i sintomatici sono più contagiosi nei primi cinque giorni
Inviato: lun nov 23, 2020 8:30 pm
Covid, i sintomatici sono più contagiosi nei primi cinque giorni. E dopo il nono non infettano più
Salute > Focus
Lunedì 23 Novembre 2020 di Simone Pierini
I pazienti Covid-19 sono molto più contagiosi nei primi cinque giorni di sintomi, mentre molto difficilmente restano infettivi oltre il nono. Lo afferma uno studio britannico pubblicato su Lancet Microbe, basato su una revisione di 79 ricerche precedenti.
Secondo l'analisi, che non considera i pazienti asintomatici, i ricercatori sono stati in grado di identificare virus in grado di riprodursi fino a nove giorni dopo l'inizio dell'infezione, con un picco entro il quinto giorno, mentre frammenti inattivi dell'Rna virale sono ancora presenti nel naso o nella gola fino a 17 giorni dopo l'inizio dei sintomi, un segno che la grande maggioranza dei pazienti probabilmente non è più infettiva.
«Questo conferma che i pazienti sono molto più infettivi all'inizio della malattia, come confermano anche gli studi sul contact tracing», spiega alla Bbc Muge Cevik, dell'University of St Andrews. «Bisogna supportare le persone per essere sicuri che siano isolate appena hanno i sintomi, anche se lievi - afferma -. Nel momento in cui si ottiene il risultato del tampone potrebbero aver addirittura superato la fase più infettiva».
LE DISPOSIZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).
Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).
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Lunedì 23 Novembre 2020 di Simone Pierini
I pazienti Covid-19 sono molto più contagiosi nei primi cinque giorni di sintomi, mentre molto difficilmente restano infettivi oltre il nono. Lo afferma uno studio britannico pubblicato su Lancet Microbe, basato su una revisione di 79 ricerche precedenti.
Secondo l'analisi, che non considera i pazienti asintomatici, i ricercatori sono stati in grado di identificare virus in grado di riprodursi fino a nove giorni dopo l'inizio dell'infezione, con un picco entro il quinto giorno, mentre frammenti inattivi dell'Rna virale sono ancora presenti nel naso o nella gola fino a 17 giorni dopo l'inizio dei sintomi, un segno che la grande maggioranza dei pazienti probabilmente non è più infettiva.
«Questo conferma che i pazienti sono molto più infettivi all'inizio della malattia, come confermano anche gli studi sul contact tracing», spiega alla Bbc Muge Cevik, dell'University of St Andrews. «Bisogna supportare le persone per essere sicuri che siano isolate appena hanno i sintomi, anche se lievi - afferma -. Nel momento in cui si ottiene il risultato del tampone potrebbero aver addirittura superato la fase più infettiva».
LE DISPOSIZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).
Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).