la Cig non arriva"Procedure farraginose, e le banche non ...
Inviato: mer apr 22, 2020 1:16 pm
la Cig non arriva. Sindacati e consulenti del lavoro: "Procedure farraginose, e le banche non danno l'anticipo"
A differenza che per il bonus da 600 euro, già in gran parte liquidato, i tempi per la cassa integrazione ordinaria rischiano di slittare almeno di una settimana rispetto alle assicurazioni di Pasquale Tridico, presidente Inps. E per la Cig in deroga è difficile fare previsioni, i tempi si allungano ulteriormente per via delle diverse disposizioni regionali
di ROSARIA AMATO
21 Aprile 2020 Repubblica
ROMA - I bonus da 600 euro sono quasi tutti arrivati a destinazione, ma i cassintegrati possono attendere. E anche per un bel pezzo, considerato che lo stesso presidente dell'Inps non se l'è sentita di fare promesse a strettissimo giro sui tempi di arrivo dell'assegno: slittato ormai il primo termine del 15 aprile, ha garantito in audizione alla commissione Lavoro della Camera "l'impegno a rispettare la data della fine di aprile per pagare la cassa integrazione ordinaria". Mentre sulla cig in deroga i dati, spiega, non sono disponibili da tutte le Regioni e "quindi il termine non può essere il 30 aprile". Ed è molto in là da venire, confermano i Consulenti del Lavoro che stanno cercando di far fronte al gran lavoro di questi giorni, ma si mostrano scettici anche rispetto al termine del 30 aprile: per la Cig ordinaria la previsione più ottimistica è la prima settimana di maggio, per la Cig straordinaria, che riguarda circa mezzo milione di lavoratori, i tempi non sono prevedibili.
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di VALENTINA CONTE
Ma molti lavoratori attendono ormai da ben più di un mese, ricorda Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl: "Molti di loro hanno fatto domanda il 23 febbraio, con il primo decreto di chiusura delle attività produttive. In tempi normali l'Inps impiega due mesi e mezzo per la procedura di liquidazione della cassa integrazione, figuriamoci adesso. Avevamo chiesto infatti di semplificare al massimo le procedure per far arrivare in fretta i soldi nelle tasche dei lavoratori, ma non ci hanno dato retta. E' vero, si è stipulato l'accordo con l'Abi per un anticipo delle somme, ma non funziona perché le banche chiedono, a garanzia dell'anticipo, un'attestazione dell'Inps che l'Istituto non è in grado di rilasciare nel giro di pochi giorni. A quel punto, non ci sarebbe neanche più bisogno dell'anticipo perché vorrebbe dire che l'Inps ha completato la pratica ed è in grado di erogare direttamente l'assegno".
Uno su due non ce la fa
di LAURA PERTICI
"Le banche sono in piena attività nel campo dell'anticipo della cassa integrazione e degli altri ammortizzatori. - replica Gianfranco Torriero, Vice direttore generale Abi. Recenti accordi Abi con le Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Sicilia contribuiscono a rendere più agile il processo. L'Abi, anche attraverso un costante colloquio con l'Inps, ha fornito chiarimenti e approfondimenti alle banche. Alcune semplificazioni apportate dall'Inps per le erogazioni dell'assegno di cassa integrazione, ad esempio attivazione del database condiviso tra Inps e banche e smaterializzazione del modulo di segnalazione dell'Iban su cui accreditare l'assegno, facilitano il processo di anticipo dell'assegno di cassa integrazione da parte delle banche".
Ma anche i sindacati bancari sono dubbiosi sulle modalità di applicazione: “Registriamo, purtroppo, una diversità e una difficoltà di applicazione delle norme da parte delle banche. - dice Massimo Masi, Segretario Generale Uilca - Alcune chiedono documenti ulteriori non indicati nel decreto Liquidità; altre hanno messo online moduli che poi non si sono rilevati esatti; spesso le direzioni generali forniscono disposizioni errate. Va detto, per l’amore della verità, che negli istituti di credito che hanno costituito task force con migliaia di persone le cose funzionano meglio".
Virus e aziende: la pandemia divora il 60% dei profitti
di LUCA PIANA
Ma dei cinque milioni e mezzo in attesa, contestano i sindacati, pochissimi hanno avuto l'assegno, e solo perché è stato anticipato dai datori di lavoro, che disponevano ancora della liquidità necessaria, oppure perché l'anticipo è arrivato dai fondi di solidarietà bilaterali. "A poco, fino a oggi, - conferma il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Dirigenti del Lavoro in una nota - è servito il contributo delle banche chiamate in causa dalla Convenzione Abi-Governo. Le procedure sono farraginose e i tempi non immediati per far arrivare l'anticipo della Cassa Integrazione. Non a caso le banche richiedono per erogare l'anticipazione l'esibizione del modello Inps SR41, ultimo atto prima della liquidazione della cassa integrazione. Che senso ha?".
