nuove regole da seguire nell’Italia dopo il 4 maggio
Inviato: dom apr 26, 2020 2:54 pm
Dal lavoro alle vacanze fino ai trasporti: ecco le nuove regole da seguire nell’Italia che verrà dopo il 4 maggio
ILARIO LOMBARDO E Paolo Russo
26 Aprile 2020 Stampa
GLI SPOSTAMENTI. Sì a cene in casa con amici, parchi verso la riapertura
Il 4 maggio non sarà un “liberi tutti” ma la fine della quarantena com’è stata fino ad oggi sì. Tanto per cominciare si potrà tornare a uscire anche lontano da casa senza portarsi dietro l’autocertificazione, anche se il Comitato scientifico (Cts) è più prudente. Via libera anche alle cene a case di amici, ma con la raccomandazione di non essere mai in numero tale da non garantire il distanziamento. Ci si potrà muovere anche da un comune all’altro, ma senza varcare il confine della propria regione, salvo che per comprovati e inderogabili motivi di lavoro e di salute. In questo caso però occorrerà portarsi dietro il vecchio modulo di autocertificazione. I conviventi, che tali risultano essere dal documento di riconoscimento, potranno uscire anche tutti insieme. Fermo restando il divieto di creare assembramenti. Con amici e non conviventi si esce mantenendo il distanziamento, che potrebbe essere portato a un metro e mezzo. Bambini e anziani con disabilità potranno sempre essere accompagnati da un adulto. Probabile la riapertura dei parchi dove si potrà fare anche sport, ma sempre senza assembramenti e mantenendo la distanza di sicurezza. Anche a passeggio.
IL RIENTRO AL LAVORO. Turni diluiti in sette giorni, riunioni solo in telelavoro
Mascherine, guanti e misure di protezione, sanificazione degli ambienti di lavoro, privilegiare il più possibile lo smart working, postazioni distanziate in ufficio. Ma soprattutto turni di lavoro brevi e diluiti nell’arco di tutta la settimana per evitare assembramenti. Sono le regole auree da rispettare rientrando al lavoro. Anche se sugli orari di lavoro saranno i contratti aziendali a decidere. Sia gli uffici che le fabbriche dovranno essere sanificati periodicamente. Le riunioni, salvo motivi improrogabili e urgenti, si faranno in modalità remoto.
I termoscanner all’ingresso non saranno obbligatori, ma dove previsti accenderanno luce rossa a chi ha più di 37,5. Negli spazi comuni si lavorerà con le mascherine chirurgiche, ma occhiali, guanti e tute si dovranno indossare nelle aziende dove non si può rispettare il metro di distanza. A proposito di protezioni il commissario Arcuri ha assicurato: «Siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno per la fase 2, producendone almeno 25 milioni al giorno». E saranno vendute a prezzo fisso, ha promesso: si parla di 90 centesimi per una chirurgica.
VIAGGI E VACANZE. Quarantena obbligatoria per chi andrà all’estero
Diciamolo subito, prenotare un viaggio all’estero per visitare una capitale europea o magari immergersi nel mare blu delle isole greche è altamente sconsigliabile. Perché se è vero che (più avanti) cadrà il divieto di andare all’estero per turismo, bisognerà vedere quanti Paesi alla fine riapriranno le frontiere e, soprattutto mettere in conto al ritorno 14 giorni in casa per la quarantena obbligatoria. Che i datori di lavoro non faranno passare come giorni di malattia, ma come ferie.
In Italia dal 4 maggio la vacanza si farà dentro i confini della propria regione, dove chi ha la seconda casa si potrà tranquillamente trasferire. Niente da fare invece se la dimora è oltre il confine regionale, anche se di poco.
Intanto prende corpo l’idea del bonus vacanze. A proporlo è il ministro per i Beni culturali e il turismo Dario Franceschini, che nel decreto di aprile vorrebbe un voucher di 500 euro a famiglia, o di importo inferiore se a persona, per chi ha figli a carico e un reddito medio basso. Il voucher andrebbe utilizzato in alberghi e stabilimenti balneari italiani. Niet degli scienziati ai campi estivi per bambini e ragazzi.
