L’inaccettabile religione civile del cardinale
8 novembre 2019
di: Gabriele Ferrari Settimana news
Leggendo sul Corriere della sera (3 novembre) l’intervista al card. Ruini, sono rimasto sconcertato e amareggiato per le sue considerazioni positive sul leader della Lega. Un uomo intelligente come il cardinale non poteva ignorare l’impatto delle sue parole sulla politica italiana in questo momento, non poteva ignorare l’ostilità aperta di Salvini contro i migranti e l’arrogante disprezzo per quelli che hanno cercato di salvarli, la chiusura dei porti che è insieme chiusura all’Europa, il suo stesso slogan («prima gli italiani») che rinchiude l’Italia su se stessa in un pericoloso egoismo collettivo. Ancora meno accettabile è l’uso strumentale della religione e spettacolarizzarla al fine di raccogliere voti.
Tutto questo mi scandalizza anche perché so che dietro Salvini si allineano molti cattolici praticanti e anche, purtroppo, molti ecclesiastici.
Chi non vede che sono idee e posizioni in antitesi con il vangelo e con le posizioni del papa? Anche questa volta il cardinale non ha smentito la sua preferenza per una “religione civile” che fa da stampella al potere politico anche quando questo non è ispirato ai principi dell’onestà e ai valori dell’umanesimo cristiano.
La lettura delle parole del cardinale Ruini su Salvini mi ha fatto ritornare all’omelia dello stesso ai funerali dei militari italiani caduti a Nassiriya (18 novembre 2003) e all’intervento di un altro vescovo italiano che, “contestualizzandola”, giustificava una bestemmia scappata all’allora presidente del consiglio (2 ottobre 2010). Dov’è finita la profezia?
Il Vangelo è negoziabile?
Ruini afferma che Salvini deve maturare. Sì, lo speriamo in molti, ma non nella linea sulla quale oggi è posizionato che lo porterebbe a radicalizzare ulteriormente le sue posizioni. Non maturare, deve cambiare. Altrimenti dove si fermerà nell’arroganza e nel disprezzo per i poveri? Quello che ha fatto, basta e avanza. Speriamo non proceda oltre come fanno i suoi epigoni nelle regioni da loro amministrate.
Ecco mi scandalizza e mi fa paura il sostegno dato a lui e al suo movimento politico. Certamente è un sostegno molto miope. Certo, tutto fa brodo: la paura, l’insicurezza, la crisi economica di questi anni e ora anche le dichiarazioni del card. Ruini che ha avuto il caloroso ringraziamento di Salvini.
Spera il cardinale di arginare il processo di scristianizzazione del paese e di salvare i famosi valori non negoziabili con i gesti di Salvini e domani con la sua politica? Basta ricordare come la lunga permanenza al potere di un partito sostenuto dai vescovi non ha fermato l’Italia sulla strada della scristianizzazione. Sarà Salvini e la coalizione che egli si prepara a guidare a farlo? Temo proprio il contrario e lo dico con molta tristezza.
No, queste dichiarazioni del cardinale non sono assolutamente accettabili. E, più ancora, il fatto che siano pochissime le voci dell’episcopato che hanno osato reagire.