Gazzettino tangenti alle terme
Inviato: lun giu 27, 2016 4:39 pm
Tangenti alle Terme (Il Gazzettino 27 giugno 2016)
Claudio prende appunti in cella
(Lino Lava)
Oggi il gip in carcere per interrogare il sindaco di Abano, che studia l’ordinanza di custodia cautelare
La “Tangentopoli delle terme” adesso entra nel vivo. Oggi il giudice delle indagini preliminari Margherita Brunello, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, si recherà nella casa circondariale di strada Due Palazzi ad interrogare il sindaco di Abano, Luca Claudio.
Il primo cittadino del capoluogo termale, difeso dall’avvocato Ferdinando Bonon, potrebbe iniziare a respingere le accuse che lo hanno portato in carcere quattro giorni dopo la sua rielezione. Domani iniziano gli interrogatori di garanzia degli altri quattro indagati che sono agli arresti domiciliari. Saranno condotti a palazzo di Giustizia l’ex sindaco di Montegrotto, Massimo Bordin, pure difeso dall’avvocato Bonon, il presunto prestanome di Claudio, Massimo Trevisan, difeso dagli avvocati Sergio Dal Pra e Alessandro Baldina, il legale rappresentante della Pistorello spa di Abano, Luciano Pistorello, difeso dai legali Davide Druda e Alberto Berardi, e Saverio Guerrato, amministratore della Guerrato costruzioni di Rovigo, difeso dall’avvocato Fabio Pinelli.
Concussione, induzione indebita a dare utilità e corruzione. Sono queste le accuse che hanno portato in carcere Luca Claudio. Nell’ordinanza di custodia cautelare al sindaco di Abano vengono contestati diciotto capi d’accusa, a partire da quando era sindaco di Montegrotto. Come si difenderà Claudio? Probabilmente oggi si limiterà a respingere le accuse, e basta. L’avvocato Bonon ha chiesto tutti gli atti del fascicolo che il pubblico ministero, Federica Baccaglini, ha trasmesso al giudice delle indagini preliminari. Sono 3.800 atti d’accusa che verranno consegnati questa mattina al difensore. Quindi, oggi Claudio respingerà le accuse. Ma la vera difesa avverrà nelle prossime settimane davanti al sostituto procuratore Baccaglini.
Il sindaco di Abano è detenuto in una piccola cella singola della casa circondariale. Da giovedì pomeriggio sta studiando l’ordinanza di custodia cautelare e prende continui appunti.
Sono sette gli imprenditori che accusano di concussione e di corruzione il primo cittadino. Fatti che risalirebbero anche ai tempi in cui Claudio era sindaco di Montegrotto. Per gli inquirenti Claudio e il suo braccio destro Bordin avrebbero preteso il 10 per cento sugli appalti, sia a Montegrotto, sia a Abano. Le indagini hanno avuto una svolta decisiva nell’aprile dello scorso anno, quando gli investigatori della guardia di finanza hanno arrestato Ivano Marcolongo, all’epoca assessore all’arredo urbano del Comune di Montegrotto, dopo che aveva intascato una “mazzetta” da mille euro da un piccolo artigiano.
La stessa notte dell’arresto Marcolongo rivelò agli inquirenti la presunta “Tangentopoli delle terme”. Disse che incassava i soldi anche per Bordin e per Claudio, il presunto ideatore della tangente del dieci per cento. Oltre un anno di indagini e di perquisizioni, fino a giovedì mattina, quando all’alba i finanzieri hanno compiuto il blitz, iniziato con l’arresto del sindaco di Abano. Prima di essere condotto in carcere, Luca Claudio ha chiesto di poter nominare il vicesindaco e gli assessori della sua Giunta. Non gli è stato concesso. E ad Abano adesso arriverà un commissario della Prefettura.
«Che imbarazzo per il paese» «No, spero che torni presto»
Le sensazioni dei cittadini attraverso i bar. E sono molti ora a chiedersi se si farà la “Notte rosa”
(Alessandro Mantovani)
Dall’imbarazzo alla speranza di un ritorno in tempi stretti del sindaco Luca Claudio. Questo l’uomore registrato dai titolari di bar di Abano, parlando con i clienti, da quando, mercoledì scorso, il primo cittadino è stato condotto nel carcere Due Palazzi dalla Guardia di finanza.