ILARIO LOMBARDO
LA SPIAGGIA. No a beach volley e calcio, bagno subito se vivi al mare
Con il via libera alla riapertura di parchi e giardini dovrebbe arrivare anche quello per potersi fare almeno una passeggiata in spiaggia dal 4 maggio. Le regole sarebbero le stesse per l’uscita in città: distanziamento se non si è conviventi e niente assembramenti. E poi bisognerà scordarsi partite a pallone sulla sabbia o di beach volley. Al massimo scambi a racchettoni ma a debita distanza. Nessun problema per un tuffo in acqua, dove nonostante la recente scoperta di virus nei reflui per gli scienziati non esiste rischio di contagio. D’altronde, sul sito del governo è stato chiarito proprio ieri che già ora chi abita vicino al mare o al lago può concedersi un bagno, purché solo e comunque lontano almeno un metro da chiunque altro.
Per quanto riguarda gli stabilimenti, seguiranno il calendario di bar e ristoranti, che riapriranno a giugno. Quando nulla sarà come prima, perché gli ombrelloni dovranno essere distanziati di almeno 6 metri. Molti gestori si stanno organizzando con servizi di prenotazione on line a turni di mezza giornata, per permettere a più persone l’accesso nelle spiagge attrezzate, evitando contatti troppo ravvicinati al bar o in coda nei servizi igienici.
FULVIO CERUTTI
I NEGOZI. Sanificazione tutti i giorni, ipotesi di orari “allungati”
Anche se gli scienziati vorrebbero ritardarne di almeno una settimana la riapertura, l’11 maggio alzeranno le saracinesche negozi di abbigliamento e di scarpe, di arredamento e i concessionari di auto e moto. Insomma si potrà tornare ad acquistare quel che il 4 maggio riprenderanno a produrre le industrie interessate al primo step della Fase 2. Il 18 sarà la volta degli altri negozi, forse anche i parrucchieri, ma facendo la chioma a un cliente per volta e sempre con guanti e mascherina. Per bar e ristoranti, considerati più a rischio dalle tabelle Inail, se ne riparlerà a giugno e comunque con tavoli distanziati e senza servizio al bancone. In tutti i negozi si entrerà comunque col contagocce. Un cliente per ogni 25 metri quadri, se possibile ingressi e uscite separati. Poi dentro percorso obbligato per evitare incroci pericolosi con altri clienti. Dispenser con gel disinfettante all’ingresso obbligatorio, sanificazione degli ambienti tutti i giorni e mascherina indispensabile per tutti. Per evitare intasamenti nei trasporti nelle ore di punta l’orario dei negozi potrebbe essere prorogato anche alle ore serali e ai festivi.
fulvio cerutti
I TRASPORTI. Viaggi al 50% di capienza, termoscanner in stazione
Per mantenere la distanza di sicurezza metro, bus, treni e aerei viaggeranno a metà capienza. Le modalità lo decideranno i singoli comuni con le aziende di trasporto locale ma le linee guida sono quelle tracciate dal protocollo sottoscritto da ministero dei trasporti e parti sociali. I mezzi verranno sanificati «almeno una volta al giorno», saranno diversificate le porte di salita e discesa, il posto guida dovrà essere separato dal resto e i viaggiatori, che non dovranno parlare al conducente, dovranno mantenere il fatidico metro di distanza. Come? Ci si potrà sedere solo a posti alternati e i passeggeri in piedi saranno pochi. Si pensa all’uso di mini-telecamere contapersone per limitare l’afflusso, ma più facile che in prima battuta si torni ai vecchi controllori. I biglietti non si potranno più fare a bordo: sarà favorita la vendita sui siti delle aziende di trasporto o tramite app. A bordo dovrebbe passare l’obbligo di mascherina per tutti e chi ha febbre o tosse non sarà ammesso. Termoscanner misureranno la temperatura negli aeroporti e nelle stazioni principali bloccando chi ha più di 37.5. Previsti incentivi per l’uso di bici e monopattini.
