Nuove accuse per Claudio

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Nuove accuse per Claudio

Messaggioda lidia.pege » ven set 30, 2016 7:44 pm

Nuove accuse per Claudio (Il Gazzettino)
29 settembre 2016

Il giudice non concede i domiciliari all’ex sindaco

Esigenze cautelari dettate da circostanze inedite, emerse dopo dopo gli ultimi arresti
(Luca Ingegneri)
Luca Claudio rischia di rimanere ancora a lungo dietro le sbarre. Su parere concorde del pubblico ministero Federica Baccaglini, il giudice per le indagini preliminari Margherita Brunello ha respinto la richiesta di concessione degli arresti domiciliari, avanzata nei giorni scorsi dal legale dell’ex sindaco di Abano, l’avvocato Ferdinando Bonon. Ad oltre tre mesi dall’arresto le esigenze di custodia cautelare sarebbero ancora più che mai attuali. E sarebbe concreto, in caso di ritorno a casa di Claudio, il rischio di inquinamento delle prove. Ma soprattutto le indagini della Guardia di finanza promettono nuovi colpi di scena. È quanto si evince dall’ordinanza con cui il gip ha risposto picche all’ex primo cittadino. Claudio deve restare nella sua cella della casa circondariale di strada Due Palazzi perchè l’inchiesta ha compiuto sostanziali passi avanti. Nuove contestazioni in vista per l’ex sindaco ? È probabile che sia così. Nell’ordinanza si fa riferimento a «fatti fin qui mai contestati e a documenti ancora non depositati alle parti». Si tratterebbe di approfondimenti investigativi successivi all’ultima retata, quella che il 5 luglio scorso aveva fatto finire dietro le sbarre il capo dell’ufficio tecnico di Abano, l’architetto Maurizio Spadot e l’imprenditore Luciano Pistorello, e ai domiciliari l’altro funzionario comunale Guido Granuzzo. Dall’appalto milionario per i lavori di riqualificazione ambientale dell’ex discarica di Giarre, assegnato alla Pistorello Spa, i finanzieri hanno allargato il loro raggio d’azione ad altre gare. E sarebbero state proprio le dichiarazioni dell’architetto Spadot, dell’imprenditore Pistorello e di Granuzzo, interrogati a ripetizione nelle settimane passate, a fornire ulteriori riscontri alle Fiamme gialle. In questa delicatissima fase l’eventuale concessione degli arresti domiciliari rischierebbe di pregiudicare il buon esito degli accertamenti. Perchè, secondo la Procura, Luca Claudio sarebbe ancora in grado di condizionare le condotte di alcuni funzionari degli uffici tecnici di Abano e Montegrotto. Emblematico in tal senso sarebbe il contenuto dell’intercettazione telefonica in cui l’architetto Spadot si lamenta con la collega Monica Bordin, in servizio all’ufficio tecnico di Montegrotto, per le continue pressioni dell’allora sindaco, a pochi giorni dalla gara per l’assegnazione dei lavori nell’ex discarica di via Guazzi.
Anche la condotta processuale di Claudio non ha fin qui favorito alcuna concessione da parte della Procura. L’ex sindaco non ha mai ritenuto di sottoporsi ad un interrogatorio davanti al pubblico ministero Baccaglini. In occasione dell’unica convocazione da parte della Procura, si è limitato a far pervenire una memoria in cui ammette di aver incassato tre mazzette ma respinge l’ipotesi concussoria, sostenendo che vi fossero precisi accordi corruttivi con gli imprenditori.

Le ammissioni. Accordi corruttivi con le ditte per tre gare d’appalto milionarie
(L.I.)
Sono tre gli appalti per cui Luca Claudio ammette di aver intascato tangenti. Aesys Spa, azienda di Seriate, in provincia di Bergamo, ha ottenuto nel luglio 2012 l’assegnazione dei lavori dei pannelli luminosi e delle informazioni turistiche (270mila euro). La Guerrato Spa di Rovigo ha pagato mazzette per il risanamento energetico degli immobili comunali e gli impianti di illuminazione di Montegrotto, assegnato nel 2010. Un appalto di 15 milioni e 380 mila euro (in associazione temporanea d’impresa con la Marco Polo spa di Roma) suddiviso in quindici anni. Claudio ammette infine di aver incassato soldi da Luciano Pistorello per i lavori di manutenzione e asfaltatura delle strade assegnati nel 2013 (500mila euro). L’ex sindaco nega di aver costretto gli imprenditori a pagare. Ci sarebbero stati accordi. E la mazzetta andava bene sia gli uni che agli altri.
Lidia Pege
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