rifiuti di Napoli,fu causa temeraria
Inviato: sab lug 16, 2016 1:07 pm
«Danni per i rifiuti di Napoli, fu una causa temeraria». E ora Claudio dovrà risarcire
La Corte dei conti stanga l’ex sindaco di Abano: sprecò soldi pubblici. La vicenda era iniziata nel 2008
PADOVA Nel pieno dell’emergenza rifiuti, aveva accusato la città di Napoli di rovinare l’immagine dell’Italia e di aver addirittura danneggiando il turismo delle Terme. Per questo Luca Claudio, allora sindaco di Montegrotto, aveva fatto causa a Comune e Provincia partenopei e alla Regione Campania. Il tribunale però gli ha dato torto e ora Claudio dovrà anche risarcire le casse del Comune termale per le spese legali sostenute nel lontano 2008. A mettere la parola fine sulla vicenda è la Corte dei conti che ieri ha confermato in appello la condanna di Claudio e degli ex assessori, Valter Belluco, Luca Squarcina, Ivano Marcolongo e Omar Tasinato. I cinque amministratori dovranno quindi restituire al Comune termale e alle istituzioni campane i soldi spesi per il processo: un totale di 34 mila euro, circa 7 mila euro a testa.
La vicenda era iniziata nel 2008 durante il secondo mandato di Claudio: fedele alla linea di finire sempre e costantemente sui giornali con atti clamorosi, il sindaco decise di denunciare la città di Napoli per aver attirato le critiche dei giornali stranieri. La pessima nomea della gestione dei rifiuti avrebbe fatto perdere a Montegrotto un milione di euro. Inutile dire che il tribunale non diede ragione a Claudio e condannò il Comune di Montegrotto al risarcimento delle spese processuali. «Speriamo di chiudere con questa condanna una brutta pagina per la nostra cittadina – commenta l’attuale sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello -. In questo primo mese di mandato stiamo raccogliendo i frutti di una pessima gestione, e per questo non escludiamo, in futuro, di costituirci parte civile in un eventuale processo. Per ora cercheremo di appianare i rapporti con la città di Napoli, ancora con il dente avvelenato».
Effettivamente in molti, a Napoli, non hanno ancora digerito l’accusa di Claudio, e su YouTube, nei giorni successivi all’arresto dell’ex sindaco, sono comparsi diversi video di napoletani che, a colpi di fuochi di artificio, festeggiavano l’operazione della Finanza che ha portato all’ondata di arresti alle Terme. E a proposito di quest’ultima operazione, continuano gli interrogatori. Ieri è stato il turno di Guido Granuzzo, responsabile dell’ufficio Ambiente del Comune accusato di aver partecipato alla manomissione della gara di appalto per la riqualificazione della ex discarica di via Giarre. Granuzzo, assistito dagli avvocati Claudio Calvelli e Davide Pessi, ha ammesso tutte le sue responsabilità, specificando però che tutto quello che lui, semplice dipendente e sottoposto del Comune, ha fatto per favorire alcune imprese non gli ha portato un guadagno economico. Granuzzo il quarto interrogato a confermare la tesi dell’accusa.
16 luglio 2016 Corriere
La Corte dei conti stanga l’ex sindaco di Abano: sprecò soldi pubblici. La vicenda era iniziata nel 2008
PADOVA Nel pieno dell’emergenza rifiuti, aveva accusato la città di Napoli di rovinare l’immagine dell’Italia e di aver addirittura danneggiando il turismo delle Terme. Per questo Luca Claudio, allora sindaco di Montegrotto, aveva fatto causa a Comune e Provincia partenopei e alla Regione Campania. Il tribunale però gli ha dato torto e ora Claudio dovrà anche risarcire le casse del Comune termale per le spese legali sostenute nel lontano 2008. A mettere la parola fine sulla vicenda è la Corte dei conti che ieri ha confermato in appello la condanna di Claudio e degli ex assessori, Valter Belluco, Luca Squarcina, Ivano Marcolongo e Omar Tasinato. I cinque amministratori dovranno quindi restituire al Comune termale e alle istituzioni campane i soldi spesi per il processo: un totale di 34 mila euro, circa 7 mila euro a testa.
La vicenda era iniziata nel 2008 durante il secondo mandato di Claudio: fedele alla linea di finire sempre e costantemente sui giornali con atti clamorosi, il sindaco decise di denunciare la città di Napoli per aver attirato le critiche dei giornali stranieri. La pessima nomea della gestione dei rifiuti avrebbe fatto perdere a Montegrotto un milione di euro. Inutile dire che il tribunale non diede ragione a Claudio e condannò il Comune di Montegrotto al risarcimento delle spese processuali. «Speriamo di chiudere con questa condanna una brutta pagina per la nostra cittadina – commenta l’attuale sindaco di Montegrotto, Riccardo Mortandello -. In questo primo mese di mandato stiamo raccogliendo i frutti di una pessima gestione, e per questo non escludiamo, in futuro, di costituirci parte civile in un eventuale processo. Per ora cercheremo di appianare i rapporti con la città di Napoli, ancora con il dente avvelenato».
Effettivamente in molti, a Napoli, non hanno ancora digerito l’accusa di Claudio, e su YouTube, nei giorni successivi all’arresto dell’ex sindaco, sono comparsi diversi video di napoletani che, a colpi di fuochi di artificio, festeggiavano l’operazione della Finanza che ha portato all’ondata di arresti alle Terme. E a proposito di quest’ultima operazione, continuano gli interrogatori. Ieri è stato il turno di Guido Granuzzo, responsabile dell’ufficio Ambiente del Comune accusato di aver partecipato alla manomissione della gara di appalto per la riqualificazione della ex discarica di via Giarre. Granuzzo, assistito dagli avvocati Claudio Calvelli e Davide Pessi, ha ammesso tutte le sue responsabilità, specificando però che tutto quello che lui, semplice dipendente e sottoposto del Comune, ha fatto per favorire alcune imprese non gli ha portato un guadagno economico. Granuzzo il quarto interrogato a confermare la tesi dell’accusa.
16 luglio 2016 Corriere