Allarme Istat sugli adolescenti: sono raddoppiati gli insoddisfatti “della propria vita”
Presentato il rapporto Bes: aumentano i divari, dalla speranza di vita alla spesa in cultura. Per una famiglia su tre peggiora la situazione economica
21 Aprile 2022
«Il quadro di insieme è composito, ed è ancora adombrato dalla pandemia». Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, nella presentazione del rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) non usa mezzi termini. D’altra parte i dati mostrano come il conto pagato al Covid non è stato ancora saldato completamente. Soprattutto in termini di benessere. Lo dimostrano il crollo degli occupati nelle attività culturali, così come il crescente numero di giovani insoddisfatti della vita.
«Molti divari si sono mantenuti - si legge nel rapporto - o addirittura allargati: dalla speranza di vita alla nascita, che recupera in buona parte al Nord nel 2021 ma diminuisce ancora nel Mezzogiorno, alla mortalità evitabile, che resta più elevata in molte regioni del Sud; dalla spesa dei comuni per la cultura, per la quale il divario è nettamente a vantaggio del Centro-nord, all’impatto degli incendi boschivi e dell'abusivismo».
Lavoro
«L’occupazione culturale e creativa è stata colpita dalla crisi da COVID-19 già nel 2020, e – secondo il rapporto – non mostra segni di ripresa nel 2021». Alla fine del secondo anno di crisi pandemica gli occupati del settore sono 55mila in meno, con una perdita relativa del -6,7% tra il 2019 e il 2021, più che doppia rispetto alla contrazione del complesso degli occupati (-2,4%). Con le restrizioni ai luoghi della cultura per contrastare la pandemia, la partecipazione culturale fuori casa nei 12 mesi precedenti l'intervista, tra il 2019 e il 2020, passa dal 35,1% al 29,8%, e tra il 2020 e il 2021 crolla all'8,3%.
In generale, la pandemia ha comportato un peggioramento dei livelli occupazionali del nostro Paese e un ulteriore aumento della distanza con la media Ue27. Nello specifico, nel secondo trimestre del 2020 il tasso di occupazione 20-64 anni ha un brusco calo: in media europea -1,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma in Italia si arriva a -3 punti percentuali e, ancor di più, in Spagna (-4,5 punti percentuali). La Ue27 torna ai livelli occupazionali pre-pandemia (ultimo trimestre 2019) nel secondo trimestre 2021, mentre in Italia ciò avviene nel quarto trimestre.
Smart working
Nel 2021 prosegue il ricorso al lavoro da casa come strumento per proseguire le attività produttive contenendo i rischi per la salute pubblica. La quota di occupati che hanno lavorato da casa almeno un giorno a settimana, che era pari al 4,8% nel 2019, passa dal 13,8% nel 2020, al 14,8%. Questa modalità di lavoro coinvolge soprattutto le donne (17,3% rispetto al 13% degli uomini), gli occupati del Centro e del Nord (rispettivamente 17,7% e 15,9% in confronto al 10,5% nel Mezzogiorno) e quelli con un titolo di studio elevato che sperimentano il lavoro da casa in più di un caso su tre.
Povertà
Il totale dei minori in povertà assoluta nel 2021 è pari a 1 milione e 384mila: l'incidenza si conferma elevata, al 14,2%, stabile rispetto al 2020, ma maggiore di quasi tre punti percentuali rispetto al 2019, quando era pari all’11,4%.
Giovani depressi
È raddoppiata la percentuale di adolescenti insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale: erano nel 2019 il 3,2% del totale, 6,2% nel 2021. «Si tratta di circa 220mila ragazzi tra i 14 e i 19 anni che si dichiarano insoddisfatti della propria vita e si trovano, allo stesso tempo, in una condizione di scarso benessere psicologico. D’altra parte, gli stessi fenomeni di bullismo, violenza e vandalismo a opera di giovanissimi, che negli ultimi mesi hanno occupato le cronache, sono manifestazioni estreme di una sofferenza e di una irrequietezza diffuse e forse non transitorie» spiega Blangiardo. In questo stesso gruppo di età, la sedentarietà è passata dal 18,6 al 20,9%. E tra i ragazzi di 14-17 anni, sono state osservate quote elevate di consumatori di alcol a rischio (23,6%). È diminuita «in modo tangibile» anche la soddisfazione per le relazioni con gli amici.
Clima
«Sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici in termini di temperature e precipitazioni». Nel 2021 le temperature minime e massime risultano maggiori rispetto alla media climatica del 1981-2010. L'intensità dei giorni di caldo negli anni 2011-2021 risulta sempre maggiore rispetto alla mediana del periodo di riferimento in tutte le ripartizioni. Nel 2021 i giorni di caldo risultano assenti nel Nord, stazionari al Centro (+18 giorni) e mostrano scarti positivi maggiori nel Sud (25 giorni) e nelle Isole per 13 giorni. Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, segnala nel 2020 una «riduzione delle emissioni di CO2 conseguente alle prolungate chiusure di attività economiche e l'attenuarsi dell'inquinamento da PM2,5, che rimane, tuttavia, elevato e senza miglioramenti apprezzabili». Le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti (o gas effetto serra) generate dalle attività economiche e dalle famiglie, raggiungendo il valore di 6,6 tonnellate di CO2 equivalente per abitante nel 2020, per effetto delle restrizioni imposte nel periodo del lockdown. Continua così la flessione iniziata nel 2008, anno in cui le tonnellate pro capite emesse erano 9,8.