nuova accoglienza:Grandi centri errore da riparare

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nuova accoglienza:Grandi centri errore da riparare

Messaggioda lidia.pege » ven ott 21, 2016 1:34 pm

La nuova accoglienza: «Grandi centri errore da riparare» (Il Mattino)

Il vice ministro agli Interni Bubbico e il prefetto Impresa spingono per le micro strutture

(Elena Livieri)
Il tema dei profughi si è imposto ieri a margine della firma del protocollo d’intesa fra Prefettura, Comune e ministero dell’Interno per il progetto di sicurezza integrata. Il vice ministro Filippo Bubbico ha ribadito l’impegno del Viminale a rispondere alle istanze del territorio che negli ultimi mesi ha sopportato un flusso di migranti abnorme. Ed è stato poi il prefetto Patrizia Impresa a entrare nel dettaglio, confermando il progressivo svuotamento della ex base di San Siro di Bagnoli – altri dieci ragazzi sono stati trasferiti ieri e ora il numero di ospiti è ben al di sotto delle 800 unità. «Stiamo riparando a errori del passato» ha detto il prefetto, «la situazione di Bagnoli è venuta a crearsi perché non c’è stato altro modo di rispondere ai grandi numeri di migranti che abbiamo dovuto gestire. È stata una scelta difficile, ma bisogna sottolineare che non ha prodotto alcuna alterazione sul piano dell’ordine pubblico e che sul territorio sono stati impegnati Digos, carabinieri ed esercito. Mi rendo conto che non è sufficiente per assorbire il disagio della popolazione. Sono fiduciosa che ormai sia diffusa la consapevolezza di non poter negare la realtà e che governarla è nell’interesse di tutti». E sulla nuova direttiva del Viminale che indica nell’accoglienza diffusa la via da perseguire, precisa: «Per attuare la ripartizione attendiamo le linee operative di indirizzo, gli strumenti tecnici per capire i metodi con cui la ripartizione potrà essere effettuata. Dobbiamo riaprire il dialogo con le amministrazioni comunali inserendo i Comuni nei piani di accoglienza che saranno oggetto del prossimo bando per la gestione dei profughi che ci apprestiamo a predisporre (quello in corso scade il 31 dicembre, ndr)». Il prefetto Impresa ha manifestato anche un rammarico: «Mi dispiace che Bagnoli – con tutti i suoi problemi – sia diventato il simbolo dell’accoglienza. Corre l’obbligo di ricordare che ci sono altre 115 strutture nel territorio. Ciò significa che lo sforzo per l’accoglienza diffusa è in atto da tempo e come si deduce dal fatto che di queste strutture non si parla, non creano alcun tipo di disagio. Spiace riscontrare che ad Abano, invece, sia stata fatta una montatura enorme. La città termale negli ultimi mesi ha subìto come una scarica di bombe» l’analisi del prefetto, «e si ritrova con una struttura comunale annientata. L’ipotesi del centro di accoglienza ha galvanizzato una energia politica incredibile. Ma ribadisco che è stata fatta solo una ricognizione sul sito di Giarre il cui esito ci ha convinto ad abbandonarlo. Sarebbero serviti investimenti troppo onerosi». Il vice ministro Bubbico ha insistito sulle nuove forme in cui dovrà attuarsi l’accoglienza: «Devono essere evitate le grandi concentrazioni e devono essere trovare le modalità per fare in modo che i richiedenti asilo possano lavorare. La capacità di accoglienza deve innestarsi su percorsi di utilità sociale e produttiva dei rifugiati». Il vice ministro ha infine sottolineato come anche l’Europa debba fare la sua parte e come sia necessaria una politica europea per l’Africa.
21 ottobre 2016
Lidia Pege
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