la Finanza convoca decine di imprenditori
Inviato: mer lug 27, 2016 1:25 pm
Abano, la Finanza convoca decine
di imprenditori «in affari» con Claudio
Dopo la parziale confessione, al setaccio tutte le fatture emesse dalla finta società dell’ex sindaco. Il sospetto: le tangenti sono molte di più
PADOVA La scatola vuota, se ribaltata, può svelare nuovi preziosi indizi. È quello che stanno facendo i finanzieri di Padova con il coordinamento della Procura della Repubblica: stanno verificando tutte le fatture emesse dalla societàfantoccio inventata da Luca Claudio, l’ex sindaco di Abano Terme in carcere dallo scorso 23 giugno, per raccogliere le tangenti più consistenti degli imprenditori che lavoravano per lui. E così la Rls srl di Ponte San Nicolò, che per anni ha incassato fior di quattrini fingendo di emettere consulenze di qualsiasi tipo (quando l’ufficio era fatto solo di una sedia e un banco vuoto), vista sotto altre angolature può svelare altri «finanziatori». È per questo che la Guardia di finanza già da ieri ha cominciato a sentire decine di imprenditori che sono stati rintracciati nella contabilità della Rls come elementi che hanno pagato una qualche consulenza in cambio di denaro: visto che lo stesso Claudio nella sua memoria difensiva ha ammesso che la Rls era una società costruita solo per ricevere soldi, è chiaro che tutti quelli che hanno versato quattrini su quei conti correnti hanno pagato qualcosa che andava ben oltre la consulenza farlocca, ma una tangente bella e buona imposta o, come dice Claudio, regalata dagli impresari che volevano lavorare alle terme.
Il conto, del resto, è quello della serva. La società nasce nel 2011, ha un conto corrente: entrate e uscite. Le entrate sono tutte tangenti, salvo prova contraria che gli indagati potranno produrre durante gli interrogatori. Quindi chi ha pagato Claudio? Tanti, sembra, molti più di quelli già emersi nell’ordinanza di custodia cautelare che l’ha portato in carcere il 23 giugno scorso. Quindi la squadra della Finanza si sta muovendo in due direzioni. Scoprire chi sono gli altri finanziatori di Claudio, tramite le fatture della Rls, e rintracciare irregolarità in appalti e affidamenti, soprattutto in quelli diretti che sono stati spezzettati proprio per non fare alcuna gara e far girare attorno alle Terme sempre le stesse persone. Come ammesso dallo stesso Claudio, la srl farlocca nasce quando il sindaco sta avendo guai seri con l’amministrazione del Caesar Hotel di Montegrotto: «Avevo problemi economici, per questo ho chiesto i primi soldi, attraverso la Rls a Pistorello Strade», dice a grandi linee nella sua memoria difensiva. Già. Il sindaco deve affidare ad una testa di legno, Massimo Trevisan, una nuova società che gli consenta di fare soldi perché per via del fallimento dell’albergo era stata attivata dal giudice una procedura di pignoramento di beni e stipendi e Claudio non avrebbe più saputo dove prendere del denaro se qualcuno non gliel’avesse versato in un conto non suo, gestito da una società non sua (ma coordinata di fatto da lui).
Lo ammette lui stesso: la prima tangente che passa per la Rls è quella di Pistorello per la realizzazione di un’opera pubblica ad Abano. Del resto Claudio non doveva più avere nulla di riconducibile a lui, altrimenti sarebbe finito nel calderone per pagare i debiti dell’albergo fallito. Pistorello non è l’unico, sono in tanti a dover passare per la società fantasma che trasforma consulenze in tangenti: perché c’è anche la Guerrato spa di Saverio e Luciano, che pagano 120 mila euro tra il 2011 e il 2013 per la gara dell’illuminazione pubblica da 15milioni di euro, ma c’è anche l’imprenditore Giuseppe Biava della Aesys spa, che stretto alla gola dalla crisi non riesce a lavorare e vede come una manna dal cielo Claudio e Bordin, che gli propongono un appalto da 270 mila euro in cambio di una tangente-consulenza di quasi 40 mila euro per la nuova sistemazione della segnaletica turistica degli hotel ring. Poi c’è ancora Pistorello che versa 50 mila euro per gli asfalti in città alla Rls, che in cambio gli dà un fattura per una qualche consulenza.
A questi nomi gli investigatori sono arrivati seguendo gli appalti, non le fatture, ma che succederebbe a fare il viaggio contrario? Si vedrebbero i nomi di chi ha pagato e si comincerebbe a chiedergli esattamente che cosa ha pagato e soprattutto chi. Intanto, mentre gli investigatori procedono, i difensori chiedono ai giudici la modifica delle misure cautelari, ma non sempre le cose vanno bene: il tribunale di Venezia ha infatti rigettato la richiesta di riesame avanzata da Guido Granuzzo, il dipendente comunale coinvolto nell’inchiesta Terme-bis per le irregolarità nella gara della bonifica ex Fidia di Giarre. Granuzzo era ai domiciliari e per volere dei giudici ci resterà. I suoi avvocati Claudio Calvello e Davide Pessi fanno sapere di essere in attesa delle motivazioni per fare più opportune valutazioni.
