intervista a Benedetto Allegro

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intervista a Benedetto Allegro

Messaggioda lidia.pege » mar lug 05, 2016 1:19 pm

«Mi ha fatto fuori perché sapevo» (Il Gazzettino)

Categorie: Attualità (pubblicato il 5 luglio 2016 da: redazione)

Benedetto Allegro svela cos’ha riferito alla Finanza su Claudio

(Lucio Piva)
Anche l’ex comandante della polizia locale di Abano, Benedetto Allegro è fra coloro che hanno varcato nei mesi scorsi la porta del Comando della Guardia di Finanza per fornire dati e testimonianze ora culminate nell’inchiesta che vede in carcere il sindaco della città termale, Luca Claudio e la restrizione ai domiciliari dell’ex primo cittadino di Montegrotto Massimo Bordin e di tre imprenditori coinvolti. L’ex capitano, sospeso dal servizio e poi licenziato proprio da Claudio nell’aprile del 2014, con l’accusa di aver trattenuto nel suo ufficio otto denunce di incidenti stradali senza avvisare l’autorità giudiziaria, sostiene di aver pagato con il suo licenziamento, con 12 denunce penali, diverse delle quali archiviate ed altre ancora in corso, con 5 procedimenti disciplinari e con un numero imprecisato di segnalazioni alla Corte dei Conti, un piano preciso del sindaco.
«Era deciso a farmi fuori – afferma Allegro – perché era al corrente che sapevo alcuni fatti poco chiari sulla sua condotta. Pensava addirittura che indagassi sul suo conto. Sto pagando degli errori professionali che ho commesso e che in altre situazioni non avrebbero mai condotto né al licenziamento, né a procedimenti penali. Ma non ho mai accettato che Claudio fosse il campione della giustizia ed io il colpevole da annientare. Alcuni fatti che ho raccontato alla Finanza dimostrano, uno dopo l’altro, che avevo ragione». Cosa sapeva Allegro delle vicende costate l’arresto di Claudio, di Bordin, e degli imprenditori coinvolti? «Per esempio – chiarisce – che tre persone, di cui ho fatto nomi e cognomi alla Finanza, erano passate da me in momenti diversi per raccontarmi di essere state oggetto di pressioni da parte del sindaco a corrispondergli denaro in cambio di permessi ed autorizzazioni. Avevo detto loro di rivolgersi ai carabinieri. Non avrei potuto certo essere io a denunciare il sindaco». Nel corso delle sue “testimonianze informali” Allegro ha fatto riferimento anche ad altri episodi verificatesi durante il suo periodo al vertice della polizia aponense.
«Rivelai al sindaco – conferma – che circolavano voci strane su alcuni operazioni immobiliari con alcune società, suggerendogli di intraprendere azioni che tutelassero il buon nome del Comune. Mi liquidò dicendo di pensare a dirigere il traffico». “Voci” come quelle delle tangenti presumibilmente pretese dal sindaco alla società “Acquamarina” sono adesso precisi capi d’accusa per Claudio. Annichilito professionalmente dal sindaco ora in carcere, Allegro chiede adesso almeno la riabilitazione della sua immagine.
«”Vendetta” – ha spiegato – «è una parola che non appartiene al mio vocabolario. La verità invece si’. Uscirò ancora a testa alta dai procedimenti penali in cui mi ha gettato il sindaco. Ma sulla sua condotta ho detto tutto quanto sapevo. Ed era quanto la mia coscienza mi ha imposto di fare davanti a chi, appena qualche mese fa, mi additava, davanti a cittadini e colleghi, come la classica mela marcia».
5 luglio 2016 gazzettino
Lidia Pege
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