PADOVA
Molestie sessuali nell’auto del capo. L’incubo (e la denuncia) di un’impiegata
Cgil e Centro Veneto Progetti Donna insieme per monitorare i luoghi di lavoro. Firmata una convenzione per prevenire e combattere violenza e vessazioni contro le donne. Sono 886 le donne di Padova che nel 2017 hanno chiesto aiuto al centro antiviolenza
di Francesca Visentin corriere della sera 28.4.18
PADOVA Per Paola i viaggi di lavoro in auto con il suo capo erano diventati un incubo. Tanto che non riusciva più a mangiare nè a dormire. Un anno di molestie sessuali le avevano tolto la voglia di vivere. Quarant’anni, impiegata nel terziario. La richiesta di spostarsi spesso nelle varie sedi dell’azienda per chiudere i contratti con i clienti non la spaventava. Paola (nome fittizio per tutelare la privacy della donna vittima di questa vicenda) però quei viaggi doveva farli ogni volta con il datore di lavoro. E prima di lei c’erano state parecchie colleghe che dopo qualche mese di «viaggi» si erano licenziate. All’inizio il capo ha cominciato a imporle racconti (espliciti) delle sue conquiste e prestazioni sessuali. Da lì è passato a dettagli sempre più hard, che Paola era costretta ad ascoltare durante gli spostamenti in auto. Molestie sessuali verbali, quindi. Poi fisiche: lui ha allungato una mano mentre guidava, una carezza, un’altra, sempre più insistente. Paola si scansava, gli diceva di smetterla.
Invece le molestie sono peggiorate. Il capo ha tentato con la forza di baciarla. E nel viaggio successivo le è saltato addosso: un’aggressione da cui a fatica è riuscita a divincolarsi. Più si sottraeva e più il capo la tormentava. Fino alla minaccia di non rinnovarle il contratto se continuava a rifiutare le avances. Quest’incubo le avvelenava le giornate, Paola si è ammalata: stress causato dal lavoro, così c’era scritto nel certificato medico. Come risposta l’azienda le ha sospeso lo stipendio. Paola ha denunciato tutto alla Cgil, ora è in corso una causa dal giudice del lavoro, che potrebbe trasformarsi anche in causa penale. E’ uscita allo scoperto ed è decisa a perseguire questa violenza come prevede la legge, forte del sostegno di Cgil e del Centro antiviolenza. Paola è uno dei circa 20 casi di donne molestate sul lavoro che a Padova nel 2017 hanno denunciato. Hanno rotto il silenzio e l’omertà che di solito circondano questi abusi, chiedendo aiuto
La firma della convenzione tra Aldo Marturano Cgil e Patrizia Zantedeschi Centro Veneto Progetti Donna Auser
Per Paola e per tante altre (le denunce di molestie sul lavoro sono in aumento), Cgil di Padova e Centro Veneto Progetti Donna Auser venerdì hanno firmato una convenzione con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violenza. Oltre al sostegno a chi denuncia, Cgil e Centro Veneto Progetti Donna partiranno con un monitoraggio dentro i luoghi di lavoro, per individuare le molestie sessuali e organizzeranno formazione e educazione contro la violenza in aziende e fabbriche. Aldo Marturano, segretario Cgil di Padova, ha evidenziato l’importanza di affrontare in rete e con azioni coordinate il fenomeno della violenza contro le donne. Alessandra Stivali, in prima linea nella battaglia sulle molestie, ha fatto notare che spesso è difficile essere consapevoli di ciò che sta accadendo sul lavoro: gli epiteti usati, il linguaggio allusivo, l’essere toccate spesso (anche sulle braccia o sulle spalle) sono tutte molestie sessuali. Patrizia Zantedeschi, presidente del Centro Veneto Progetti Donna, ha ribadito quanto «la violenza sia un problema che resta ancora sommerso, sia dentro casa che sui luoghi di lavoro».
Sono 886 le donne di Padova che nel 2017 hanno chiesto aiuto ai quattro centri antiviolenza del Centro Veneto Progetti Donna Auser. Tra i 635 bambini e bambine accolti con le madri dal Centro, 299 hanno assistito alla violenza contro la madre. Nell’ 82% dei casi autore della violenza è il partner o l’ex. La maggioranza delle donne seguite, ha subito violenza psicologia (651), è stata svalutata, umiliata, offesa dal compagno. In 209 hanno subito violenza economica (controllo del reddito che impedisce l’indipendenza economica e costringe le donne a dipendere da relazioni disfunzionali). Nel 2017, la Cgil di Padova segnala 20 casi denunciati di molestie sessuali sul lavoro.