«Profughi, atteggiamenti razzisti»

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«Profughi, atteggiamenti razzisti»

Messaggioda lidia.pege » lun ott 03, 2016 1:41 pm

Abano, la Chiesa attacca i parrocchiani
«Profughi, atteggiamenti razzisti»
Il documento della Pastorale: «Grave preoccupazione per i segni del degrado etico in cui affonda la città»

ABANO TERME (Padova) Una presa di posizione molto netta. E altrettanto dura. Destinata inevitabilmente a far discutere. E’ quella espressa, tramite una lunga nota diffusa domenica 2 ottobre e pubblicata sul sito internet della parrocchia, dal consiglio pastorale della chiesa del Sacro Cuore di Abano Terme. Un documento che prende pesantemente in esame le recenti vicende di cronaca, dall’arresto del sindaco appena rieletto Luca Claudio all’ipotesi di realizzare un centro d’accoglienza per i profughi all’interno dell’ex base militare del Primo Roc a Giarre. «Osserviamo con grave preoccupazione i segni del degrado etico in cui affonda la città – fa sapere il consiglio pastorale della parrocchia guidata da don Antonio Pontarin – A giugno, l’arresto di alcuni funzionari comunali, di imprenditori locali e del sindaco non ha rappresentato soltanto il triste epilogo di alcune storie personali, ma la prova che la corruzione è per molti cittadini una normale pratica politica. Perché il sindaco era stato appena rieletto, tra grandi festeggiamenti, nonostante su di lui da più di un anno fosse in corso un’inchiesta giudiziaria di vaste proporzioni.

Pochi giorni or sono, la notizia che nella vecchia caserma di Giarre potessero essere ospitati alcune centinaia di profughi ha scatenato una reazione straordinaria. Le proteste di chi è preoccupato per i riflessi sulla vita cittadina e per la sorte degli infelici che vi saranno reclusi si sono mescolate con espressioni ed atteggiamenti di chiara impronta razzista. Espressioni ed atteggiamenti che sono inaccettabili, soprattutto in una città che per vocazione storica è dedita alla ospitalità e all’accoglienza». Quindi, la nota prosegue: «La comunità cristiana non possiede soluzioni tecniche per risolvere i problemi, né schieramenti politici da appoggiare, ma sente l’obbligo di ricordare e praticare i principi che derivano dal Vangelo e dalla dottrina dociale della Chiesa. Primo tra tutti, il principio di verità. I cristiani devono evitare i pregiudizi e non rincorrere i luoghi comuni, ma sforzarsi di rimanere fedeli ai fatti, ai dati obiettivi, all’esperienza personale. In maniera che il dramma dei profughi non diventi un comodo alibi per dimenticare i gravi problemi morali, sociali ed economici che la città possiede. Occorre poi rimettere al centro della comunità i valori della giustizia e della legalità, quali condizioni indispensabili per una sana vita civile, economica e politica». Scorrendo il testo, i toni si fanno via via sempre più perentori: «Bisogna tornare all’ospitalità non solo come un affare economico, ma prima di tutto come un valore etico da vivere con tutti coloro che ad Abano giungono dall’Europa e dal mondo. Certo – sottolinea il consiglio pastorale – è facile essere ospitali con chi è bianco e paga l’albergo, più difficile è esserlo con il profugo che possiede un’altra cultura ed altro colore di pelle. Ma il valore dell’ospitalità e dell’accoglienza non funziona a fasi alterne e considera ogni essere umano degno di rispetto».
03 ottobre 2016 corriere del Veneto Davide d'Attino
Lidia Pege
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