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Il Comune di Abano impugna il patteggiamento di Claudio

MessaggioInviato: mar gen 03, 2017 3:43 pm
da lidia.pege
Il Comune di Abano impugna il patteggiamento di Claudio (Il Mattino)

Con la costituzione di parte civile è stato chiesto un milione e mezzo di euro ma il provvedimento giudiziario ha in parte escluso il risarcimento dei danni
patteggiamento

(Federico Franchin )
Il Comune di Abano ha deciso di impugnare di fronte alla Corte d’Appello di Venezia i provvedimenti di patteggiamento dell’ex sindaco Luca Claudio e del presidente del consiglio comunale Michele Galesso. Il commissario prefettizio ha deciso di presentare un’istanza alla Procura generale presso la Corte d’Appello, in quanto il Comune di Abano è stato escluso da alcuni ambiti nei quali avrebbe pututo ottenere un risarcimento dei danni provocati dall’ex sindaco e dai suoi complici. Il commissario straordinario Pasquale Aversa, con i legali del Comune, ha quindi deciso di andare avanti nella sua lotta, iniziata con la costituzione di parte civile del Comune nel processo a carico dell’ex sindaco e dell’ex presidente del Consiglio comunale, protagonisti di quella che è diventata la tangentopoli delle terme.
«Ci sono degli aspetti della vicenda giudiziaria conclusa con il patteggiamento di Luca Claudio (4 anni) e Michele Galesso (un anno e otto mesi), che escludono il Comune dalla possibilità di chiedere un risarcimento dei danni patiti», spiega il commissario straordinario Pasquale Aversa «Una scelta che non condividiamo, ragion per cui ci siamo opposti: ci siamo costituiti parte civile proprio per questo». Secondo il Comune, la tangentopoli delle terme ha provocato danni diretti e d’immagine quantificati complessivamente in un milione e mezzo di euro. Soldi che ora il Comune rivuole indietro, anche in virtù del sequestro operato dalla Guardia di finanza ai danni dell’ex sindaco Luca Claudio di nove immobili e di una casa romana. Per l’ex presidente del consiglio comunale Michele Galesso il patteggiamento di un anno e otto mesi è costato anche la restituzione di una mazzetta da 50 mila euro, che lo stesso Galesso aveva intascato nel 2013 dalla ditta Pistorello di Giarre dopo l’assegnazione dei lavori per la manutenzione straordinaria delle strade (altri 50 mila euro andarono a Luca Claudio, mentre 15 mila euro finirono nelle mani dell’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin).
I patteggiamenti di Claudio e Galesso furono accompagnati il 20 dicembre scorso da quelli dell’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin e di altri otto imputati tra funzionari comunali (Maurizio Spadot e Guido Granuzzo) e imprenditori e artigiani del territorio. In tre furono messi alla prova, mentre sei sono finiti a processo. Due furono i prosciolti.

Montegrotto sta ancora studiando le carte
(f.fr.)
Se sulla tangentopoli delle terme il Comune di Abano è già partito all’offensiva contro Claudio e Galesso, l’ente comunale sampietrino per il momento va più cauto nei confronti degli ex sindaci Luca Claudio e Massimo Bordin. «Stiamo mettendo a punto la nostra strategia per cercare di portare a casa più soldi possibile», spiega il sindaco Riccardo Mortandello, che ha stimato attorno al milione e 300 mila euro il danno subito dalla comunità sampietrina «Ribadiamo la nostra volontà di portare avanti una causa civile contro i due ex sindaci per farci restituire il maltolto. Stiamo verificando le carte e se sarà necessario, dovessimo riscontrare una situazione simile a quella di Abano, siamo pronti anche noi ad andare avanti e a impugnare il patteggiamento. Tengo a precisare che i 5.000 euro, offerti da Massimo Bordin come risarcimento, sono un insulto alla decenza e li abbiamo naturalmente rifiutati».
3 gennaio 2017