"Una situazione eccezionale come quella che stanno vivendo imprese, lavoratori e professionisti - concludono i Consulenti del Lavoro - non si può affrontare con strumenti farraginosi come quelli messi in campo fino ad oggi"
A differenza che per il bonus da 600 euro, già in gran parte liquidato, i tempi per la cassa integrazione ordinaria rischiano di slittare almeno di una settimana rispetto alle assicurazioni di Pasquale Tridico, presidente Inps. E per la Cig in deroga è difficile fare previsioni, i tempi si allungano ulteriormente per via delle diverse disposizioni regionali
di ROSARIA AMATO
21 Aprile 2020 Repubblica
ROMA - I bonus da 600 euro sono quasi tutti arrivati a destinazione, ma i cassintegrati possono attendere. E anche per un bel pezzo, considerato che lo stesso presidente dell'Inps non se l'è sentita di fare promesse a strettissimo giro sui tempi di arrivo dell'assegno: slittato ormai il primo termine del 15 aprile, ha garantito in audizione alla commissione Lavoro della Camera "l'impegno a rispettare la data della fine di aprile per pagare la cassa integrazione ordinaria". Mentre sulla cig in deroga i dati, spiega, non sono disponibili da tutte le Regioni e "quindi il termine non può essere il 30 aprile". Ed è molto in là da venire, confermano i Consulenti del Lavoro che stanno cercando di far fronte al gran lavoro di questi giorni, ma si mostrano scettici anche rispetto al termine del 30 aprile: per la Cig ordinaria la previsione più ottimistica è la prima settimana di maggio, per la Cig straordinaria, che riguarda circa mezzo milione di lavoratori, i tempi non sono prevedibili.
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di VALENTINA CONTE
Ma molti lavoratori attendono ormai da ben più di un mese, ricorda Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl: "Molti di loro hanno fatto domanda il 23 febbraio, con il primo decreto di chiusura delle attività produttive. In tempi normali l'Inps impiega due mesi e mezzo per la procedura di liquidazione della cassa integrazione, figuriamoci adesso. Avevamo chiesto infatti di semplificare al massimo le procedure per far arrivare in fretta i soldi nelle tasche dei lavoratori, ma non ci hanno dato retta. E' vero, si è stipulato l'accordo con l'Abi per un anticipo delle somme, ma non funziona perché le banche chiedono, a garanzia dell'anticipo, un'attestazione dell'Inps che l'Istituto non è in grado di rilasciare nel giro di pochi giorni. A quel punto, non ci sarebbe neanche più bisogno dell'anticipo perché vorrebbe dire che l'Inps ha completato la pratica ed è in grado di erogare direttamente l'assegno".
Uno su due non ce la fa
di LAURA PERTICI
"Le banche sono in piena attività nel campo dell'anticipo della cassa integrazione e degli altri ammortizzatori. - replica Gianfranco Torriero, Vice direttore generale Abi. Recenti accordi Abi con le Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Sicilia contribuiscono a rendere più agile il processo. L'Abi, anche attraverso un costante colloquio con l'Inps, ha fornito chiarimenti e approfondimenti alle banche. Alcune semplificazioni apportate dall'Inps per le erogazioni dell'assegno di cassa integrazione, ad esempio attivazione del database condiviso tra Inps e banche e smaterializzazione del modulo di segnalazione dell'Iban su cui accreditare l'assegno, facilitano il processo di anticipo dell'assegno di cassa integrazione da parte delle banche".
Ma anche i sindacati bancari sono dubbiosi sulle modalità di applicazione: “Registriamo, purtroppo, una diversità e una difficoltà di applicazione delle norme da parte delle banche. - dice Massimo Masi, Segretario Generale Uilca - Alcune chiedono documenti ulteriori non indicati nel decreto Liquidità; altre hanno messo online moduli che poi non si sono rilevati esatti; spesso le direzioni generali forniscono disposizioni errate. Va detto, per l’amore della verità, che negli istituti di credito che hanno costituito task force con migliaia di persone le cose funzionano meglio".
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di LUCA PIANA
Ma dei cinque milioni e mezzo in attesa, contestano i sindacati, pochissimi hanno avuto l'assegno, e solo perché è stato anticipato dai datori di lavoro, che disponevano ancora della liquidità necessaria, oppure perché l'anticipo è arrivato dai fondi di solidarietà bilaterali. "A poco, fino a oggi, - conferma il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Dirigenti del Lavoro in una nota - è servito il contributo delle banche chiamate in causa dalla Convenzione Abi-Governo. Le procedure sono farraginose e i tempi non immediati per far arrivare l'anticipo della Cassa Integrazione. Non a caso le banche richiedono per erogare l'anticipazione l'esibizione del modello Inps SR41, ultimo atto prima della liquidazione della cassa integrazione. Che senso ha?".
"Una situazione eccezionale come quella che stanno vivendo imprese, lavoratori e professionisti - concludono i Consulenti del Lavoro - non si può affrontare con strumenti farraginosi come quelli messi in campo fino ad oggi"