La rabbia del fronte verde:Euganei ancora a rischio
Inviato: mer dic 14, 2016 11:34 pm
La rabbia del fronte verde «Euganei ancora a rischio» (Il Mattino)
Il nuovo emendamento di Berlato somiglia al primo tranne che per i confini
Le associazioni: «Testo incomprensibile, di buono c’è solo lo stop di tre mesi»
(Cristiano Cadoni )
Sorpresi a tarda sera, delusi al risveglio, arrabbiati a metà mattina, schifati nel pomeriggio. In dodici ore, fra la tarda serata di lunedì e ieri, il fronte ambientalista assume tutte le sfumature di verde. L’emendamento Berlato – quello che condanna al ridimensionamento il Parco Colli – non è stato ucciso come qualcuno ha creduto. Ha solo cambiato forma. E neanche di tanto. «Ricompare con un testo confuso, sballato, quasi incomprensibile e in cui riusciamo a cogliere un solo aspetto positivo, il rinvio di 90 giorni per la definizione dei confini», dice Gianni Sandon del comitato Colli. «È da stamattina (ieri, ndr) che ci scambiamo messaggi e telefonate per cercare di capire se ci sono differenze e quali sono, ma a stento riusciamo a capire il senso del testo». Il nuovo emendamento, presentato con il numero Ag170, ha cinque padri: oltre a Berlato e Barison, che già avevano battezzato il testo precedente, ci sono Rizzotto, Finco e Guadagnini. Al punto 1 si specifica che la giunta regionale avrà 90 giorni per definire con l’ente Parco e con i Comuni la modifica della planimetria dell’area protetta e delle aree contigue. «Ma l’ente Parco è commissariato», fa notare Sandon. «Con chi ne parlano?». «E le aree contigue cosa sono?», si chiede invece Carlotta Fassina, consigliere nazionale Lipu. «Nel piano ambientale del Parco Colli si parla di aree limitrofe». Le associazioni prendono tempo, prima di esprimersi definitivamente. Ma di sicuro non comincia bene questo secondo percorso. «Non sappiamo neppure se in questi novanta giorni ci sarà tempo per discutere anche della legge di riordino delle aree protette, che pure sarebbe una cosa giusta da fare», insiste Sandon. «Il nuovo emendamento ci sembra anche peggio del precedente», prosegue Fassina. «Siamo arrabbiati, a stento abbiamo creduto che fosse davvero questo il nuovo documento». «La speranza che Zaia e la giunta avessero compreso le nostre obiezioni è durata solo qualche ora», dice Francesco Miazzi di “Lasciateci Respirare”. «Siamo di fronte a un emendamento sostanzialmente uguale al primo, salvo la riperimetrazione da definire entro 90 giorni. È un testo pasticciato e pieno di contraddizioni normative, visto che ad esempio non vengono abrogati gli articoli che fanno riferimento alle varianti del piano ambientale, ma fermo nell’intenzione di restringere drasticamente l’area del Parco dei Colli Euganei. La vicenda ci consegna lo sbeffeggiamento che Berlato si permette nei confronti della giunta regionale e degli amministratori del territorio».
Il nuovo emendamento di Berlato somiglia al primo tranne che per i confini
Le associazioni: «Testo incomprensibile, di buono c’è solo lo stop di tre mesi»
(Cristiano Cadoni )
Sorpresi a tarda sera, delusi al risveglio, arrabbiati a metà mattina, schifati nel pomeriggio. In dodici ore, fra la tarda serata di lunedì e ieri, il fronte ambientalista assume tutte le sfumature di verde. L’emendamento Berlato – quello che condanna al ridimensionamento il Parco Colli – non è stato ucciso come qualcuno ha creduto. Ha solo cambiato forma. E neanche di tanto. «Ricompare con un testo confuso, sballato, quasi incomprensibile e in cui riusciamo a cogliere un solo aspetto positivo, il rinvio di 90 giorni per la definizione dei confini», dice Gianni Sandon del comitato Colli. «È da stamattina (ieri, ndr) che ci scambiamo messaggi e telefonate per cercare di capire se ci sono differenze e quali sono, ma a stento riusciamo a capire il senso del testo». Il nuovo emendamento, presentato con il numero Ag170, ha cinque padri: oltre a Berlato e Barison, che già avevano battezzato il testo precedente, ci sono Rizzotto, Finco e Guadagnini. Al punto 1 si specifica che la giunta regionale avrà 90 giorni per definire con l’ente Parco e con i Comuni la modifica della planimetria dell’area protetta e delle aree contigue. «Ma l’ente Parco è commissariato», fa notare Sandon. «Con chi ne parlano?». «E le aree contigue cosa sono?», si chiede invece Carlotta Fassina, consigliere nazionale Lipu. «Nel piano ambientale del Parco Colli si parla di aree limitrofe». Le associazioni prendono tempo, prima di esprimersi definitivamente. Ma di sicuro non comincia bene questo secondo percorso. «Non sappiamo neppure se in questi novanta giorni ci sarà tempo per discutere anche della legge di riordino delle aree protette, che pure sarebbe una cosa giusta da fare», insiste Sandon. «Il nuovo emendamento ci sembra anche peggio del precedente», prosegue Fassina. «Siamo arrabbiati, a stento abbiamo creduto che fosse davvero questo il nuovo documento». «La speranza che Zaia e la giunta avessero compreso le nostre obiezioni è durata solo qualche ora», dice Francesco Miazzi di “Lasciateci Respirare”. «Siamo di fronte a un emendamento sostanzialmente uguale al primo, salvo la riperimetrazione da definire entro 90 giorni. È un testo pasticciato e pieno di contraddizioni normative, visto che ad esempio non vengono abrogati gli articoli che fanno riferimento alle varianti del piano ambientale, ma fermo nell’intenzione di restringere drasticamente l’area del Parco dei Colli Euganei. La vicenda ci consegna lo sbeffeggiamento che Berlato si permette nei confronti della giunta regionale e degli amministratori del territorio».