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Effetto Kamala per noi donne

MessaggioInviato: gio gen 21, 2021 4:23 pm
da lidia.pege
Effetto Kamala per noi donne
linda laura sabbadini
21 Gennaio 2021 La Stampa


Una festa di colori, una festa da tempo attesa dalla maggioranza degli americani. Un inno alla democrazia che trionfa sulla violenza ed il terrorismo interno, che solo due settimane fa avevano spaventato e angosciato tutti coloro che nel mondo credono nella libertà e nella democrazia.

Un segnale bellissimo per tutte le donne, americane e non, Kamala Harris giura come prima vice presidente della Nazione più potente del mondo. Forte, fiera, entusiasta, ma anche dolcissima, dispensa, rigidamente in mascherina, baci e abbracci, come solo sanno fare le donne, rompendo tutti gli schemi. È una delle tante donne colorate di questa festa, la festa che vuole celebrare l’unità del Paese, dopo anni di ripetute lacerazioni. Viola, celeste, giallo, rosa, rosso tutti i colori dell’arcobaleno negli abiti femminili e una grande compattezza di intenti. Pace ed umanità, simbolizzate dalla colomba dorata sul petto di Lady Gaga che canta magistralmente l’inno nazionale americano, unità, come declama Amanda Gorman, poetessa ventenne femminista e attivista dei diritti degli afroamericani, con uno splendido cerchietto rosso, amore contro l’odio che avanza. «La vittoria non sarà nella lama che ci divide ma nel ponte che ci porterà oltre le sfide» . Una grande emozione, mi sono commossa.

Chi non avesse visto la cerimonia la cerchi, ne vale la pena, si respira aria di riscossa democratica, aria di riscatto femminile, fa bene all’anima di chi crede nei valori di libertà e giustizia. La giovane poetessa afroamericana che recita la sua bellissima poesia, pochi giorni fa aveva dichiarato al New York Times di avere intenzione di presentarsi alle elezione a presidente degli Stati Uniti nel 2036. Sognare in grande, da parte di una ventenne afroamericana è il segnale più bello della riscossa e della libertà femminile e della rinascita dell’«american dream». Così come lo è riconoscere il contributo delle altre donne, che per decenni hanno combattuto per i diritti.

Quello che Kamala Harris richiama sempre: «Io sono qui oggi grazie alle donne che hanno combattuto prima di me, io sto sulle loro spalle» . Come a dire che se non ci fossero state, non ce l’avrebbe potuta fare. Un segnale bellissimo, simbolico di solidarietà femminile, di riconoscimento delle altre, un segnale forte di sorellanza. Ed è molto bello il richiamarsi spesso a sua madre, che, arrivata dall’India, mai si sarebbe aspettata un risultato del genere per sua figlia. Lei è oggi quello che è anche per il coraggio e gli insegnamenti di sua madre, e lo rivendica con grande orgoglio.

Sì, mi piace Kamala Harris, perché credo che potrà fortemente contribuire alla battaglia per l’uguaglianza di genere in tutto il mondo. Il grande appello all’unità del Paese lanciato da Joe Biden e Kamala Harris è una chiamata alla mobilitazione contro la crisi sanitaria, economica, sociale e della democrazia. È un appello appassionato. Il Paese è molto diviso, la crisi profonda. Non sarà facile ricostruire la coesione. E ci sarà bisogno di tutte le energie vitali per sconfiggere l’odio. Le donne possono essere il ponte che serve, quel ponte che con gesti sinuosi e tanta grazia disegnava nell’aria la poetessa californiana.