27 luglio 2016 corriere
di imprenditori «in affari» con Claudio
Dopo la parziale confessione, al setaccio tutte le fatture emesse dalla finta società dell’ex sindaco. Il sospetto: le tangenti sono molte di più
PADOVA La scatola vuota, se ribaltata, può svelare nuovi preziosi indizi. È quello che stanno facendo i finanzieri di Padova con il coordinamento della Procura della Repubblica: stanno verificando tutte le fatture emesse dalla societàfantoccio inventata da Luca Claudio, l’ex sindaco di Abano Terme in carcere dallo scorso 23 giugno, per raccogliere le tangenti più consistenti degli imprenditori che lavoravano per lui. E così la Rls srl di Ponte San Nicolò, che per anni ha incassato fior di quattrini fingendo di emettere consulenze di qualsiasi tipo (quando l’ufficio era fatto solo di una sedia e un banco vuoto), vista sotto altre angolature può svelare altri «finanziatori». È per questo che la Guardia di finanza già da ieri ha cominciato a sentire decine di imprenditori che sono stati rintracciati nella contabilità della Rls come elementi che hanno pagato una qualche consulenza in cambio di denaro: visto che lo stesso Claudio nella sua memoria difensiva ha ammesso che la Rls era una società costruita solo per ricevere soldi, è chiaro che tutti quelli che hanno versato quattrini su quei conti correnti hanno pagato qualcosa che andava ben oltre la consulenza farlocca, ma una tangente bella e buona imposta o, come dice Claudio, regalata dagli impresari che volevano lavorare alle terme.
Il conto, del resto, è quello della serva. La società nasce nel 2011, ha un conto corrente: entrate e uscite. Le entrate sono tutte tangenti, salvo prova contraria che gli indagati potranno produrre durante gli interrogatori. Quindi chi ha pagato Claudio? Tanti, sembra, molti più di quelli già emersi nell’ordinanza di custodia cautelare che l’ha portato in carcere il 23 giugno scorso. Quindi la squadra della Finanza si sta muovendo in due direzioni. Scoprire chi sono gli altri finanziatori di Claudio, tramite le fatture della Rls, e rintracciare irregolarità in appalti e affidamenti, soprattutto in quelli diretti che sono stati spezzettati proprio per non fare alcuna gara e far girare attorno alle Terme sempre le stesse persone. Come ammesso dallo stesso Claudio, la srl farlocca nasce quando il sindaco sta avendo guai seri con l’amministrazione del Caesar Hotel di Montegrotto: «Avevo problemi economici, per questo ho chiesto i primi soldi, attraverso la Rls a Pistorello Strade», dice a grandi linee nella sua memoria difensiva. Già. Il sindaco deve affidare ad una testa di legno, Massimo Trevisan, una nuova società che gli consenta di fare soldi perché per via del fallimento dell’albergo era stata attivata dal giudice una procedura di pignoramento di beni e stipendi e Claudio non avrebbe più saputo dove prendere del denaro se qualcuno non gliel’avesse versato in un conto non suo, gestito da una società non sua (ma coordinata di fatto da lui).
Lo ammette lui stesso: la prima tangente che passa per la Rls è quella di Pistorello per la realizzazione di un’opera pubblica ad Abano. Del resto Claudio non doveva più avere nulla di riconducibile a lui, altrimenti sarebbe finito nel calderone per pagare i debiti dell’albergo fallito. Pistorello non è l’unico, sono in tanti a dover passare per la società fantasma che trasforma consulenze in tangenti: perché c’è anche la Guerrato spa di Saverio e Luciano, che pagano 120 mila euro tra il 2011 e il 2013 per la gara dell’illuminazione pubblica da 15milioni di euro, ma c’è anche l’imprenditore Giuseppe Biava della Aesys spa, che stretto alla gola dalla crisi non riesce a lavorare e vede come una manna dal cielo Claudio e Bordin, che gli propongono un appalto da 270 mila euro in cambio di una tangente-consulenza di quasi 40 mila euro per la nuova sistemazione della segnaletica turistica degli hotel ring. Poi c’è ancora Pistorello che versa 50 mila euro per gli asfalti in città alla Rls, che in cambio gli dà un fattura per una qualche consulenza.
A questi nomi gli investigatori sono arrivati seguendo gli appalti, non le fatture, ma che succederebbe a fare il viaggio contrario? Si vedrebbero i nomi di chi ha pagato e si comincerebbe a chiedergli esattamente che cosa ha pagato e soprattutto chi. Intanto, mentre gli investigatori procedono, i difensori chiedono ai giudici la modifica delle misure cautelari, ma non sempre le cose vanno bene: il tribunale di Venezia ha infatti rigettato la richiesta di riesame avanzata da Guido Granuzzo, il dipendente comunale coinvolto nell’inchiesta Terme-bis per le irregolarità nella gara della bonifica ex Fidia di Giarre. Granuzzo era ai domiciliari e per volere dei giudici ci resterà. I suoi avvocati Claudio Calvello e Davide Pessi fanno sapere di essere in attesa delle motivazioni per fare più opportune valutazioni.
27 luglio 2016 corriere