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tutti zitti davanti ai giudici (Gazzettino)

MessaggioInviato: mer giu 29, 2016 4:11 pm
da lidia.pege
(Lino Lava)
Tutti attendono di leggere gli atti del fascicolo e poi si faranno interrogare dal pubblico ministero Federica Baccaglini. Anche gli indagati agli arresti domiciliari seguono la linea del sindaco di Abano, Luca Claudio, detenuto nella casa circondariale di strada Due Palazzi. Si dichiarano estranei alle accuse contenute nella voluminosa ordinanza di custodia cautelare e vogliono preparare una sostanziosa difesa.
Ieri mattina gli interrogatori di garanzia, davanti al giudice delle indagini preliminari, Margherita Brunello, sono durati solo il tempo necessario di prendere le generalità degli indagati. Per primo è arrivato a palazzo di Giustizia l’ex sindaco di Montegrotto, Massimo Bordin. L’ex primo cittadino è agli arresti domiciliari a Veggiano e ha avuto il permesso di arrivare a Padova con la propria auto. Era accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Ferdinando Bonon. Tutte le accuse che il pubblico ministero Baccaglini rivolge a Bordin sono legate ai fatti che vengono contestati anche a Luca Claudio. E riguardano gli appalti del Comune di Montegrotto. Anche Bordin ha respinto le accuse. Ha detto che si farà interrogare dal pubblico ministero dopo che avrà preso visione delle migliaia di atti in base ai quali viene accusato di concussione, induzione indebita a dare utilità e corruzione.
Dopo dell’ex sindaco di Montegrotto è stata la volta di Massimo Trevisan, difeso dagli avvocati Sergio Dal Pra e Alessandro Baldina. Secondo l’accusa, Trevisan era il prestanome di Luca Claudio dal quale avrebbe percepito uno “stipendio” per il suo lavoro. Gli interrogatori di garanzia ieri si sono conclusi con l’imprenditore Luciano Pistorello, legale rappresentante della Pistorello spa di Abano, assistito dagli avvocati Davide Druda e Alberto Berardi. Domani sarà la volta di Saverio Guerrato, amministratore della Guerrato Costruzioni di Rovigo, assistito dall’avvocato Fabio Pinelli. Il suo interrogatorio è stato rinviato a causa di un impedimento del difensore in Corte d’appello a Venezia.
Il più atteso era l’interrogatorio dell’ex sindaco di Montegrotto. Anche Bordin, però, ha seguito la linea di Claudio. Gli appalti di Montegrotto negli anni in cui è stato sindaco Claudio seguito poi da Bordin. Secondo il pubblico ministero Baccaglini, Claudio e il suo “braccio destro” Bordin hanno gestito la “Tangentopoli delle terme”. Perché avrebbero intascato il dieci per cento su ogni appalto. Sono sette gli imprenditori che dicono di aver pagato. Ma il primo ad aver rivelato la presunta Tangentopoli e’ stato l’ex assessore all’arredo urbano di Montegrotto, Ivano Marcolongo. L’ex assessore, uscito di scena con un patteggiamento a un anno e cinque mesi di reclusone con la sospensione della pena, era stato arrestato nell’aprile dello scorso anno dagli investigatori della guardia di finanza dopo che aveva intascato una “mazzetta” di mille euro da un artigiano. Era stato lo stesso artigiano a dire agli investigatori che doveva pagare per poter lavorare con il Comune di Montegrotto. E la sera del 13 aprile 2015 gli uomini delle fiamme gialle hanno bloccato Marcolongo e in tasca aveva i mille euro, le cui banconote erano state fotocopiate prima che gli venissero consegnate. Quella stessa notte l’arrestato ha raccontato al pubblico ministero Baccaglini della “Tangentopoli delle terme”. Il cosiddetto “affare” del dieci per cento sugli appalti, che sarebbe stato ideato da Luca Claudio, portato avanti da Bordin a Montegrotto, ed esteso ad Abano dopo che Claudio era diventato sindaco. Ebbene, i mille euro intascati da Marcolongo dovevano finire ai due sindaci. La prima parte dell’ordinanza di custodia cautelare del giudice Margherita Brunello è incentrata sulle dichiarazione dell’ex assessore di Montegrotto. Sono 3.800 gli atti del fascicolo giudiziario con gli appalti gestiti da Claudio e da Bordin. E le indagini non sono ancora concluse. Proprio in questi giorni gli investigatori della guardia di finanza stanno indagando su altri presunti “collaboratori” dei due sindaci.

