Le infinite tangenti delle Terme
Inviato: gio feb 16, 2017 12:41 pm
Le infinite tangenti delle Terme
Quattro nuovi avvisi di garanzia
Anche a indagini iniziate i pretoriani di Claudio continuavano a incassare
PADOVA Sono tre episodi e si parla di poche migliaia di euro, ma sono l’ennesimo affluente di quel fiume in piena che è la Tangentopoli delle Terme: lo scambio soldi-lavoro che a dicembre ha portato l’ex sindaco di Abano e Montegrotto Luca Claudio a patteggiare 4 anni di carcere e il suo scudiero Massimo Bordin (vice e successore di Claudio proprio a Montegrotto) a firmare l’accordo con la procura a 3 anni e 2 mesi. Ed è lo stesso Bordin, messo ai domiciliari il 23 giugno scorso (giorno dell’arresto di Claudio) e ora tornato uomo libero, uno dei quattro destinatari dell’avviso di garanzia spedito dal sostituto procuratore Federica Baccaglini. Induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione per atti d’ufficio sono le accuse contestate a vario titolo dalla procura, nel nuovo filone (il terzo, a voler tenerne la contabilità) sulle tangenti pagate dagli imprenditori che volevano lavorare nei comuni principi delle Terme Euganee. Oltre all’ex sindaco Massimo Bordin, l’avviso di chiusura d’indagini se lo sono trovati tra le mani l’ex presidente del parlamentino di Abano, l’architetto Michele Galesso; il già capo dell’Ufficio Tecnico di Abano Maurizio Spadot e l’impresario – passato alla storia come l’aggiudicatutto dei bandi comunali di Abano e Montegrotto – Luciano Pistorello.
Sono state proprio le loro dichiarazioni nei giorni successivi agli arresti di luglio a dare altra linfa alle indagini della magistratura, che già aveva chiuso il primo filone della retata del 23 giugno, e si preparava all’udienza del 3 aprile quando l’ex sindaco Claudio comparirà di nuovo in tribunale per l’appalto fatto vincere a Pistorello dietro la promessa di una tangente da 280 mila euro per la bonifica dell’ex discarica di Giarre e che il 5 luglio scorso aveva portato in carcere lo stesso Pistorello e altri funzionari del Comune di Abano. Il primo episodio del nuovo filone chiuso nei giorni scorsi al quarto piano del palazzo di Giustizia, riguarda una tangente da 12 mila euro incassata in due tranche tra il giugno e il settembre 2012 dall’architetto Galesso (1 anno e 8 mesi patteggiati a dicembre) e fatta arrivare sulla scrivania dell’allora primo cittadino Claudio per sbloccare un permesso a costruire. È del 2014 invece la mazzetta che inguaia nuovamente l’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin e l’imprenditore Luciano Pistorello, coinvolto in tutte le puntate dell’inchiesta e anche lui con alle spalle 1 anno e 8 mesi di patteggiamento.
Agli inquirenti che lo stanno ascoltando dopo averlo arrestato il 5 luglio scorso per la vittoria nel bando di gara da 2,8 milioni di euro mirato alla bonifica della discarica di Giarre, Pistorello racconta quanto successo due anni prima. Era stato lui a bussare alla porta del sindaco Bordin per lamentarsi di non venire mai invitato alle gare d’appalto indette dal Comune sampietrino. Sibillina quanto profetica la risposta di Bordin, che legava la sua esclusione al fatto che Pistorello non volesse pagare per aggiudicarsi i lavori. La riprova delle parole uscite dalla bocca del sindaco (e confessate al pm) arriva poche settimane dopo quell’incontro, quando Bordin invita la ditta di Pistorello alla gara per il rifacimento dell’asfalto in via Volta. Pistorello partecipa e vince: a quel punto Bordin gli chiede prima 10 mila euro, poi 5. Soldi che l’imprenditore non scucirà mai, ma quell’esperienza lo introdurrà nel cerchio magico delle imprese gradite ai dioscuri Claudio e Bordin. L’ultimo capitolo è del 3 giugno scorso, due giorni prima delle comunali di Abano rivinte da Claudio. Maurizio Spadot (patteggiamento a 1 anno e 3 mesi) incassa da un professionista 800 euro per sbloccare una pratica edilizia. È l’ultima tangente.
