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Abano Terme, nuovo guaio per l’ex sindaco Luca Claudio

MessaggioInviato: sab nov 24, 2018 7:09 pm
da lidia.pege
Abano Terme, nuovo guaio per l’ex sindaco Luca Claudio
Indagato per una strada contesa. E attende un’altra sentenza per tangenti
di Roberta Polese corriere veneto

PADOVA Tanti anni di gloria e, adesso, altrettanti di gogna. Per Luca Claudio ex sindaco sia di Abano che di Montegrotto Terme, le grane giudiziarie sembrano non finire mai: dopo i processi per tangenti e bancarotte, arriva ora una nuova tegola. Claudio è indagato per abuso d’ufficio, il pm Sergio Dini ha chiuso l’inchiesta sull’annosa vicenda che riguarda un passaggio stradale conteso tra i proprietari dell’albergo Metropole, ovvero la famiglia dei Borile, nota alle terme, e la famiglia Bernabei. Secondo il magistrato, nel corso della causa civile tra i due il Comune di Abano, all’epoca guidato dal sindaco Claudio, si sarebbe intromesso presentando una documentazione che sosteneva ingiustamente le ragioni della famiglia di albergatori. Per la vicenda è indagato anche Patrizio Greggio, dirigente dei servizi tecnici del Comune di Abano Terme, già a processo per la vicenda delle tangenti scoppiata a ridosso delle elezioni del 2016. Stando alla documentazione acquisita dalla procura, Luca Claudio e Patrizio Greggio avrebbero abusato del loro potere firmando nel 2015 un’ordinanza in cui asserivano che la strada contesa era una strada pubblica, e che quindi la famiglia Bernabei avrebbe dovuto togliere i cartelli con la scritta «proprietà privata». Secondo il magistrato quell’atto è illeggittimo

La vicenda affonda le radici vent’anni fa quando la vecchia amministrazione di Abano aveva concesso alla famiglia Borile la possibilità di costruire una parte dell’albergo molto vicina al confine con la stradina che da via Flacco porta alla casa della famiglia Bernabei. Davanti al giudice civile dopo anni di battaglie vince la famiglia Bernabei, anche se nel frattempo quell’ordinanza firmata da Claudio e Greggio ha complicato non poco le cose. Quell’atto, secondo il magistrato, sarebbe stato fatto in violazione di legge (il Comune di Abano non era tenuto ad emettere alcuna ordinanza ndr) e avrebbe procurato un ingiusto vantaggio alla società di albergatori, anche se questo ingiusto vantaggio non si è verificato «per causa indipendente dalla volontà degli stessi» scrive il pm. «Ci difenderemo – dice l’avvocato Ferdinando Bonon che ha ricevuto la notifica della conclusione delle indagini – è un’accusa che non sta in piedi, andremo a processo a dimostrarlo». Claudio ha patteggiato 4 anni per una prima tranche di tangenti prese, e attende martedì prossimo la sentenza per una seconda tranche di tangenti chieste ma mai pagate: il pm aveva chiesto per lui 5 mesi e lo ha in parte riabilitato, sottolineando come il suo comportamento sia molto cambiato nel corso del processo. A gennaio invece comincerà un nuovo dibattimento per la bancarotta dell’hotel Caesar di Montegrotto, che Claudio gestiva insieme a due persone. L’ex sindaco delle Terme ora sta lavorando come impiegato nel Veneziano ed è stato affidato in prova ai servizi sociali.