«La fontana di Claudio va smantellata»
Situata nel Parco termale, è costata 120 mila euro
L’assessore Bano: “Soldi buttati, non ha mai funzionato”
Doveva rappresentare una delle più originali attrattive della città, ora rischia lo smantellamento. E una segnalazione alla Corte dei Conti per il denaro inutilmente speso dalla precedente amministrazione guidata da Luca Claudio. È la cosiddetta fontana interattiva installata nel Parco urbano termale di Abano nel 2015. Un’opera costata 119 mila euro, dalla forma decisamente inconsueta, basata su pannelli colorati e giochi d’acqua, realizzata nell’ambito di un progetto battezzato Water in E-Motion di fatto mai decollato. Ma fortemente voluta dall’allora primo cittadino.
Da mesi transennata e spenta, la fontana è finita in cima all’elenco dei manufatti ritenuti inutili e dispendiosi dalla nuova giunta comunale. Che non nasconde la volontà di disfarsene. «La fontana ha sempre funzionato male ed è costata una barca di soldi dichiara senza mezzi termini l’assessore ai Lavori Pubblici Giampietro Bano – In questo momento stiamo valutando due opzioni: imporre alla ditta che l’ha installata una manutenzione continua, che però rischia di essere complessa e molto onerosa; oppure farla smontare e chiedere un risarcimento, visti i continui guasti». Quest’ultima anche se al momento nessuna decisione definitiva è stata presa appare come la strada che l’ente locale è intenzionato a percorrere. Senza escludere un ricorso alla magistratura contabile per spreco di denaro pubblico. «Sin dalla sua inaugurazione, due anni fa, la fontana ha causato problemi continua Bano – Quando venivano attivati i getti d’acqua, i pannelli colorati si opacizzavano immediatamente. In secondo luogo, quand’era accesa faceva un gran fracasso, disturbando i frequentatori del Parco urbano, che cercano relax e tranquillità. Infine, c’è la questione economica. All’inizio, doveva costare 90 mila euro; poi, con le opere accessorie, il conto finale è arrivato a quasi 120 mila euro».
In buona sostanza, un’opera mal funzionante, rumorosa e pure «difficile da comprendere sotto il profilo estetico», conclude Bano. I lavori, nel gennaio 2015, vennero affidati alla ditta Arredo Parco di Belluno che presentò l’offerta ritenuta economicamente più vantaggiosa, pari a 119.190 euro, Iva compresa. Denaro arrivato in parte dal Comune di Abano, che impegnò una quota del contributo europeo per il progetto Water in E-Motion, e in parte dal Fondo regionale per la rivitalizzazione e riqualificazione dei centri storici. Soldi sostanzialmente buttati al vento, a giudizio dell’attuale giunta. Che ora potrebbe rivalersi economicamente sugli amministratori locali dell’epoca.
gazzettino(Eugenio Garzotto)
13 agosto 2017