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Parco Colli, la “guerra” arriva a Venezia

MessaggioInviato: mar dic 13, 2016 12:04 am
da lidia.pege
Parco Colli, la “guerra” arriva a Venezia (Il Gazzettino)

Ieri il fronte del no ha manifestato a Torreglia, oggi gli ambientalisti in Consiglio regionale
Miotto (Coldiretti): ben vengano i cacciatori bisogna fermare i danni prodotti dai cinghiali
(R. N. E.)
Il Parco non si tocca, No agli spezzatini e via protestando. In circa 300, tra attivisti ambientalisti e cittadini, si sono ritrovati ieri per ribadire la netta contrarietà al progetto di riduzione del Parco dei Colli Euganei. Una sfilata pacifica ma ben determinata che si è sviluppata fra Torreglia e i colli circostanti.
Ma quella di ieri è stata solo l’anteprima di quanto organizzato per oggi davanti alla sede del Consiglio regionale del Veneto a palazzo Ferro Fini a Venezia.
Il timore dell’area green della società civile padovana è che nel portone spalancato dall’emergenza cinghiali entrino vecchie abitudini come cave, cementificazione selvaggia, caccia libera e attività industriali. «Ci avevano già provato anni fa dicono gli ambientalisti e ci riproveranno ancora, ma noi saremo sempre qui».
Un impegno intenso considerato che il Parco regionale dei colli Euganei è come una di quelle vecchie coperte che ogni famiglia ha sul divano: è sfilacciata e ormai inutile, ma guai a buttarla via. Sull’istituto di gestione del comprensorio collinare padovano si sta aprendo una spaccatura che ha profonde ripercussioni sul piano sociale e politico locale. Restando nella metafora, infatti, c’è chi vuol buttar via la coperta perché è piena di pulci pardon, cinghiali e chi se la vuole tenere stretta perché è l’unica protezione per quel bel divano.
Ma l’emendamento del consigliere di Fratelli d’Italia Sergio Berlato, che ha incassato gli applausi a scena aperta dalle associazioni venatorie, ha trovato un’apertura nei sodalizi di categoria agricoli. «Se questo piano è un passaggio per affrontare l’emergenza per poi passare a una proposta di revisione delle aree protette, ben venga sottolinea ad esempio Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, che ricorda come ben tre progetti di revisione dei Parchi veneti giacciano nei cassetti dei palazzi veneziani – questa situazione va risolta e crediamo che i cacciatori possano dare in questo frangente un contributo fattivo».
Sul fatto che i cinghiali siano una piaga biblica per l’agricoltura euganea, infatti, non ci piove: i branchi si sono pappati gran parte della produzione del pregiato moscato giallo prima che i coltivatori potessero vendemmiarlo. E gli alleati di Berlato, il cui emendamento è stato sottoscritto dai capigruppo della squadra di governo, cosa ne pensano? «Il tema è di grande interesse e come tale va approfondito sostiene Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico e profondo conoscitore della realtà padovana ci sono esigenze evidenti. Da una parte i cinghiali, dall’altra l’area protetta con tutto quello che ne consegue».
Comunque vada a finire in aula, anche se molti sono pronti a scommettere che la proverbiale tenacia di Berlato verrà premiata dalla conferma in toto del progetto, il Parco sta vivendo una svolta epocale la cui parola d’ordine è esigenza: gli ambientalisti parlano di esigenze ambientali, gli agricoltori ribadiscono di avere esigenze imprescindibili, i residenti chiedono che vengano rispettate le loro esigenze e il comparto turistico ha l’esigenza di capire cosa accadrà al Parco. Tutti esigono, insomma. Tutti tirano quella famosa coperta, che ovviamente è troppo corta, dalla propria parte e c’è il rischio che quel vecchio plaid si strappi.
12 dicembre 2016