Nuovo Dpcm Veneto zona gialla. Ecco cosa cambia
Inviato: ven nov 06, 2020 3:15 pm
Nuovo Dpcm Veneto zona gialla. Ecco cosa cambia
Resto del Carlino
Venezia, 4 novembre 2020 - "Il nostro modello ha tenuto". Questo il commento a caldo del governatore del Veneto Luca Zaia dopo aver visto entrare la sua regione nella maxi area gialla del Paese disegnata nel nuovo Dpcm e spiegata in diretta tv alle dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L'ordinanza firmata dal ministero della Salute che colloca le singole regioni nelle varie fasce di rischio è valida dal 6 novembre al 3 dicembre.
Il punto Zona gialla: si parte. Ecco cosa si può fare e cosa no
Le regioni in area gialla: criticità moderata
Nell'area gialla con criticità moderata, oltre il Veneto c'è anche Emilia Romagna. Marche, Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana e Umbria.
Luca Zaia: "Il nostro modello ha tenuto"
"La classificazione delle Regioni in diverse aree non deve scatenare una guerra tra poveri. Non è il caso di pensare adesso che ci siano primi della classe e sfortunati - ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia commentano le fasce del Dpcm -. Per quanto riguarda il Veneto, la nostra classificazione in area gialla dimostra che fino ad ora, ripeto fino ad ora, il sistema di gestione e il modello sanitario hanno tenuto".
"Ora la partita è nelle nostre mani"
"Per tutti noi - rileva Zaia - non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché il rischio che la situazione possa peggiorare è dietro l'angolo". Per evitare un cambio di area, aggiunge il Governatore del Veneto, "è necessario che ci impegniamo tutti con l'uso ossessivo della mascherina, con il distanziamento
evitando ogni possibile forma di assembramento, con l'igienizzazione costante delle mani. Sono sfide semplici da affrontare per ognuno di noi, ma che ci permetteranno di fare un grande lavoro di squadra". "Ora la partita è nelle nostre mani - prosegue Zaia -. La sanità ha bisogno di tutti noi, perché non possiamo correre il rischio di mandare in crisi gli ospedali. La sfida e il futuro della nostra comunità sono in mano a ognuno di noi. Forza veneti, pancia a terra e facciamo squadra".
Dpcm, zona gialla: ecco le regole nel Veneto
Coprifuoco dalle 22 alle 5: non si potrà uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o urgenza. Servirà l'autocertificazione.
Chiusi (dopo cinema e teatri) musei e mostre.
Nei giorni festivi e prefestivi centri commerciali chiusi (media e grande distribuzione) ad eccezione delle farmacie, generi alimentari, tabacchi ed edicole.
Bar e ristoranti chiusi dalle 18. Chiuse sale bingo e scommesse.
Scuola: didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori. Obbligo della mascherina per tutti (salvo i bimbi sotto i 6 anni di età).
Sui mezzi pubblici tasso riempimento non oltre il 50%.
Resta "fortemente raccomandato" di evitare tutti gli spostamenti non necessari.
E' sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni "a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica".
Resto del Carlino
Venezia, 4 novembre 2020 - "Il nostro modello ha tenuto". Questo il commento a caldo del governatore del Veneto Luca Zaia dopo aver visto entrare la sua regione nella maxi area gialla del Paese disegnata nel nuovo Dpcm e spiegata in diretta tv alle dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L'ordinanza firmata dal ministero della Salute che colloca le singole regioni nelle varie fasce di rischio è valida dal 6 novembre al 3 dicembre.
Il punto Zona gialla: si parte. Ecco cosa si può fare e cosa no
Le regioni in area gialla: criticità moderata
Nell'area gialla con criticità moderata, oltre il Veneto c'è anche Emilia Romagna. Marche, Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana e Umbria.
Luca Zaia: "Il nostro modello ha tenuto"
"La classificazione delle Regioni in diverse aree non deve scatenare una guerra tra poveri. Non è il caso di pensare adesso che ci siano primi della classe e sfortunati - ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia commentano le fasce del Dpcm -. Per quanto riguarda il Veneto, la nostra classificazione in area gialla dimostra che fino ad ora, ripeto fino ad ora, il sistema di gestione e il modello sanitario hanno tenuto".
"Ora la partita è nelle nostre mani"
"Per tutti noi - rileva Zaia - non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché il rischio che la situazione possa peggiorare è dietro l'angolo". Per evitare un cambio di area, aggiunge il Governatore del Veneto, "è necessario che ci impegniamo tutti con l'uso ossessivo della mascherina, con il distanziamento
evitando ogni possibile forma di assembramento, con l'igienizzazione costante delle mani. Sono sfide semplici da affrontare per ognuno di noi, ma che ci permetteranno di fare un grande lavoro di squadra". "Ora la partita è nelle nostre mani - prosegue Zaia -. La sanità ha bisogno di tutti noi, perché non possiamo correre il rischio di mandare in crisi gli ospedali. La sfida e il futuro della nostra comunità sono in mano a ognuno di noi. Forza veneti, pancia a terra e facciamo squadra".
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Coprifuoco dalle 22 alle 5: non si potrà uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o urgenza. Servirà l'autocertificazione.
Chiusi (dopo cinema e teatri) musei e mostre.
Nei giorni festivi e prefestivi centri commerciali chiusi (media e grande distribuzione) ad eccezione delle farmacie, generi alimentari, tabacchi ed edicole.
Bar e ristoranti chiusi dalle 18. Chiuse sale bingo e scommesse.
Scuola: didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori. Obbligo della mascherina per tutti (salvo i bimbi sotto i 6 anni di età).
Sui mezzi pubblici tasso riempimento non oltre il 50%.
Resta "fortemente raccomandato" di evitare tutti gli spostamenti non necessari.
E' sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni "a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica".