Vorrei sapere se state tutti bene

Discussioni su fatti e articoli di interesse

Vorrei sapere se state tutti bene

Messaggioda lidia.pege » dom dic 30, 2018 10:23 pm

Vorrei sapere se state tutti bene

"Frenesia e luci per le strade. Corse agli acquisti che sembrano maratone. Auguri con immagini, sms o whatsapp. La cara vecchia lettera, quella per cui mettevo del tempo per scegliere le parole come se fossero vestiti da abbinare, non si usa più. Passata di moda. Un bilancio, questo Natale me lo ha portato con i miei 44 anni. Questo Natale è stato diverso, e assieme al gusto di ritrovarsi in famiglia, mi ha regalato un nuovo senso".

"Grazie ad un incontro casuale, inatteso, incredibile. Forse basta un aggettivo per descriverlo: unico. Ho incontrato sul mio cammino mamme speciali, che non conoscevo. Ci siamo sedute davanti ad una tazzina bollente di caffè. La condivisione, la voglia di oltrepassare il tunnel lungo, nero e tremendamente freddo fino a ritrovare l'uscita segnalata da sprazzi di nuova luce. La parola del mio ‘nuovo’ Natale ha solo sei lettere. E' grazie. E' il ringraziamento che rivolgo a mamme come Barbara, Giovanna, Laura, Stefania, Paola e ancora Stefania".

"Ho avuto l'occasione di curare il nostro arcobaleno, come chiamiamo noi il nostro libro. 'Lettere senza confini' è il titolo che gli abbiamo dato. Si compone delle lettere di queste sei madri che scrivono ai figli che non ci sono più. Scomparsi in incidenti stradali, sotto le macerie del terremoto, vittima di femminicidio, un bimbo mai nato. Sono lettere che avvolgono come carezze, che non raccontano troppo il passato, ma che descrivono con verbi al futuro quanto l'amore e il coraggio hanno fatto costruire. Parlano di Elena, Filippo, Lorenzo, Mauro, Michela ad altri giovani. Si rivolgono ad altre mamme. Lo fanno in punta di piedi e con discrezione. Le loro parole sono luce che si mischia all'inchiostro e assume i toni e la tenacia della speranza".

"Mi colpiscono le tre parole ricorrenti in ogni lettera delle mamme. Sono vita, dono e promessa. Tre parole che si legano al coraggio. E' quel coraggio di Giovanna che cerca coloro che hanno ricevuto gli organi del figlio Mauro: ‘Vorrei sapere se stanno bene e se hanno iniziato una nuova vita’, ma è anche il coraggio di Laura che scrive alla figlia Elena dopo la scomparsa: ‘Ti sembra di camminare sul crinale di una montagna. Ho deciso di restare qua, di vivere'. E' quello di Paola che si rivolge alla figlia Michela e le scrive che la parola rispetto è alla base della vita e le parla dei progetti che porta avanti: ‘Lo dobbiamo a te, lo dobbiamo alle donne che soffrono’".

"Si ritrova coraggio anche nelle parole di Stefania rivolte al figlio Lorenzo: ‘Sei tu che hai dovuto interrompere tutti i tuoi sogni subendo il divieto di vivere. Hai portato tanto amore nel nostro cuore. Quell'amore che ogni giorno ci salva’. E in quelle di Stefania che scrive al figlio Filippo dopo quei 142 secondi ad Amatrice: ‘Mi rimangono i ricordi di quando salivo in mansarda ad osservarti mentre dormivi e con le tue spalle larghe abbracciavi il cuscino’".

"L'incontro con queste giganti ha cambiato la mia esistenza. Mi hanno insegnato una nuova vita, che percorre un cammino dove incontro sempre il cuore. La tappa da raggiungere si chiama ‘la bellezza delle piccole grandi cose'. Grazie a loro sono arrivata a destinazione".
Repubblica 30.1.18 Concita de Gregorio
Lidia Pege
lidia.pege
 
Messaggi: 1506
Iscritto il: mar mar 20, 2007 7:21 pm
Località: Abano Terme

Torna a Attualità

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti

cron