È il quadro di una città divisa, quasi la stessa “fotografata” dal voto nel ballottaggio di domenica 19 giugno, con il 52% dei cittadini andati a votare che ha scelto la rielezione di Claudio, e un 47% che avrebbe voluto il cambiamento rappresentato da Monica Lazzaretto.
«È imbarazzante per tutti – afferma Piero, titolare del City Bar, locale proprio all’ingresso dell’isola pedonale e prospiciente l’arazzo stradale progettato dall’architetto Leila Chalati, ultimo intervento realizzato dall’amministrazione Claudio prima del ballottaggio – Ho appena finito di parlare con dei clienti, e con degli operatori come noi, della situazione del sindaco. Da mercoledì è stato l’argomento del giorno, che poi porta a parlare anche di altre cose: i soldi spesi, gli arazzi stradali spuntati dalla sera alla mattina senza che se ne sapesse niente».
Pochi passi più in la, in una zona pedonale di metà pomeriggio estivo ancora poco frequentata, c’è il nuovo Caffè Teatro, ex Green Bar, aperto da un mese in via Montirone. «È chiarissimo che tutti quelli che hanno votato Luca Claudio vogliono che ritorni – testimonia la titolare Silvia – Leggeranno anche i giornali ma sembra che non conti quello che c’è scritto in questi giorni. Poi tanti, noi per primi, si chiedono se ci sarà la “Notte rosa”, che secondo me dovrebbe svolgersi, chiunque sia a governare Abano».
Qualche esercente non vuole parlare, neanche se si tratta di descrivere il pensiero dei propri clienti sullo scandalo che ha investito le terme. «Tutti leggono i giornali e ciascuno ha il proprio pensiero – afferma Lorenzina, titolare del bar La Fiesta di Via Vespucci – per quello che posso dire il sindaco Claudio è una persona gioviale. Quando è venuto qui salutava, era sempre sorridente».
Claudio prende appunti in cella
(Lino Lava)
Oggi il gip in carcere per interrogare il sindaco di Abano, che studia l’ordinanza di custodia cautelare
La “Tangentopoli delle terme” adesso entra nel vivo. Oggi il giudice delle indagini preliminari Margherita Brunello, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, si recherà nella casa circondariale di strada Due Palazzi ad interrogare il sindaco di Abano, Luca Claudio.
Il primo cittadino del capoluogo termale, difeso dall’avvocato Ferdinando Bonon, potrebbe iniziare a respingere le accuse che lo hanno portato in carcere quattro giorni dopo la sua rielezione. Domani iniziano gli interrogatori di garanzia degli altri quattro indagati che sono agli arresti domiciliari. Saranno condotti a palazzo di Giustizia l’ex sindaco di Montegrotto, Massimo Bordin, pure difeso dall’avvocato Bonon, il presunto prestanome di Claudio, Massimo Trevisan, difeso dagli avvocati Sergio Dal Pra e Alessandro Baldina, il legale rappresentante della Pistorello spa di Abano, Luciano Pistorello, difeso dai legali Davide Druda e Alberto Berardi, e Saverio Guerrato, amministratore della Guerrato costruzioni di Rovigo, difeso dall’avvocato Fabio Pinelli.
Concussione, induzione indebita a dare utilità e corruzione. Sono queste le accuse che hanno portato in carcere Luca Claudio. Nell’ordinanza di custodia cautelare al sindaco di Abano vengono contestati diciotto capi d’accusa, a partire da quando era sindaco di Montegrotto. Come si difenderà Claudio? Probabilmente oggi si limiterà a respingere le accuse, e basta. L’avvocato Bonon ha chiesto tutti gli atti del fascicolo che il pubblico ministero, Federica Baccaglini, ha trasmesso al giudice delle indagini preliminari. Sono 3.800 atti d’accusa che verranno consegnati questa mattina al difensore. Quindi, oggi Claudio respingerà le accuse. Ma la vera difesa avverrà nelle prossime settimane davanti al sostituto procuratore Baccaglini.