16 febbraio 2017 Corriere
Quattro nuovi avvisi di garanzia
Anche a indagini iniziate i pretoriani di Claudio continuavano a incassare
PADOVA Sono tre episodi e si parla di poche migliaia di euro, ma sono l’ennesimo affluente di quel fiume in piena che è la Tangentopoli delle Terme: lo scambio soldi-lavoro che a dicembre ha portato l’ex sindaco di Abano e Montegrotto Luca Claudio a patteggiare 4 anni di carcere e il suo scudiero Massimo Bordin (vice e successore di Claudio proprio a Montegrotto) a firmare l’accordo con la procura a 3 anni e 2 mesi. Ed è lo stesso Bordin, messo ai domiciliari il 23 giugno scorso (giorno dell’arresto di Claudio) e ora tornato uomo libero, uno dei quattro destinatari dell’avviso di garanzia spedito dal sostituto procuratore Federica Baccaglini. Induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione per atti d’ufficio sono le accuse contestate a vario titolo dalla procura, nel nuovo filone (il terzo, a voler tenerne la contabilità) sulle tangenti pagate dagli imprenditori che volevano lavorare nei comuni principi delle Terme Euganee. Oltre all’ex sindaco Massimo Bordin, l’avviso di chiusura d’indagini se lo sono trovati tra le mani l’ex presidente del parlamentino di Abano, l’architetto Michele Galesso; il già capo dell’Ufficio Tecnico di Abano Maurizio Spadot e l’impresario – passato alla storia come l’aggiudicatutto dei bandi comunali di Abano e Montegrotto – Luciano Pistorello.
Sono state proprio le loro dichiarazioni nei giorni successivi agli arresti di luglio a dare altra linfa alle indagini della magistratura, che già aveva chiuso il primo filone della retata del 23 giugno, e si preparava all’udienza del 3 aprile quando l’ex sindaco Claudio comparirà di nuovo in tribunale per l’appalto fatto vincere a Pistorello dietro la promessa di una tangente da 280 mila euro per la bonifica dell’ex discarica di Giarre e che il 5 luglio scorso aveva portato in carcere lo stesso Pistorello e altri funzionari del Comune di Abano. Il primo episodio del nuovo filone chiuso nei giorni scorsi al quarto piano del palazzo di Giustizia, riguarda una tangente da 12 mila euro incassata in due tranche tra il giugno e il settembre 2012 dall’architetto Galesso (1 anno e 8 mesi patteggiati a dicembre) e fatta arrivare sulla scrivania dell’allora primo cittadino Claudio per sbloccare un permesso a costruire. È del 2014 invece la mazzetta che inguaia nuovamente l’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin e l’imprenditore Luciano Pistorello, coinvolto in tutte le puntate dell’inchiesta e anche lui con alle spalle 1 anno e 8 mesi di patteggiamento.
Agli inquirenti che lo stanno ascoltando dopo averlo arrestato il 5 luglio scorso per la vittoria nel bando di gara da 2,8 milioni di euro mirato alla bonifica della discarica di Giarre, Pistorello racconta quanto successo due anni prima. Era stato lui a bussare alla porta del sindaco Bordin per lamentarsi di non venire mai invitato alle gare d’appalto indette dal Comune sampietrino. Sibillina quanto profetica la risposta di Bordin, che legava la sua esclusione al fatto che Pistorello non volesse pagare per aggiudicarsi i lavori. La riprova delle parole uscite dalla bocca del sindaco (e confessate al pm) arriva poche settimane dopo quell’incontro, quando Bordin invita la ditta di Pistorello alla gara per il rifacimento dell’asfalto in via Volta. Pistorello partecipa e vince: a quel punto Bordin gli chiede prima 10 mila euro, poi 5. Soldi che l’imprenditore non scucirà mai, ma quell’esperienza lo introdurrà nel cerchio magico delle imprese gradite ai dioscuri Claudio e Bordin. L’ultimo capitolo è del 3 giugno scorso, due giorni prima delle comunali di Abano rivinte da Claudio. Maurizio Spadot (patteggiamento a 1 anno e 3 mesi) incassa da un professionista 800 euro per sbloccare una pratica edilizia. È l’ultima tangente.
16 febbraio 2017 Corriere