Gli utenti di Abano pagano il 7% in più per la tangente
Inviato: dom nov 13, 2016 2:34 pm
«Gli utenti di Abano pagano il 7% in più per la tangente»
«I costi del malaffare ricadono nella bolletta dei rifiuti»
(Federico Franchin)
La deputata del Pd ed ex consigliera comunale Vanessa Camani chiede che il Comune faccia giustizia sull’appalto relativo alla bonifica della discarica di via Guazzi, a Giarre, per il quale la ditta Pistorello avrebbe promesso all’ex sindaco Luca Claudio una tangente da 280.000 euro. «Ciò che dovrebbe risultare evidente è come il costo di questo malaffare ricada direttamente sulle tasche dei cittadini», spiega Vanessa Camani. «Infatti, con una scelta che abbiamo fortemente contrastato in consiglio comunale, l’amministrazione Claudio decise di scaricare sulle bollette dell’asporto rifiuti l’importo dell’intervento di bonifica. Il consiglio comunale, con tutti i consiglieri di maggioranza compatti, incluso naturalmente il presidente Galesso, votò a favore della scelta di scaricare sui cittadini di Abano la rata annuale del mutuo da 3 milioni di euro contratto dal Comune per pagare la bonifica. Si tratta di oltre 200.000 euro all’anno per 15 anni che i cittadini di Abano stanno già pagando. Con un conseguente aumento della bolletta dei rifiuti di circa il 7%. Si scarica così, direttamente sui cittadini, il costo del malaffare. Oggi, a fronte delle indagini della Procura, l’appalto è revocato. Ma i cittadini, dall’1 gennaio 2016 ne stanno già pagando il costo in bolletta, perché il finanziamento dalla Regione è stato erogato e il debito va pagato. La giustizia farà il suo corso e gli imputati saranno giudicati. E nel frattempo noi paghiamo. Quando si parla di un sindaco corrotto, si parla di questo. Di soldi pubblici spesi male, in opere inutili. E a pagare sono sempre i cittadini. Anche per questo auspichiamo che anche il Comune di Abano decida di costituirsi parte civile nel processo contro Claudio. Perché siamo convinti che la nostra comunità stia pagando un prezzo, sia economico sia sociale, per colpa del sistema del malaffare della amministrazione precedente e perché pensiamo che i nostri cittadini vadano tutelati, in tutti i modi e in tutte le sedi».
Secondo la Procura della Repubblica, Claudio, accompagnato dall’ex presidente del Consiglio comunale Michele Galesso, avrebbe chiesto una cospicua tangente a Luciano Pisteorello, titolare della ditta Pistorello, che si sarebbe aggiudicata la gara in maniera irregolare, grazie alle manipolazioni delle carte effettuata materialmente dai dipendenti comunali Spadot e Granuzzo. L’ex sindaco Claudio avrebbe, dunque, fatto in modo che venisse affidato l’appalto pubblico a chi era disposto a pagare. A pagare una tangente da 280.000 euro, il 10% dell’importo dei lavori.
13 novembre 2016 Mattino
«I costi del malaffare ricadono nella bolletta dei rifiuti»
(Federico Franchin)
La deputata del Pd ed ex consigliera comunale Vanessa Camani chiede che il Comune faccia giustizia sull’appalto relativo alla bonifica della discarica di via Guazzi, a Giarre, per il quale la ditta Pistorello avrebbe promesso all’ex sindaco Luca Claudio una tangente da 280.000 euro. «Ciò che dovrebbe risultare evidente è come il costo di questo malaffare ricada direttamente sulle tasche dei cittadini», spiega Vanessa Camani. «Infatti, con una scelta che abbiamo fortemente contrastato in consiglio comunale, l’amministrazione Claudio decise di scaricare sulle bollette dell’asporto rifiuti l’importo dell’intervento di bonifica. Il consiglio comunale, con tutti i consiglieri di maggioranza compatti, incluso naturalmente il presidente Galesso, votò a favore della scelta di scaricare sui cittadini di Abano la rata annuale del mutuo da 3 milioni di euro contratto dal Comune per pagare la bonifica. Si tratta di oltre 200.000 euro all’anno per 15 anni che i cittadini di Abano stanno già pagando. Con un conseguente aumento della bolletta dei rifiuti di circa il 7%. Si scarica così, direttamente sui cittadini, il costo del malaffare. Oggi, a fronte delle indagini della Procura, l’appalto è revocato. Ma i cittadini, dall’1 gennaio 2016 ne stanno già pagando il costo in bolletta, perché il finanziamento dalla Regione è stato erogato e il debito va pagato. La giustizia farà il suo corso e gli imputati saranno giudicati. E nel frattempo noi paghiamo. Quando si parla di un sindaco corrotto, si parla di questo. Di soldi pubblici spesi male, in opere inutili. E a pagare sono sempre i cittadini. Anche per questo auspichiamo che anche il Comune di Abano decida di costituirsi parte civile nel processo contro Claudio. Perché siamo convinti che la nostra comunità stia pagando un prezzo, sia economico sia sociale, per colpa del sistema del malaffare della amministrazione precedente e perché pensiamo che i nostri cittadini vadano tutelati, in tutti i modi e in tutte le sedi».
Secondo la Procura della Repubblica, Claudio, accompagnato dall’ex presidente del Consiglio comunale Michele Galesso, avrebbe chiesto una cospicua tangente a Luciano Pisteorello, titolare della ditta Pistorello, che si sarebbe aggiudicata la gara in maniera irregolare, grazie alle manipolazioni delle carte effettuata materialmente dai dipendenti comunali Spadot e Granuzzo. L’ex sindaco Claudio avrebbe, dunque, fatto in modo che venisse affidato l’appalto pubblico a chi era disposto a pagare. A pagare una tangente da 280.000 euro, il 10% dell’importo dei lavori.
13 novembre 2016 Mattino