Nicoletta Martinelli AVVENIRE Sabato 11 luglio 2020
Ogni anno in Italia almeno quattromila persone si tolgono la vita. Il Parlamento ora è pronto a muoversi. Dal numero verde per emergenze al codice identificativo al pronto soccorso,
Come per tradizione, prima la buona notizia: l’Italia è un Paese a basso rischio suicidio. Tuttavia – ed ecco quella cattiva – ogni anno almeno quattromila persone si tolgono la vita. Ma la notizia davvero pessima è che queste morti si sarebbero potute evitare con opportuni interventi di prevenzione. Le "Disposizioni per la prevenzione del suicidio e degli atti autolesionistici" – proposta di legge di iniziativa di un gruppo di deputati, primo firmatario Cristian Romaniello – mirano a colmare un vuoto legislativo, occupandosi di una materia fino a oggi trascurata. La proposta di legge stabilisce un piano di interventi articolato che si fa carico a tutto tondo dell’individuo con progetti suicidi. Tra gli obiettivi, l’individuazione precoce dei soggetti più a rischio e il loro inserimento in progetti dedicati, il miglioramento dei sistemi di intervento e la formazione del personale, la promozione della ricerca scientifica.
L’istituzione di un numero verde attivo 24 ore su 24 mira a intercettare chi è in cerca di aiuto: personale formato allo scopo fornirà un servizio di prima assistenza psicologica e, nei casi di urgenza, richiederà un intervento immediato alle strutture competenti. L’assunzione di personale qualificato – e la formazione di quello esistente – è prevista anche per le aziende ospedaliere e le aziende sanitarie locali «al fine di garantire l’intervento di tale personale 24 ore su 24 in caso di emergenza connessa a un tentativo di suicidio».
Interventi di ampio respiro sono messi in campo per la formazione e l’informazione dei comuni cittadini e dei professionisti di vari ambiti. La proposta di legge si prefigge di «promuovere l’educazione sanitaria della popolazione in materia di rischio relativo al suicidio». Educazione che comprende anche la realizzazione di campagne informative tese a disincentivare il possesso di armi.
Un’attenzione particolare è rivolta al personale scolastico: la proposta di legge contempla per gli insegnanti di ogni ordine e grado l’aggiornamento professionale sulla materia, prevede l’incentivazione di progetti dedicati all'argomento, la promozione dei momenti di confronto con particolare riferimento ai rischi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo. Spazio anche alla collaborazione con università, ospedali e centri di ricerca pubblici «al fine di predisporre unità didattiche atte ad approfondire la problematica ai tentativi di suicidio». Gli stessi soggetti saranno incentivati – così prevede la proposta di legge – alla «realizzazione di ricerche sulle cause del suicidio e sullo sviluppo di piani di intervento aggiornati e innovativi in materia di prevenzione del suicidio». L’ampio capitolo si conclude (al paragrafo "n") prevedendo «l’istituzione di borse di studio in materia di prevenzione del suicidio».
La proposta di legge stabilisce anche l’istituzione presso i servizi di pronto soccorso di un codice identificativo per registrare i tentativi di suicidio: un’identificazione che renderà possibile mettere in moto la macchina degli aiuti e della postvention, un programma di assistenza dedicato alla famiglia del suicida o dell’aspirante tale, alla sua rete di amici e contatti. Anche per evitare gesti emulativi, frequenti nella cerchia di chi si uccide.