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“Extra” al bacino euganeo per le prestazioni termali

MessaggioInviato: sab feb 04, 2017 3:43 pm
da lidia.pege
“Extra” al bacino euganeo per le prestazioni termali (Il Mattino)

Accordo tra organismi sanitari e rappresentanti degli imprenditori alberghieri per il riconoscimento di 2 milioni e mezzo in tre anni a fronte delle cure erogate

(Federico Franchin)
Ottocentocinquantamila euro come rimborso delle prestazioni termali all’anno per tre anni da dividersi tra gli albergatori termali del bacino termale euganeo. Firmato giovedì l’accordo nazionale tra Federterme-Confindustria, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e Commissione Salute. Con le firme del presidente di Federterme-Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci, del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Stefano Bonaccini, e dell’assessore coordinatore Commissione Salute, Antonino Saitta, l’erogazione delle prestazioni termali è inquadrata ora a livello nazionale per il triennio dall’1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2018. L’intesa è stata perfezionata dopo un trattativa di oltre un anno tra Federterme-Confindustria e la Commissione Salute e iniziata successivamente allo stanziamento di 15 milioni di euro nella legge di stabilità 2016 (5 milioni all’anno per tre anni), dopo un’attenta verifica sull’andamento della spesa termale, per la quale vige ormai, da più di 15 anni, un meccanismo di controllo che ha sostanzialmente anticipato quello dei costi standard.
Rispetto al triennio precedente l’intesa registra un aumento delle risorse dedicate di 5 milioni di euro (+33,3%). In definitiva gli hotel termali avranno diritto al 17% del gruzzolo, quindi nel triennio introiteranno 2.550.000 euro. Gli albergatori incasseranno questa cifra, che si somma ai 281,76 euro che vengono corrisposti dallo Stato come rimborso ad ogni ciclo di terapia effettuato dal cliente in hotel (lo Stato paga 12 terapie all’anno a cittadino). Il recupero dei costi di produzione è stato previsto nella misura media del 3% a far data dal 1° gennaio 2016 e per l’intero arco del triennio. L’incremento della quota destinata dalle imprese del settore alla ricerca scientifica, che passa dallo 0,30% allo 0,40% del fatturato lordo, è uno dei punti maggiormente qualificanti dell’intesa, per un comparto che, negli ultimi anni, ha puntato molto sulla qualità delle prestazioni erogate e sull’individuazione di spazi che ne accrescano il ruolo nell’ambito del Sistema Sanitario del Paese. Il fatturato lordo nazionale si aggira attorno a 157 milioni di euro. Di questi 23.778.000 sono relativi al Veneto. Per la ricerca andranno quindi alle terme venete, facendo un rapido calcolo, 100 mila euro annui. È inoltre prevista l’attivazione di un tavolo Federterme-Confindustria, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Sogei, per l’adozione in tempi brevi della ricetta dematerializzata e il correlato inserimento delle imprese termali nel sistema Tessera Sanitaria, strumento utile a tenere sotto controllo in tempo reale il costo delle prestazioni termali per il Servizio Sanitario Nazionale. Giovanni Gottardo, neopresidente del consorzio Veneto Acqua e Terme: «Azione di rappresentanza a beneficio di tutto il Bacino termale euganeo». Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme: «Rinnovato l’impegno della ricerca per innalzare la qualità dei servizi termali».
4 febbraio 2017