Appello di albergatori e Ascom: «Ora i fondi per il turismo»
Calvello si dimette dalla maggioranza, Barolo rinuncia. Entra Martina Pillon
Brano rap contro “Lc”: 1200 visualizzazioni

(Alessandro Mantovani)
ll commissario Pasquale Aversa ha reso nota la data del primo consiglio comunale, fissato per il 5 luglio alle 17 al teatro polivalente. Domani, intanto, tornerà nel municipio aponense. Lui stesso aveva anticipato che la riunione d’insediamento del parlamentino comunale si sarebbe svolta la prossima settimana. A sorpresa, dell’assemblea consiliare non farà parte Claudio Calvello, eletto nella lista “Luca Claudio sindaco”, che si è dimesso nel tardo pomeriggio di ieri. Al suo posto non siederà il primo dei non eletti, Mauro Barolo, che ha rinunciato alla carica. Il seggio sarà occupato da Martina Pillon.
Con l’arrivo lunedì del commissario, il piano nobile del municipio di Abano, apparso da mercoledì scorso un “luogo di fantasmi” per l’assenza dell’intero staff del sindaco eletto Luca Claudio, conseguente all’arresto del primo cittadino, è tornato ad animarsi.
Tra i primi intenzionati a salutare e ad augurare buon lavoro all’alto funzionario, il presidente di Federalberghi Emanuele Boaretto, e il presidente dell’Ascom Michele Ghiraldo.
Tra i tanti, un tema è considerato prioritario dalle due categorie economiche: perfezionare al più presto la costituzione dell’Ogd (Organizzazione di gestione della destinazione), il tavolo pubblico-privato che, sulla base di un piano strategico della promozione, può concorrere all’assegnazione dei fondi regionali per il turismo. Strategico per il settore alberghiero delle terme euganee soprattutto il bando che, a settembre, ripartirà 30 milioni di euro per la ricettività degli hotel.
La prima amministrazione Claudio, dopo essere stata criticata per aver perso due anni, a ridosso delle elezioni aveva approvato il protocollo d’intesa dell’Odg: devono siglarlo 13 soggetti perché possa essere trasmesso alla Regione, a cui poi spetta riconoscerlo con una delibera di giunta. Una corsa contro il tempo, che i rappresentati delle categorie economiche voglio discutere con il commissario.
«Bisogna tenere distinti il piano giudiziario, che farà il suo corso, e quello politico. Un atto procedimentale come un’informazione di garanzia, o un provvedimento come una misura cautelare, non comportano la necessità delle dimissioni per chi ne sia destinatario. Le elezioni hanno democraticamente e legittimamente eletto sindaco e consiglieri comunali. L’espressione della sovranità popolare, ha ragione il Prefetto, deve essere preservata» ha detto a proposito delle richieste di dimissioni di consiglieri e sindaco espresse dalle opposizioni, Aldo Francisci, presidente della civica “Con la gente per la gente” che sostiene il sindaco Claudio.
Intanto su YouTube oltre 1200 visualizzazioni per il brano “Via da qui” di Deliri Click, gruppo hip hop padovano composto da Defa, Iena e Croma:. “Lc, lc. Se sei quell’Lc via da qui, via da qui” ripete il brano pubblicato sui social il 23 giugno. Ad un commento critico postato su facebook, Deliri Click ha risposto: «La nostra non è un’intimidazione, è una traccia satirica per riderci un po’ su e far riflettere sul nostro punto di vista, non attacchiamo nessuno».

gazzettino
29 giugno 2016