fulvio cerutti
LE SCUOLE. Due ipotesi per settembre, ma niente centri estivi
Bambini e ragazzi finiranno a casa quest’anno scolastico. Questo è sicuro. E dagli scienziati del Comitato che supporta le scelte del governo è arrivato un no secco anche alla riapertura dei centri estivi, che almeno avrebbero potuto costituire un’alternativa per chi dovrà via, via tornare al lavoro senza sapere dove lasciare i figli. Per questo nel decreto di aprile si pensa di prorogare il “bonus baby sitter” di 600 euro mensili in scadenza a fine mese. Ma il problema si riproporrà anche a settembre, perché per il Comitato la riapertura di scuole e asili è legata comunque all’indice di contagiosità, che a loro parere potrebbe impennarsi fino a favorire una nuova crescita esponenziale delle infezioni riportando piccoli e ragazzi dietro i banchi. Per questo al ministero della Salute stanno studiano due soluzioni alternative. La prima è far seguire alternativamente le lezioni in aula ai ragazzi, lasciandone una metà in remoto. L’altra sa di un ritorno all’antico, con gli alunni divisi in turni tra mattina e pomeriggio. Resterebbe insoluto il problema dei piccoli fino a tre anni per i quali è impossibile attuare il distanziamento.
MUSEI E CHIESE. Più custodi e meno accessi, banchi distanziati a messa
Il Ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, vorrebbe dare un segnale per risollevare le sorti del nostro turismo che, è bene ricordarlo, vale da solo l’11 per cento dell’intero Pil nazionale. Per questo ha spinto per la riapertura dei musei. Magari non subito il 4 maggio ma una o due settimane dopo. Gli scienziati questa volta non hanno posto veti, purché si rispettino le regole di distanziamento, già sperimentate per la mostra di Raffaello a Roma, un giorno prima del lockdown. Ossia distanziamento nelle file all’ingresso, favorite dalla prenotazione orarie dentro custodi pronti a riprendere chi sosta troppo davanti a un’opera o si avvicina ad altri visitatori. Di cinema e teatro per ora non se ne parla.
Si discute invece intorno a una eventuale riapertura delle Chiese, sulla quale il Comitato scientifico è contrario. Il governo però ci sta pensando. A messa nulla sarebbe però più come prima. Niente più preghiere recitare dai fedeli dal pulpito, ostia lasciata cadere sulle mani dei fedeli e posti nei banchi distanziati con ingresso a numero chiuso.
ILARIO LOMBARDO E Paolo Russo
26 Aprile 2020 Stampa
GLI SPOSTAMENTI. Sì a cene in casa con amici, parchi verso la riapertura
Il 4 maggio non sarà un “liberi tutti” ma la fine della quarantena com’è stata fino ad oggi sì. Tanto per cominciare si potrà tornare a uscire anche lontano da casa senza portarsi dietro l’autocertificazione, anche se il Comitato scientifico (Cts) è più prudente. Via libera anche alle cene a case di amici, ma con la raccomandazione di non essere mai in numero tale da non garantire il distanziamento. Ci si potrà muovere anche da un comune all’altro, ma senza varcare il confine della propria regione, salvo che per comprovati e inderogabili motivi di lavoro e di salute. In questo caso però occorrerà portarsi dietro il vecchio modulo di autocertificazione. I conviventi, che tali risultano essere dal documento di riconoscimento, potranno uscire anche tutti insieme. Fermo restando il divieto di creare assembramenti. Con amici e non conviventi si esce mantenendo il distanziamento, che potrebbe essere portato a un metro e mezzo. Bambini e anziani con disabilità potranno sempre essere accompagnati da un adulto. Probabile la riapertura dei parchi dove si potrà fare anche sport, ma sempre senza assembramenti e mantenendo la distanza di sicurezza. Anche a passeggio.
IL RIENTRO AL LAVORO. Turni diluiti in sette giorni, riunioni solo in telelavoro
Mascherine, guanti e misure di protezione, sanificazione degli ambienti di lavoro, privilegiare il più possibile lo smart working, postazioni distanziate in ufficio. Ma soprattutto turni di lavoro brevi e diluiti nell’arco di tutta la settimana per evitare assembramenti. Sono le regole auree da rispettare rientrando al lavoro. Anche se sugli orari di lavoro saranno i contratti aziendali a decidere. Sia gli uffici che le fabbriche dovranno essere sanificati periodicamente. Le riunioni, salvo motivi improrogabili e urgenti, si faranno in modalità remoto.