Il sindaco di Abano è detenuto in una piccola cella singola della casa circondariale. Da giovedì pomeriggio sta studiando l’ordinanza di custodia cautelare e prende continui appunti.
Sono sette gli imprenditori che accusano di concussione e di corruzione il primo cittadino. Fatti che risalirebbero anche ai tempi in cui Claudio era sindaco di Montegrotto. Per gli inquirenti Claudio e il suo braccio destro Bordin avrebbero preteso il 10 per cento sugli appalti, sia a Montegrotto, sia a Abano. Le indagini hanno avuto una svolta decisiva nell’aprile dello scorso anno, quando gli investigatori della guardia di finanza hanno arrestato Ivano Marcolongo, all’epoca assessore all’arredo urbano del Comune di Montegrotto, dopo che aveva intascato una “mazzetta” da mille euro da un piccolo artigiano.
La stessa notte dell’arresto Marcolongo rivelò agli inquirenti la presunta “Tangentopoli delle terme”. Disse che incassava i soldi anche per Bordin e per Claudio, il presunto ideatore della tangente del dieci per cento. Oltre un anno di indagini e di perquisizioni, fino a giovedì mattina, quando all’alba i finanzieri hanno compiuto il blitz, iniziato con l’arresto del sindaco di Abano. Prima di essere condotto in carcere, Luca Claudio ha chiesto di poter nominare il vicesindaco e gli assessori della sua Giunta. Non gli è stato concesso. E ad Abano adesso arriverà un commissario della Prefettura.
«Che imbarazzo per il paese» «No, spero che torni presto»
Le sensazioni dei cittadini attraverso i bar. E sono molti ora a chiedersi se si farà la “Notte rosa”
(Alessandro Mantovani)
Dall’imbarazzo alla speranza di un ritorno in tempi stretti del sindaco Luca Claudio. Questo l’uomore registrato dai titolari di bar di Abano, parlando con i clienti, da quando, mercoledì scorso, il primo cittadino è stato condotto nel carcere Due Palazzi dalla Guardia di finanza.
È il quadro di una città divisa, quasi la stessa “fotografata” dal voto nel ballottaggio di domenica 19 giugno, con il 52% dei cittadini andati a votare che ha scelto la rielezione di Claudio, e un 47% che avrebbe voluto il cambiamento rappresentato da Monica Lazzaretto.
«È imbarazzante per tutti – afferma Piero, titolare del City Bar, locale proprio all’ingresso dell’isola pedonale e prospiciente l’arazzo stradale progettato dall’architetto Leila Chalati, ultimo intervento realizzato dall’amministrazione Claudio prima del ballottaggio – Ho appena finito di parlare con dei clienti, e con degli operatori come noi, della situazione del sindaco. Da mercoledì è stato l’argomento del giorno, che poi porta a parlare anche di altre cose: i soldi spesi, gli arazzi stradali spuntati dalla sera alla mattina senza che se ne sapesse niente».
Pochi passi più in la, in una zona pedonale di metà pomeriggio estivo ancora poco frequentata, c’è il nuovo Caffè Teatro, ex Green Bar, aperto da un mese in via Montirone. «È chiarissimo che tutti quelli che hanno votato Luca Claudio vogliono che ritorni – testimonia la titolare Silvia – Leggeranno anche i giornali ma sembra che non conti quello che c’è scritto in questi giorni. Poi tanti, noi per primi, si chiedono se ci sarà la “Notte rosa”, che secondo me dovrebbe svolgersi, chiunque sia a governare Abano».
Qualche esercente non vuole parlare, neanche se si tratta di descrivere il pensiero dei propri clienti sullo scandalo che ha investito le terme. «Tutti leggono i giornali e ciascuno ha il proprio pensiero – afferma Lorenzina, titolare del bar La Fiesta di Via Vespucci – per quello che posso dire il sindaco Claudio è una persona gioviale. Quando è venuto qui salutava, era sempre sorridente».