Pistorello parla spunta il terzo esattore
Inviato: ven lug 15, 2016 2:15 pm
Pistorello parla e spunta il terzo esattore
Rivelata a pm e Finanza l’esistenza di un’altra pratica edilizia sospetta
Scarcerato Trevisan, il prestanome del sindaco
(Cristina Genesin)
C’è una nuova pratica edilizia che, d’improvviso, entra nel mirino degli investigatori. Una pratica, riferibile al Comune di Abano finora ignota alla procura, che spunta dagli interrogatori dei “pentiti” nell’inchiesta sulle tangenti alle Terme. E viene alla luce il nominativo di un terzo esattore delle tangenti (oltre agli ex assessori Marcolongo e Benatelli). Il che porterà a nuovi indagati e, forse, a ben altro. Ieri altri due interrogatori eccellenti. E, ancora, valanghe di parole spese per raccontare il “sistema” di mister 15%, ovvero il meccanismo tangentizio messo in piedi e orchestrato dall’ormai ex sindaco di Abano, Luca Cludio. Hanno parlato l’imprenditore aponense Luciano Pistorello, in carcere di Venezia, e il dipendente della Pistorello spa, l’ingegnere Luciano De Caro, agli arresti domiciliari. Collaborazione piena da parte dei due davanti al pm Federica Baccaglini, affiancata dal tenente colonnello del Gruppo Guardia di finanza Luca Lettere. Tanto che i difensori (per entrambi il professor Alberto Berardi e l’avvocato Davide Druda) hanno chiesto al gip Margherita Brunello la revoca della misura e il ritorno in libertà dei loro assistiti, assicurandosi la promessa di un parere favorevole da parte del pm.
Pistorello ha ricostruito gli appalti conquistati a suon di tangenti e ha aperto nuovi squarci, facendo nome e cognome di una persona (non nota agli inquirenti) che incassava le mazzette. E ha spiegato che dal 2011 il sindaco Claudio applicava il “dazio” su tutto. Quanto all’amianto, ha puntualizzato che si trattava di 3000 metri cubi di materie secondarie da smaltire. Di Caro ha precisato ogni aspetto della gara d’appalto taroccata e affidata il 30 maggio alla Pistorello per la riqualificazione della discarica di Giarre.
Intanto già si conta il primo indagato quasi “libero” dopo aver vuotato il sacco: è Massimo Trevisan, il prestanome di Claudio, al vertice di Rls, società creata ad hoc per incassare le tangenti più consistenti fingendo di fatturare consulenze aziendali mai avvenute. Ieri il gip ha revocato gli arresti domiciliari per Trevisan (difeso dai legali Sergio Dal Prà e Alessandro Baldina). Il pm aveva espresso il via libera senza alcuna misura, tuttavia il gip ha preferito optare per l’obbligo di dimora, ritenendo «attenuate, e non del tutto escluse, le esigenze cautelari» (pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato). Scrive il gip: «L’indagato ha dato un contributo utile con l’interrogatorio… Le sue dichiarazioni evidenziano in modo importante e apprezzabile l’avvio di un percorso di resipiscenza». Oggi interrogatorio del funzionario comunale Guido Granuzzo.
mattino
15 luglio 2016
Rivelata a pm e Finanza l’esistenza di un’altra pratica edilizia sospetta
Scarcerato Trevisan, il prestanome del sindaco
(Cristina Genesin)
C’è una nuova pratica edilizia che, d’improvviso, entra nel mirino degli investigatori. Una pratica, riferibile al Comune di Abano finora ignota alla procura, che spunta dagli interrogatori dei “pentiti” nell’inchiesta sulle tangenti alle Terme. E viene alla luce il nominativo di un terzo esattore delle tangenti (oltre agli ex assessori Marcolongo e Benatelli). Il che porterà a nuovi indagati e, forse, a ben altro. Ieri altri due interrogatori eccellenti. E, ancora, valanghe di parole spese per raccontare il “sistema” di mister 15%, ovvero il meccanismo tangentizio messo in piedi e orchestrato dall’ormai ex sindaco di Abano, Luca Cludio. Hanno parlato l’imprenditore aponense Luciano Pistorello, in carcere di Venezia, e il dipendente della Pistorello spa, l’ingegnere Luciano De Caro, agli arresti domiciliari. Collaborazione piena da parte dei due davanti al pm Federica Baccaglini, affiancata dal tenente colonnello del Gruppo Guardia di finanza Luca Lettere. Tanto che i difensori (per entrambi il professor Alberto Berardi e l’avvocato Davide Druda) hanno chiesto al gip Margherita Brunello la revoca della misura e il ritorno in libertà dei loro assistiti, assicurandosi la promessa di un parere favorevole da parte del pm.
Pistorello ha ricostruito gli appalti conquistati a suon di tangenti e ha aperto nuovi squarci, facendo nome e cognome di una persona (non nota agli inquirenti) che incassava le mazzette. E ha spiegato che dal 2011 il sindaco Claudio applicava il “dazio” su tutto. Quanto all’amianto, ha puntualizzato che si trattava di 3000 metri cubi di materie secondarie da smaltire. Di Caro ha precisato ogni aspetto della gara d’appalto taroccata e affidata il 30 maggio alla Pistorello per la riqualificazione della discarica di Giarre.
Intanto già si conta il primo indagato quasi “libero” dopo aver vuotato il sacco: è Massimo Trevisan, il prestanome di Claudio, al vertice di Rls, società creata ad hoc per incassare le tangenti più consistenti fingendo di fatturare consulenze aziendali mai avvenute. Ieri il gip ha revocato gli arresti domiciliari per Trevisan (difeso dai legali Sergio Dal Prà e Alessandro Baldina). Il pm aveva espresso il via libera senza alcuna misura, tuttavia il gip ha preferito optare per l’obbligo di dimora, ritenendo «attenuate, e non del tutto escluse, le esigenze cautelari» (pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato). Scrive il gip: «L’indagato ha dato un contributo utile con l’interrogatorio… Le sue dichiarazioni evidenziano in modo importante e apprezzabile l’avvio di un percorso di resipiscenza». Oggi interrogatorio del funzionario comunale Guido Granuzzo.
mattino
15 luglio 2016