verso un’Italia più giusta, più solidale, più di sinistra, un’Italia secondo il cuore della Costituzione”. Il successo per Camilleri è arrivato tardi, rendendolo immune da quelle forme di divismo così tipiche di chi raggiunge la fama: egli è rimasto rude, è rimasto “contro”, è rimasto profondamente anticonformista. “In fondo il Camilleri-Tiresia che si identifica con il veggente cieco dice proprio questo: la sua vista, il suo sguardo va in profondo e va lontano, non si deve accomodare con gli interessi del presente – racconta Montanari – Ma può scavare in una prospettiva diversissima”.
Camilleri non si è mai sottratto dalla riflessione sul compito dell’intellettuale che ricalca quello del cittadino consapevole che lotta per affermare i valori della Carta costituzionale. Un intellettuale, quindi, può dirsi tale, se prende posizione, se usa il privilegio che gli deriva dalla propria posizione per mandare dei messaggi. Così, nell’ottobre 2017, Camilleri scrive: “Noi italiani siamo razzisti, perché non lo vogliamo dire? Negli anni ’60 ho visto a Torino cartelli con scritto: ‘Non si affitta a meridionali’. Ora accade con gli extracomunitari. Altro che ‘Italiani, brava gente’”. C’è una critica feroce verso l’indole nazionale, c’è lo scardinare una retorica buonista verso la nostra presunta bontà. “Non lo siamo stati al tempo delle leggi razziali, non lo siamo stati nell’antimeridionalismo e oggi continuiamo a fare il bagno nello stesso Mediterraneo dove galleggiano i corpi dei migranti – sottolinea Montanari – Chi se non il Camilleri-Tiresia, l’indovino cieco può rivolgersi così alla coscienza nazionale?”. “Non credete a Renzi o ai 5 Stelle, sono già cadaveri, già fuori dalla vostra storia e dal vostro avvenire, teneteli lontani dal vostro avvenire. Voglio darvi un consiglio: rifate la politica che è quasi diventato un sinonimo di disonestà”, così parlava Camilleri rivolgendosi agli studenti del liceo Empedocle di Agrigento. Non c’è quindi solo la critica al razzismo di Matteo Salvini, ma anche il dito puntato contro due leader popolari, Matteo Renzi da un lato, Luigi Di Maio dall’altra. E’ un linguaggio duro, provocatorio, un linguaggio della verità. “E’ la grande eresia di chi per statura morale e per età, può sentirsi davvero libero di dire quello che pensa”, spiega lo storico dell’arte. “La cattiva salute dell’Italia di oggi è dovuta a questa sorta di melassa dentro la quale ci rotoliamo tutti e dall’omologazione che ne consegue. Un giovane intellettuale che comincia a emergere oggi, non emerge perché rappresenta una voce fuori dal coro, ma proprio perché sa raccogliere meglio di tutti un desiderio dominante di non impegno, di non partecipazione”, scriveva Camilleri pensando all’acquiescenza al potere che dimostrano molti pseudo intellettuali di oggi. Esattamente il contrario dell’impegno e della partecipazione che il papà di Montalbano ha dimostrato in tutta la sua vita.
La prima stagione di “Eretici” (10 episodi in cui lo storico dell’arte ha raccontato Socrate, Giorgio La Pira, Paolo Veronese, Tina Anselmi, Francesco Borromini, Don Milani, Piero Calamandrei e Hannah Arendt, Papa Francesco e Danilo Dolci) è un programma originale realizzato da Loft Produzioni in esclusiva per la piattaforma Loft (www.iloft.it e app Loft). La seconda stagione, di cui la puntata su Andrea Camilleri è stata anticipata e resa gratuita, sarà disponibile sempre su sito e app a settembre