Pagina 1 di 1

sequestro cautelativo di armi in caso di stalking, violenze

MessaggioInviato: dom mar 25, 2018 5:48 pm
da lidia.pege
Femminicidi e violenza: il questore togli le armi e la licenza a stalker e uomini violenti
Il provvedimento in caso in caso di segnalazioni.

PADOVA Armi da caccia o sportive non verranno più lasciate ai titolari di licenza che si macchieranno di episodi di violenza tra le mura domestiche. Linea dura del Questore di Padova Paolo Fassari che ha elevato al massimo l’attenzione per fronteggiare i maltrattamenti di genere attraverso un serrato sistema di prevenzione. In caso di episodi di stalking, richieste di ammonimento, litigi familiari o di vicinato particolarmente violenti e reiterati, le pattuglie potranno sequestrate cautelativamente pistole o fucili regolarmente detenuti e revocare le relative autorizzazioni.

In sostanza non è necessario aver commesso un reato per vedersi ritirare l’arma ma è sufficiente che la situazione rappresenti un potenziale pericolo. La disposizione riguarda anche gli appartenenti alla forze dell’ordine, che potranno essere privati della pistola di ordinanza in caso di situazioni delicate. Ogni possessore di arma è inserito in una banca dati consultabile dagli operatori che in casi di liti familiari o episodi di stalking possono ritirare anche le baionette storiche o con valore artistico. Dal 2017 la Questura ha proceduto a 94 rigetti o revoche di autorizzazioni al possesso del porto d’armi perché non vi erano più i requisiti psico-fisici del soggetto titolare della licenza. Nella provincia euganea sono 7.482 i porti d’arma per fucili da caccia e 11.062 quelli per uso sportivo, oltre ai 350 per la difesa personale. I titolari possono detenere un numero illimitato di armi lunghe, un massimo di tre pistole e non più di 1.500 cartucce.

Nella sola provincia di Padova i reati di genere o dentro le mura domestiche hanno raggiunto numeri allarmanti. Dal 2017 sono stati commessi due omicidi, entrambi dieci mesi fa. Il 17 maggio all’Arcella un 23enne moldavo ha ucciso la madre Fedora Malachi con 50 coltellate prima di togliersi la vita. Il giorno dopo a Trebaseleghe Natasha Bettiolo è stata assassinata con diversi fendenti dall’uomo con cui aveva interrotto la relazione. Due poi sono stati i tentati omicidi, 418 le lesioni dolose, 94 le percosse e 376 le minacce. Il primo strumento in mano alle forze di polizia è quello dell’ammonimento che il Questore può dare nei confronti di un persecutore, sia esso un compagno, un parente o un vicino di casa, evitando così tutto l’iter di un processo. Dal 2017 a oggi sono 25 gli ammonimenti emessi, che hanno permesso di interrompere comportamenti ossessivi. Alcuni esempi? Quello che ha riguardato uno straniero che aveva picchiato ripetutamente la moglie italiana di 34 anni e incinta fino a perforarle il timpano. O quello di un padovano di 25 anni che a fine agosto aveva preso a pugni la moglie fratturandole la mandibola. L’ultimo caso ha riguardato lo scorso 15 marzo un nepalese che rincasato ubriaco da una serata al Bingo aveva malmenato la compagna davanti ai figli, tentando di strangolarla.

Il consiglio in caso di situazioni di potenziale pericolo è quello di chiamare il 113, anche se l’adozione del protocollo E.V.A., Esame delle Violenze Agite, consente agli equipaggi chiamati dalla sala operativa e che stanno intervenendo in un litigio familiare di sapere se vi siano stati in passato analoghi episodi. Anche in assenza di denunce formali è stata tracciata una checklist per le situazioni di disagio, fruibile da tutte le forze dell’ordine e che permette un immediato riscontro in caso di detenzione di armi in casa. Negli ultimi mesi sono già 9 i sequestri cautelativi, quattro dei quali resesi necessari per motivi conflittuali. Gli agenti in un caso hanno ritirato due pistole e altrettanti fucili dall’abitazione di un uomo che non voleva più lasciare le chiavi di casa alla sorella con cui aveva avuto delle pesanti discussioni.
di Andrea Pistore Corriere veneto