I termoscanner all’ingresso non saranno obbligatori, ma dove previsti accenderanno luce rossa a chi ha più di 37,5. Negli spazi comuni si lavorerà con le mascherine chirurgiche, ma occhiali, guanti e tute si dovranno indossare nelle aziende dove non si può rispettare il metro di distanza. A proposito di protezioni il commissario Arcuri ha assicurato: «Siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno per la fase 2, producendone almeno 25 milioni al giorno». E saranno vendute a prezzo fisso, ha promesso: si parla di 90 centesimi per una chirurgica.
VIAGGI E VACANZE. Quarantena obbligatoria per chi andrà all’estero
Diciamolo subito, prenotare un viaggio all’estero per visitare una capitale europea o magari immergersi nel mare blu delle isole greche è altamente sconsigliabile. Perché se è vero che (più avanti) cadrà il divieto di andare all’estero per turismo, bisognerà vedere quanti Paesi alla fine riapriranno le frontiere e, soprattutto mettere in conto al ritorno 14 giorni in casa per la quarantena obbligatoria. Che i datori di lavoro non faranno passare come giorni di malattia, ma come ferie.
In Italia dal 4 maggio la vacanza si farà dentro i confini della propria regione, dove chi ha la seconda casa si potrà tranquillamente trasferire. Niente da fare invece se la dimora è oltre il confine regionale, anche se di poco.
Intanto prende corpo l’idea del bonus vacanze. A proporlo è il ministro per i Beni culturali e il turismo Dario Franceschini, che nel decreto di aprile vorrebbe un voucher di 500 euro a famiglia, o di importo inferiore se a persona, per chi ha figli a carico e un reddito medio basso. Il voucher andrebbe utilizzato in alberghi e stabilimenti balneari italiani. Niet degli scienziati ai campi estivi per bambini e ragazzi.
ILARIO LOMBARDO
LA SPIAGGIA. No a beach volley e calcio, bagno subito se vivi al mare
Con il via libera alla riapertura di parchi e giardini dovrebbe arrivare anche quello per potersi fare almeno una passeggiata in spiaggia dal 4 maggio. Le regole sarebbero le stesse per l’uscita in città: distanziamento se non si è conviventi e niente assembramenti. E poi bisognerà scordarsi partite a pallone sulla sabbia o di beach volley. Al massimo scambi a racchettoni ma a debita distanza. Nessun problema per un tuffo in acqua, dove nonostante la recente scoperta di virus nei reflui per gli scienziati non esiste rischio di contagio. D’altronde, sul sito del governo è stato chiarito proprio ieri che già ora chi abita vicino al mare o al lago può concedersi un bagno, purché solo e comunque lontano almeno un metro da chiunque altro.
Per quanto riguarda gli stabilimenti, seguiranno il calendario di bar e ristoranti, che riapriranno a giugno. Quando nulla sarà come prima, perché gli ombrelloni dovranno essere distanziati di almeno 6 metri. Molti gestori si stanno organizzando con servizi di prenotazione on line a turni di mezza giornata, per permettere a più persone l’accesso nelle spiagge attrezzate, evitando contatti troppo ravvicinati al bar o in coda nei servizi igienici.
FULVIO CERUTTI
I NEGOZI. Sanificazione tutti i giorni, ipotesi di orari “allungati”
Anche se gli scienziati vorrebbero ritardarne di almeno una settimana la riapertura, l’11 maggio alzeranno le saracinesche negozi di abbigliamento e di scarpe, di arredamento e i concessionari di auto e moto. Insomma si potrà tornare ad acquistare quel che il 4 maggio riprenderanno a produrre le industrie interessate al primo step della Fase 2. Il 18 sarà la volta degli altri negozi, forse anche i parrucchieri, ma facendo la chioma a un cliente per volta e sempre con guanti e mascherina. Per bar e ristoranti, considerati più a rischio dalle tabelle Inail, se ne riparlerà a giugno e comunque con tavoli distanziati e senza servizio al bancone. In tutti i negozi si entrerà comunque col contagocce. Un cliente per ogni 25 metri quadri, se possibile ingressi e uscite separati. Poi dentro percorso obbligato per evitare incroci pericolosi con altri clienti. Dispenser con gel disinfettante all’ingresso obbligatorio, sanificazione degli ambienti tutti i giorni e mascherina indispensabile per tutti. Per evitare intasamenti nei trasporti nelle ore di punta l’orario dei negozi potrebbe essere prorogato anche alle ore serali e ai festivi.
