Istat L'economia irregolare 211 miliardi di euro è 12% PIL
Inviato: mer ott 14, 2020 4:43 pm
Istat. L'economia irregolare vale 211 miliardi di euro: è il 12% del Pil
Avvenire mercoledì 14 ottobre 2020
Tra sommerso e attività illegali si sfiora il 12% del Pil. In calo il lavoro nero, l'evasione si concentra nel settore del commercio, cresce il traffico di droga
Nel 2018 l'economia "non osservata", che comprende economia sommersa ed economia illegale, ha prodotto un giro d'affari di 211 miliardi di euro, con un peso dell'11,9% sul Pil. Rispetto al 2017, si è ridotta di circa 3 miliardi, confermando il trend degli ultimi anni dopo il picco raggiunto nel 2014 (13,0%). È quanto emerge dall'ultimo rapporto Istat in cuisi precisa che l'economia sommersa ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro e quella prodotta da attività illegali a circa 19 miliardi.
In diminuizione il lavoro nero: nel 2018 le unità di lavoro irregolari sono state 3 milioni 652 mila, in calo di 48 mila unità rispetto al 2017. L'incidenza del lavoro irregolare registra un calo diffuso in tutti i settori di attività economica ad eccezione dell'Agricoltura, dove si rileva un incremento di 0,4 punti percentuali (da 18,4% del 2017 al 18,8%). L'incidenza è più rilevante nel terziario (16,4%) e raggiunge livelli particolarmente elevati nel comparto dei servizi alle persone (46,9%) dove si concentra la domanda di prestazione lavorative non regolari da parte delle famiglie. Molto significativa risulta la presenza di lavoratori irregolari anche in Agricoltura (18,8%), nelle Costruzioni (17,3%) e nel Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (15,5%).
Circa l'80% del sommerso economico in Italia si genera nel terziario e oltre il 40% nel solo settore del commercio. L'istituto di statistica precisa che il sommerso si concentra per circa due terzi in tre settori: Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (40,3%), Altri servizi alle imprese (12,7%) e Altri servizi alle persone (12,0%).
Le attività illegali considerate nel sistema dei conti nazionali hanno generato un valore aggiunto di 19,2 miliardi di euro, pari all'1,1% del Pil; tale valore include l'indotto, ossia il valore dei beni e servizi utilizzati come input produttivi delle attività illegali. Rispetto al 2017, si è registrato un incremento dell'1,8%, pari a 342 milioni di euro, meno rilevante di quello dei due anni precedenti, quando l'economia illegale era aumentata di oltre 800 milioni l'anno. La crescita delle attività illegali è determinata per la quasi totalità dal traffico di stupefacenti. Per questa attività il valore aggiunto sale a 14,7 miliardi di euro nel 2018 (+0,3 miliardi rispetto al 2017), e la spesa per consumi si attesta a 16,2 miliardi di euro (+0,4 miliardi).
Avvenire mercoledì 14 ottobre 2020
Tra sommerso e attività illegali si sfiora il 12% del Pil. In calo il lavoro nero, l'evasione si concentra nel settore del commercio, cresce il traffico di droga
Nel 2018 l'economia "non osservata", che comprende economia sommersa ed economia illegale, ha prodotto un giro d'affari di 211 miliardi di euro, con un peso dell'11,9% sul Pil. Rispetto al 2017, si è ridotta di circa 3 miliardi, confermando il trend degli ultimi anni dopo il picco raggiunto nel 2014 (13,0%). È quanto emerge dall'ultimo rapporto Istat in cuisi precisa che l'economia sommersa ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro e quella prodotta da attività illegali a circa 19 miliardi.
In diminuizione il lavoro nero: nel 2018 le unità di lavoro irregolari sono state 3 milioni 652 mila, in calo di 48 mila unità rispetto al 2017. L'incidenza del lavoro irregolare registra un calo diffuso in tutti i settori di attività economica ad eccezione dell'Agricoltura, dove si rileva un incremento di 0,4 punti percentuali (da 18,4% del 2017 al 18,8%). L'incidenza è più rilevante nel terziario (16,4%) e raggiunge livelli particolarmente elevati nel comparto dei servizi alle persone (46,9%) dove si concentra la domanda di prestazione lavorative non regolari da parte delle famiglie. Molto significativa risulta la presenza di lavoratori irregolari anche in Agricoltura (18,8%), nelle Costruzioni (17,3%) e nel Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (15,5%).
Circa l'80% del sommerso economico in Italia si genera nel terziario e oltre il 40% nel solo settore del commercio. L'istituto di statistica precisa che il sommerso si concentra per circa due terzi in tre settori: Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (40,3%), Altri servizi alle imprese (12,7%) e Altri servizi alle persone (12,0%).
Le attività illegali considerate nel sistema dei conti nazionali hanno generato un valore aggiunto di 19,2 miliardi di euro, pari all'1,1% del Pil; tale valore include l'indotto, ossia il valore dei beni e servizi utilizzati come input produttivi delle attività illegali. Rispetto al 2017, si è registrato un incremento dell'1,8%, pari a 342 milioni di euro, meno rilevante di quello dei due anni precedenti, quando l'economia illegale era aumentata di oltre 800 milioni l'anno. La crescita delle attività illegali è determinata per la quasi totalità dal traffico di stupefacenti. Per questa attività il valore aggiunto sale a 14,7 miliardi di euro nel 2018 (+0,3 miliardi rispetto al 2017), e la spesa per consumi si attesta a 16,2 miliardi di euro (+0,4 miliardi).