Clima“Cari adulti, ecco cosa fare se volete davvero....

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Clima“Cari adulti, ecco cosa fare se volete davvero....

Messaggioda lidia.pege » gio mar 14, 2019 2:25 pm

“Cari adulti, ecco cosa fare se volete davvero risolvere la crisi climatica
Domani migliaia di studenti scenderanno in piazza in oltre 1700 scioperi per il clima in quasi 100 Paesi. Parlano due studenti italiani sul perché stanno saltando le lezioni ogni venerdì da settimane e su cosa si aspettano dagli adulti. Inclusa la politica


Pubblicato il 14/03/2019 Stampa
David Wicker e Tommaso Felici

Siamo studenti italiani e, come tutti i ragazzi che in queste ore stanno scioperando per il clima, siamo preoccupati per il nostro futuro.

Qualcuno ha scritto che siamo la prima generazione da decenni a pensare al proprio futuro come a qualcosa di potenzialmente peggiore del presente, qualcosa che deve essere aggiustato. Ci stiamo provando, con i mezzi a nostra disposizione: prendendo la parola, costringendo il resto del mondo a parlare di questa che è senz’ombra di dubbio la crisi che definirà la nostra epoca.


Da quando Greta Thunberg ha iniziato il suo sciopero settimanale tutti i venerdì di fronte al Parlamento svedese, lo scorso Agosto, un movimento di studenti e ragazzi europei si è formato spontaneamente. Siamo noi, sono i ragazzi che vedrete oggi nelle strade delle vostre città.

Scendere in piazza e saltare le lezioni è una delle cose più semplici e insieme più radicali che possiamo fare come studenti: ogni studente che si aggiunge alla lotta ne ispira altri a fare altrettanto. È anche l’unico modo che noi giovani abbiamo di prendere la parola e portare il nostro messaggio nello spazio pubblico delle nostre città.

Alcuni di noi, in particolare nel Sud del mondo, hanno già assistito ad almeno uno dei tanti e recenti incendi, alluvioni e disastri la cui forza e distruttività sono state esacerbate dal clima che cambia già oggi, e in peggio.

Stiamo saltando le lezioni ogni venerdì da settimane e lo faremo anche oggi, insieme a migliaia di altri ragazzi in quasi 100 Paesi e più di 1300 scioperi registrati sulla piattaforma fridaysforfuture.org, perché ci siamo informati e quello che abbiamo imparato, quello di cui non si parla nelle nostre scuole e quasi mai nelle nostre case, ci ha fatto capire che dovevamo farci sentire.

L’ultimo rapporto speciale dell’IPCC, il forum scientifico istituito dalle Nazioni Unite per raccogliere il meglio della scienza sul cambiamento climatico, ha chiarito che se non iniziamo a ridurre immediatamente le emissioni di gas a effetto serra - per dimezzarle entro dieci anni e azzerarle entro trenta-, tra pochi decenni ci ritroveremo con un pianeta di diversi gradi centigradi più caldo. Guardate cosa sta succedendo con un aumento di appena un grado centigrado rispetto all’età pre-industriale: il Circolo Polare Artico e vaste aree della California e dell’Australia in fiamme, disastrose alluvioni in Asia, ondate di caldo e di freddo anomalo che si susseguono e distruggono i raccolti, anche in Italia, anche adesso.

Non sarà un cambio improvviso del clima come in un film di Hollywood, ma un lento degradarsi delle nostre condizioni di vita e degli ecosistemi dai quali la nostra vita dipende. Gli oceani asfissieranno a poco a poco, i deserti si estenderanno e l’agricoltura e la pesca diventeranno sempre più difficili e sempre più imprevedibili. Secondo un recente studio di Science, se le temperature medie supereranno il grado e mezzo centigrado oltre i livelli pre-industriali, il Mediterraneo come lo abbiamo conosciuto negli ultimi diecimila anni sarà irriconoscibile.

Forse non tutti quelli che leggeranno queste parole saranno ancora qui per vederlo accadere, ma i ragazzi oggi in piazza, ovvero i nostri figli sì, e così i nostri figli e nipoti.

Gli adulti, i politici di ogni credo, i media e coloro i quali detengono il potere economico, hanno una responsabilità morale nei confronti dei loro figli e nipoti, di questa generazione e delle successive, di essere buoni custodi del pianeta.

Molti hanno espresso il loro supporto ai nostri scioperi: il Presidente della Commissione Europea, per esempio, ha incontrato Greta Thunberg e fatto promesse che sarà il suo successore a dover mantenere. Abbiamo bisogno di vedere tutta questa buona volontà diventare vera volontà politica e concreta azione per aggiustare il clima prima che sia troppo tardi.

Ci sono almeno tre cose che ci aspettiamo dal mondo degli adulti perché dimostrino di aver ascoltato, non solo noi e i nostri scioperi, ma la scienza.

Prima di tutto, una rapida dismissione dei combustibili fossili. Questo significa zero carbone, zero petrolio e zero gas. La gran parte delle riserve conosciute di combustibili fossili dovrà restare sotto terra se vogliamo evitare che il termometro del pianeta impazzisca: ogni nuovo progetto di estrazione e utilizzo di combustibili fossili è un attentato al nostro futuro.


Naturalmente l’energia ci serve e ci servirà. Dobbiamo trasformare la crisi climatica in un’opportunità di trasformare profondamente il modo in cui produciamo energia e il cibo, il modo in cui ci spostiamo, le case in cui viviamo. Serve una transizione energetica giusta, il che significa sviluppo di nuovi settori economici e lavori verdi, programmi per aiutare chi è già nel mondo del lavoro e chi ancora deve entrarci a trovare nuove vocazioni professionali che aiutino a creare un mondo più pulito e senza la minaccia dei cambiamenti climatici. Significa mettere l’economia al servizio della vita, e non viceversa.


Infine, il cambiamento climatico deve essere trattato per quello che è: un’emergenza esistenziale. C’è bisogno di mettere il tema al centro dell’informazione e dell’agenda politica, a partire dalle prossime elezioni europee. Parliamo di quello che sta accadendo ma soprattutto parliamo di come fare a risolvere questa crisi.

Il nostro invito è di unirvi a noi, i vostri figli, nipoti, studenti. Noi siamo in piazza oggi e lo saremo anche in futuro, finché non avremo risposte concrete.
Lidia Pege
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