fulvio cerutti
I TRASPORTI. Viaggi al 50% di capienza, termoscanner in stazione
Per mantenere la distanza di sicurezza metro, bus, treni e aerei viaggeranno a metà capienza. Le modalità lo decideranno i singoli comuni con le aziende di trasporto locale ma le linee guida sono quelle tracciate dal protocollo sottoscritto da ministero dei trasporti e parti sociali. I mezzi verranno sanificati «almeno una volta al giorno», saranno diversificate le porte di salita e discesa, il posto guida dovrà essere separato dal resto e i viaggiatori, che non dovranno parlare al conducente, dovranno mantenere il fatidico metro di distanza. Come? Ci si potrà sedere solo a posti alternati e i passeggeri in piedi saranno pochi. Si pensa all’uso di mini-telecamere contapersone per limitare l’afflusso, ma più facile che in prima battuta si torni ai vecchi controllori. I biglietti non si potranno più fare a bordo: sarà favorita la vendita sui siti delle aziende di trasporto o tramite app. A bordo dovrebbe passare l’obbligo di mascherina per tutti e chi ha febbre o tosse non sarà ammesso. Termoscanner misureranno la temperatura negli aeroporti e nelle stazioni principali bloccando chi ha più di 37.5. Previsti incentivi per l’uso di bici e monopattini.
fulvio cerutti
LE SCUOLE. Due ipotesi per settembre, ma niente centri estivi
Bambini e ragazzi finiranno a casa quest’anno scolastico. Questo è sicuro. E dagli scienziati del Comitato che supporta le scelte del governo è arrivato un no secco anche alla riapertura dei centri estivi, che almeno avrebbero potuto costituire un’alternativa per chi dovrà via, via tornare al lavoro senza sapere dove lasciare i figli. Per questo nel decreto di aprile si pensa di prorogare il “bonus baby sitter” di 600 euro mensili in scadenza a fine mese. Ma il problema si riproporrà anche a settembre, perché per il Comitato la riapertura di scuole e asili è legata comunque all’indice di contagiosità, che a loro parere potrebbe impennarsi fino a favorire una nuova crescita esponenziale delle infezioni riportando piccoli e ragazzi dietro i banchi. Per questo al ministero della Salute stanno studiano due soluzioni alternative. La prima è far seguire alternativamente le lezioni in aula ai ragazzi, lasciandone una metà in remoto. L’altra sa di un ritorno all’antico, con gli alunni divisi in turni tra mattina e pomeriggio. Resterebbe insoluto il problema dei piccoli fino a tre anni per i quali è impossibile attuare il distanziamento.
MUSEI E CHIESE. Più custodi e meno accessi, banchi distanziati a messa
Il Ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, vorrebbe dare un segnale per risollevare le sorti del nostro turismo che, è bene ricordarlo, vale da solo l’11 per cento dell’intero Pil nazionale. Per questo ha spinto per la riapertura dei musei. Magari non subito il 4 maggio ma una o due settimane dopo. Gli scienziati questa volta non hanno posto veti, purché si rispettino le regole di distanziamento, già sperimentate per la mostra di Raffaello a Roma, un giorno prima del lockdown. Ossia distanziamento nelle file all’ingresso, favorite dalla prenotazione orarie dentro custodi pronti a riprendere chi sosta troppo davanti a un’opera o si avvicina ad altri visitatori. Di cinema e teatro per ora non se ne parla.
Si discute invece intorno a una eventuale riapertura delle Chiese, sulla quale il Comitato scientifico è contrario. Il governo però ci sta pensando. A messa nulla sarebbe però più come prima. Niente più preghiere recitare dai fedeli dal pulpito, ostia lasciata cadere sulle mani dei fedeli e posti nei banchi distanziati con ingresso a numero chiuso.