Emergenza Hikikomori

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Emergenza Hikikomori

Messaggioda lidia.pege » mer mag 09, 2018 1:22 pm

Emergenza Hikikomori: «Così li aiutiamo a tornare a scuola»
Convegno al liceo Salvini di Roma sugli adolescenti che si isolano dal mondo. Il preside Gueli: «Prima collezionano assenze, poi non vengono proprio più. La nostra sfida è creare un ambiente accogliente che li aiuti a tornare a scuola»
di Monica Guerzoni Corriere

Adolescenti in fuga dal mondo, schiacciati dall’angoscia e da un fortissimo senso di inadeguatezza. Segregati (per scelta) nelle loro camere da letto, per mesi o anche per anni. Connessi con l’esterno solo attraverso lo smartphone, il pc o la playstation. Il fenomeno è partito dal Giappone nella seconda metà degli anni ‘80, dove i ragazzi ritirati dalla vita sociale hanno preso il nome di «hikikomori». Dal Duemila in avanti però i casi sono in aumento anche negli Stati Uniti e in Europa. L’Italia non fa eccezione. Anche da noi il disagio, spesso silente e invisibile, di tanti adolescenti dai 13 ai 17 anni, si manifesta in età scolare e nei casi più gravi provoca l’allontanamento volontario dalle aule e dai banchi. Per diffondere la conoscenza del fenomeno l’Istituto Salvini di Roma ha promosso per il 10 maggio alle ore 14.30 in via Tommaso Salvini 24 un seminario dal titolo «Il ritiro sociale degli adolescenti e la scuola come risorsa».

Il dopo-scuola come ponte per un rientro graduale in classe

Il pomeriggio di studio rivolto al mondo della scuola, ai dirigenti e alla stampa è organizzato dall’associazione Hikikomori Italia genitori onlus, nata nel giugno del 2017 e aperta a tutti i parenti di ragazzi che si sono rinchiusi in loro stessi, rinunciando alla scuola e agli amici. Neuropsichiatri e psicoterapeuti parleranno di come ristabilire il fascino della relazione con l’altro e di come mettere in connessione famiglie e scuole, per stabilire un percorso che porti il giovane Hikikomori fuori dal tunnel della fobia e dell’ansia. Il professor Roberto Gueli, dirigente scolastico del liceo Salvini, racconterà come il plesso più grande del Lazio ha aperto le porte ai ragazzi in ritiro sociale. Grazie a una convenzione con l’associazione culturale Idema, l’istituto fornisce supporto alle famiglie e utilizza il post-scuola come un ponte, che consenta agli studenti di rientrare gradualmente in un normale percorso di formazione tra le mura scolastiche.

9 maggio 2018
Lidia Pege
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