Il gioco d’azzardo è un problema solo italiano?
04/05/2018 Stampa
paolo magliocco
Due ricerche dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa hanno rivelato che in Italia 17 milioni di persone hanno giocato almeno una volta a giochi d’azzardo, con una forte crescita rispetto ai 10 milioni stimati nel 2010.
Un report pubblicato dall’Economist a febbraio del 2017 (e basato sulle ricerche della società specializzata nel settore H2 Gambling Capital) mette il nostro Paese al quarto posto nel mondo per soldi complessivamente persi in giochi d’azzardo e all’ottavo posto per le perdite sostenute in media da ogni cittadino.
Al primo posto della classifica figurano gli Stati Uniti, dove nel 2016 sarebbero stati persi 116,9 miliardi di dollari. Al secondo c’è la Cina (compresi Macao e Hong Kong) con 62,4 miliardi, al terzo il Giappone e al quarto l’Italia con 19 miliardi.
Il valore mondiale del settore è in continua crescita e secondo le stime di H2 Gambling avrebbe raggiunto i 400 miliardi di dollari, cioè il valore del Prodotto interno lordo di Austria o Norvegia. Le stime di Global Betting and Gaming Consultant sono più alte e indicano oltre 500 miliardi.
Il primo posto per i soldi spesi da ogni persona spetta all’Australia. In Australia nel 2016 sono stati persi al gioco 18,3 miliardi di dollari americani, cioè poco meno che in Italia, da una popolazione che è meno della metà di quella italiana. Ogni australiano ha speso così circa 990 dollari, diventati nel 2017 (secondo il dato di H2 Gambling Capita riportato dal sito WorldAtlas ) già 1128. Una cifra molto più alta di quella spesa a Singapore, che è il secondo Paese (meno di 700 dollari) e che è seguito da Irlanda, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Canada, Norvegia e Italia. È stato calcolato che in Italia ogni maggiorenne spenda 374 euro all’anno in giochi d’azzardo, cioè più di un euro al giorno.
La distribuzione dei soldi perduti con il gioco cambia da Paese a Paese. A Singapore, negli Stati Uniti e in Canada la parte più consistente finisce ai casinò; in Irlanda, Finlandia, Norvegia, Gran Bretagna è più diffuso il gioco online; Australia e Nuova Zelanda condividono con l’Italia una prevalenze delle slot machine ospitate in bar e locali.
In Finlandia ci sono tre associazioni soltanto autorizzate alla gestione di scommesse e giochi d’azzardo. Tutte e tre usano parte degli incassi per promuovere attività legate allo sport, alla salute e all’arte e dovrebbero, per statuto, preoccuparsi di evitare gli effetti sociali e sulla salute del gioco.
In Australia il Governo ha creato un centro di ricerca, l’Australian Gambling Research Centre , per studiare il fenomeno. Gli ultimi dati di questo istituto indicano che gli australiani che giocano regolarmente sono circa 6 milioni e 800 mila, su una popolazione di poco superiore ai 24 milioni. Circa il 40% di questi giocatori regolari ha avuto almeno un problema legato al gioco e quasi 200 mila persone vengono considerate “giocatori problematici”: la loro spesa media all’anno per i giochi d’azzardo sarebbe oltre 4.500 dollari americani.