F.A.I. referendum 17 aprile stop trivelle
Inviato: mer apr 06, 2016 9:45 pm
17 aprile 2016 Referendum sulle trivellazioni in mare
VAI A VOTARE E VOTA SÍ
Trivellare il mare non è strategico, non è conveniente e non è sostenibile
Non è strategico perché non è prioritario per l’Italia investire nelle energie fossili. L’Italia del futuro dovrà saper integrare risorse diverse, promuovendo ricerca e sviluppo delle fonti energetiche alternative e incentivando risparmio ed efficienza energetica a partire dal comportamento e dal consumo dei cittadini e dello Stato.
Non è conveniente perché con il valore del petrolio, che è ai minimi storici, non è più vantaggioso estrarre e vendere petrolio soprattutto in Italia dove i giacimenti sono esigui e il petrolio di scarsa qualità. Se infatti estraessimo tutto il petrolio presente nei giacimenti in mare potremmo coprire 10 settimane nei nostri consumi annui
Non è sostenibile perché le trivellazioni entro le 12 miglia comportano un grande impatto sull’ecosistema marino e sul paesaggio costiero. Sarebbe importantissimo poter disporre di un piano che consenta di mappare le aree più rilevanti e più delicate da escludere da un’attività così invasiva.
VOTA CON CONSAPEVOLEZZA
A metà febbraio è stata fissata la data del 17 aprile per la consultazione popolare: troppo poco in anticipo per poter informare correttamente gli italiani sulla data elettorale e sul significato del quesito, come insegnano i passati referendum in cui non si è raggiunto il quorum. Scegli di votare con consapevolezza, leggi gli approfondimenti qui di seguito:
1) Quando è valido un referendum?
Il referendum è valido se viene raggiunto il quorum, questo si verifica quando alla votazione partecipano la maggioranza dei cittadini aventi diritto, cioè tutti quelli che sono chiamati ad eleggere la Camera dei Deputati. Affinché la norma oggetto del referendum venga abrogata si deve raggiungere la maggioranza delle preferenze per il Sì.
2) Che cosa succede se vince il SÍ al referendum?
Se viene raggiunto il quorum e la maggioranza dei votanti ha scelto il SÍ, gli impianti ad oggi operativi entro le dodici miglia dovranno, alla scadenza della concessione, interrompere la propria attività. Verrà infatti abrogato un articolo delle “Norme in materia ambientale” che prevede la proroga per tutta la durata di vita utile del giacimento delle concessioni per le attività di ricerca e di produzione di idrocarburi liquidi e gassosi, rilasciate entro le 12 miglia dalla costa e dalle aree marine protette.
3) Cosa succede se non si raggiunge il quorum o se vincono i NO?
Se non viene raggiunto il quorum o se la maggioranza dei votanti sceglie il NO, le piattaforme marine operanti all’interno delle 12 miglia marine potranno proseguire l’attività di estrazione fino a che i giacimenti non saranno esauriti.
DIFFONDI LA VOCE
Aiutaci a sensibilizzare quanti più cittadini possibile in vista del 17 aprile: spargi la voce diffondendo il volantino e seguici sui social con l’hashtag #StopTrivelle.
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Trivellare il mare non è strategico, non è conveniente e non è sostenibile
Non è strategico perché non è prioritario per l’Italia investire nelle energie fossili. L’Italia del futuro dovrà saper integrare risorse diverse, promuovendo ricerca e sviluppo delle fonti energetiche alternative e incentivando risparmio ed efficienza energetica a partire dal comportamento e dal consumo dei cittadini e dello Stato.
Non è conveniente perché con il valore del petrolio, che è ai minimi storici, non è più vantaggioso estrarre e vendere petrolio soprattutto in Italia dove i giacimenti sono esigui e il petrolio di scarsa qualità. Se infatti estraessimo tutto il petrolio presente nei giacimenti in mare potremmo coprire 10 settimane nei nostri consumi annui
Non è sostenibile perché le trivellazioni entro le 12 miglia comportano un grande impatto sull’ecosistema marino e sul paesaggio costiero. Sarebbe importantissimo poter disporre di un piano che consenta di mappare le aree più rilevanti e più delicate da escludere da un’attività così invasiva.
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A metà febbraio è stata fissata la data del 17 aprile per la consultazione popolare: troppo poco in anticipo per poter informare correttamente gli italiani sulla data elettorale e sul significato del quesito, come insegnano i passati referendum in cui non si è raggiunto il quorum. Scegli di votare con consapevolezza, leggi gli approfondimenti qui di seguito:
1) Quando è valido un referendum?
Il referendum è valido se viene raggiunto il quorum, questo si verifica quando alla votazione partecipano la maggioranza dei cittadini aventi diritto, cioè tutti quelli che sono chiamati ad eleggere la Camera dei Deputati. Affinché la norma oggetto del referendum venga abrogata si deve raggiungere la maggioranza delle preferenze per il Sì.
2) Che cosa succede se vince il SÍ al referendum?
Se viene raggiunto il quorum e la maggioranza dei votanti ha scelto il SÍ, gli impianti ad oggi operativi entro le dodici miglia dovranno, alla scadenza della concessione, interrompere la propria attività. Verrà infatti abrogato un articolo delle “Norme in materia ambientale” che prevede la proroga per tutta la durata di vita utile del giacimento delle concessioni per le attività di ricerca e di produzione di idrocarburi liquidi e gassosi, rilasciate entro le 12 miglia dalla costa e dalle aree marine protette.
3) Cosa succede se non si raggiunge il quorum o se vincono i NO?
Se non viene raggiunto il quorum o se la maggioranza dei votanti sceglie il NO, le piattaforme marine operanti all’interno delle 12 miglia marine potranno proseguire l’attività di estrazione fino a che i giacimenti non saranno esauriti.
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